Categorie Virgolettato Scritto da Lucky Luke martedì, 23 Marzo alle ore 05:51
da bolognafc.it
Vi ha tolto qualcosa la sconfitta di Siena? “Un punto. Non aver centrato un risultato positivo ci dà fastidio, ma poteva essere una partita simile a quella di Genova; invece le nostre azioni d’attacco non sono andate a buon fine, mentre loro alla prima occasione ci hanno punito. Le partite viaggiano sul filo di un episodio che ti complica la vita o te la rende più semplice; la partita di Siena è stata diversa dalle altre che abbiamo giocato fuori casa perché abbiamo dovuto giocare per ottanta minuti nella metà campo avversaria: non poteva essere una partita agonisticamente cattiva, perché erano loro a metterla su questo piano, dovendo difendere il vantaggio. Ma la sconfitta non ci ha tolto niente, a parte un punto in classifica”. Proporrà un po’ di turn over, considerando gli impegni ravvicinati? “Guardo le condizioni dei giocatori, oggi e domani: osservo tutto cercando di capire quello che dice il campo, poi valuterò. Adesso ci interessa la prima partita da giocare, quella con la Roma”. Di Vaio domani giocherà dall’inizio? “Anche in questo caso, guardo quello che succede oggi e domattina: l’importante è che sia recuperato a livello medico e clinico, poi la condizione la si trova piano piano”. Ieri Di Vaio si è espresso a suo favore, interpellato sulla possibile sua riconferma in panchina. “Mi ha fatto piacere. Le sue parole hanno dato seguito a quello che vedo in campo da parte della squadra e, in questo caso, anche del suo capitano: vedo una squadra che dà tutto quel che ha e questo è il miglior biglietto da visita per un allenatore”. La Roma ha un punto debole? “No, non ne ha; è una squadra completa. Non a caso è ancora in corsa per lo scudetto e molto dipenderà dallo scontro diretto con l’Inter, che secondo me resta la favorita, essendo davanti e avendo un organico molto importante; però la Roma non ha più gli impegni in Champions League e questo penso possa essere un vantaggio: non è facile confrontarsi su diversi fronti. Noi nel giro di poco tempo affronteremo sia la Roma che l’Inter, ma non pensiamo ad essere arbitri che del nostro destino: quello che succede agli altri ci interessa poco, cerchiamo soltanto punti difficili da ottenere, e per questo particolarmente stimolanti, ma non per dare fastidio a qualcuno, bensì soltanto per fare del bene a noi stessi. Non dovremo quindi sbagliare niente, come abbiamo fatto con Milan e Fiorentina: sono partite in cui devi essere attentissimo a tutto e sperare che loro siano in una giornata meno propositiva, ma non sarà questo il caso dato che la Roma ha un obiettivo e cercherà in tutti i modi di perseguirlo”. Lei è bolognese e Ranieri romano: allenare la squadra della propria città dà una marcia in più? “Sì, io la penso così, per il fatto di essere anche tifosi di queste squadre. Con Ranieri i duelli partono da lontano, da quando giocavamo nella Primavera, nelle Tre Fontane a Roma e nella Virtus: squadre entrambi forti, con Conti, Di Bartolomei, Pecci, Maldera, Grop. Poi ci siamo incontrati di nuovo col Catanzaro (ricordo che lui mi marcava), col Bologna, col Modena. Ranieri è una persona per bene e tecnico ottimo e preparato; anche lui allena la squadra della sua città: ogni tanto capitano queste fortune, come è successo anche a me quest’anno”. Come valuta la prova di Gimenez a Siena? “Ha fatto un buon ingresso, è stato vivace, ha creato difficoltà all’avversario, si è proposto bene: sono contento, questo è il Gimenez che conosciamo, un giocatore di qualità importanti che sa saltare l’uomo con frequenza ed essere pericoloso”. Giocatori che vengono da una lunga inattività, per vari motivi, come Mutarelli, Appiah e Pisanu preferisce proporli a salvezza acquisita? “Stiamo lottando e c’è bisogno di forze integre con un buon minutaggio nelle gambe e che siano abituati a lottare: se uno è reduce da un lungo stop non è semplice tornare in condizione ottimale. Mi auguro di raggiungere al più presto il nostro obiettivo proprio perché ho voglia di dare soddisfazioni a chi sin qui ne ha avute meno. Ma qui siamo passati dall’ultimo posto a pretendere la matematica salvezza a dieci giornate dalla fine: mettiamo equilibrio in quello che diciamo e scriviamo; salvarsi con un anticipo così largo era un’utopia quando ho preso la squadra e lo è anche adesso: vincendo una partita o due sei salvo, ma anche col punto perso a Siena ora saremmo a quota 36, e quindi non ancora alla quota necessaria per salvarsi”. Le ha dato fastidio qualche osservazione riportata dalla stampa? “No, è tutta routine, anche il fatto di proporre nomi alternativi: ho 55 anni, non sono tanti ma neanche pochi, quante ne avrò sentite in tutto questo tempo? Da parte del nostro lavoro: le cose che vengono dall’esterno le prendo e le metto in disparte. La notte non dormo pensando al punto perso a Siena o alla forza dell’avversario importante che devo affrontare domani: non certo per ciò che arriva dall’esterno. A proposito, ne approfitto per dire che mi dispiacerà non essere presente questa sera al concerto per Santo Stefano: mi hanno chiamato, ma gli applausi li lascio ai cantanti che si adoperano per una causa così importante (si tratta di una chiesa che è patrimonio della città, così come quella di San Francesco), io preferisco prenderli alla fine, magari sul campo”. di Paolo Villani |
