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da gazzetta.it

Roberto ManciniAPPIANO GENTILE (Como), 15 aprile 2008 – Caso Totti, nuova puntata. Sentite Roberto Mancini: “Andava espulso, punto e basta”. Il tecnico dell’Inter non ha dubbi: il capitano della Roma dopo i tre “vaffa” all’arbitro Rizzoli nella gara contro l’Udinese meritava il cartellino rosso. “Domenica non ho visto, per curiosità poi ho guardato le immagini a casa – dice Mancini – e non capisco tutti quelli che dicono che l’arbitro ha avuto buon senso, chi lo dice è gente che ha paura di dire le cose. Posso capire il primo ‘vaffa’, visto che l’arbitro era sulla traiettoria, ma gli altri due… C’è il precedente di Vieira, sì, ma è diverso. Andava espulso, non c’è altro da aggiungere”.

CASSANO – Il Mancio, prevedendo la tempesta che nascerà dalle sue dichiarazioni, aggiunge… “So già che mi risponderanno stasera, che ci saranno polemiche, ma io esprimo il mio parere. Ad esempio uno come Cassano avrebbe preso 5 giornate, o un altro lo stesso. Ma finisce qua e la realtà è questa. Se l’arbitro è stato sospeso vuol dire che ha fatto qualcosa che non doveva fare. Al quarto vaffa scatta l’espulsione, ma fino a tre è consentito… A questo punto uno potrebbe gestire i ‘vaffa’, dirne uno all’inizio, uno a metà e uno alla fine, anzichè tutti assieme”. Eppure Mancini non era certo un tipo calmo in campo. Forse oggi ci sono più telecamere di un tempo… “Non è che giocavo negli anni ’70, magari ce n’era qualcuna di meno ma ce n’erano lo stesso. Può capitare che un arbitro abbia un occhio di riguardo nei confronti dei grandi giocatori, ma domenica mi sembra che Totti (che comunque si è scusato, ndr) abbia passato il limite”.