Categorie Il Redazionale Scritto da r. cdr lunedì, 15 Marzo alle ore 09:36
Il buttare partite da portare a casa senza particolari affanni, il riesumare vecchie glorie che proprio contro la Roma danno l’ultimo colpo di coda, il preparare invasioni trionfali e ritorni mesti, fanno parte del DNA della nostra squadra e non sarà facile affrancarcisi nel tempo. Il Livorno di ieri non ci è sembrato squadra arcigna, e tantomento schierava picchiatori patentati o aveva l’appoggio arbitrale (anche se il rigore è sembrato ai più inesistente): siamo noi, che nel nostro inesorabile “tafazzismo” abbiamo ancora una volta dato agli altri, a più riprese, una speranza. Sbagliamo la linea del fuori gioco, segniamo subito due gol, arisbagliamo la linea del fuorigioco, arisegnamo e sbagliamo il colpo del KO, troppi sbagli per lamentarsi poi dei risultato finale. 3 gol in serie A il prode Lucarelli se mai li ha fatti li avrà fatti ai tempi de nonno peppe. Se consideriamo le vicende di questa stagione, l’organico, le vicissitudini, e se analizziamo i risultati della giornata, partendo dal presupposto che ambire al primo posto è poco più di un sogno ardito che, per realizzarsi, dovrebbe vedere cataclismi epocali a Milano e imprese da consegnare alla storia a Roma, alla fin fine abbiamo guadagnato un punto sulla quarta e mantenuta la distanza invariata sulla quinta. Senza i rigori di napoli e livorno invero staremmo ad un tiro di schioppo dalla corazzata ambrosiana, ma è anche vero che nelle ultime uscite la Roma ci è apparsa meno pimpante del solito e per questo, l’essere passati indenni attraverso partite difficili come napoli e milan, e l’aver permesso ad un pareggio che lascia l’amaro in bocca di allungare sulla diretta inseguitrice, non è da valutare in modo troppo schizzinoso. La presenza di Luca Toni si fa sentire e speriamo quanto prima di vederlo giocare con il capitano e Vucinic per regalarci tanti gol alla sua maniera e vedere la sua mano fare il gesto dell’orecchio sotto la sud, magari proprio al derby. Brava Polverini, allora fatti spiegare dai tuoi consiglieri (che se poi sono gli stessi che dovevamo curare la presentazione delle liste è tutto chiaro allora) che per una questione puramente matematica in campagna elettorale garantirsi il 20% dei voti della città mettendosi la sciarpetta di atene al collo significa perdere le simpatie della restante quota per arrivare a cento (80 te lo facciamo noi…) che si mette la sciarpa della città eterna invece al collo. Il calcio non è una puttana come la politica, o sei tondo o sei quadrato, nun poi esse tutto. Ma tralasciamo le tristi vicende di casa formello perché poi alla fine è pure bello che ci sia il derby – ci mantiene in forma il confronto – e pensiamo alla squadra dell’Urbe: Udinese in casa, la trasferta di Bologna, poi Inter all’olimpico trasferta di Bari e Atalanta in casa. Sempre forza Roma |
