lunedì, Maggio 12, 2025 Anno XXI


da vocegiallorossa.it

SAP – Non solo la tessera del tifoso “è necessaria” ma servono anche “pene più severe” per gli ultrà che si rendono responsabili di violenze nel corso degli incontri di calcio. Questa la risposta del segretario del Sindacato autonomo di polizia (Sap), Nicola Tanzi, alle parole di Daniele De Rossi che, dal ritiro della Nazionale al Sestriere, ha esternato le sue perplessità in merito all’introduzione della tessera del tifoso. “Oltre alla tessera del tifoso – dice Tanzi – sono necessarie misure legislative che prevedano la detenzione in carcere per chi delinque durante le manifestazioni sportive. È ora di mettere mano ad una norma di legge che aggravi la pena e che non consenta la sospensione condizionale della pena per chi si rende protagonista di incidenti e violenze durante le manifestazioni sportive”.

SIULP – Decisa anche la reazione del Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia (Siulp): Con le sue parole De Rossi ha dimostrato “poco rispetto nei confronti di chi rischia la vita, per garantire la sicurezza dei cittadini e anche – ha dichiarato il segretario generale Felice Romano – per far arricchire quelli come lui. De Rossi farebbe bene a se stesso e a tutti gli altri campioni, che vengono pagati profumatamente per poche ore di lavoro a settimana e che sono simboli per i giovani, a ricordarsi che i primi a dare l’esempio in campo, visto quello che e’ accaduto nelle ultime partite, dovrebbero essere proprio loro”. I poliziotti, però, “a differenza di De Rossi, non generalizzano – prosegue Romano – né sono abituati a condannare un’intera categoria a fronte di centinaia e centinaia di partite per un solo episodio accaduto”.
Al vicecapitano delle Roma dunque, conclude il Siulp, “servirebbe non solo il ritiro della Nazionale ma anche un ritiro spirituale, dove imparare a trasmettere il rispetto verso il prossimo”.

MARONI – “Daniele De Rossi non è una persona qualunque ma uno che andrà a rappresentare l’Italia ai Mondiali di Calcio. E’ una persona che ha un seguito e che manda dei messaggi. Noi ci stiamo sforzando di mandare messaggi positivi ed è ovvio che ogni reazione contraria su questo tema io la guardo”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni che ha aggiunto conversando con i cronisti in Transatlantico “Di fronte a certe dichiarazioni cerco di capire perchè e quali conseguenze possano avere e cosa è utile fare. Ma non c’è nessuna preoccupazione, sono parole che ovviamente io non condivido ma che non comportano alcuna variazione di nessun tipo nei programmi e nelle decisioni”.