martedì, Maggio 14, 2024 Anno XXI


Peccato, peccato, peccato. Era l’occasione giusta per portarsi a tiro di una partita, con il fomento per noi e la depressione per loro. Abbiamo di nuovo concesso ossigeno ad una squadra di moribondi. Continuando cosi rischiamo di tenerli in vita più del dovuto, tenerli in vita fino al traguardo.

Il bombardamento verso la porta cagliaritana non ha portato i frutti che doveva, Storari è capitolato una sola volta, forse il quella più banale. I padroni di casa hanno giocato dieci minuti, nulla più. Hanno trovato il regalo di un indegno Ferrari, con colpe anche dell’allenatore che continua a farlo giocare, sfiorato il raddoppio poi il buio totale.

Il capitano a pezzi come al solito deve costruire e finalizzare. Al dieci per cento di condizione spicca ancora su tutti. A parte il gol, ne sfiora un altro e fornisce almeno tre nitide palle gol.

Giuly più volte al tiro non azzecca quello giusto, Mancini sbaglia pure lui, Cicinho ha la palla match e fallisce. Aquilani, forse inserito troppo tardi, cerca la bellezza piuttosto che la concretezza e il due a uno va a farsi benedire.

Tanta amarezza, anche per il risultato dei nerazzurri che continuano ad avere prestazioni imbarazzanti.

Ora arriva l’impegno proibitivo per eccellenza. I red devils vengono all’Olimpico forti della sua forza e in un momento di forma straordinario. In compenso la Roma non è al top, anzi. Con Totti out e Juan pure le possibilità di passare il turno scendono di brutto.

Non per questo però alziamo bandiera bianca. Ci affidiamo al gruppo, che più volte in passato ha trovato la chiave giusta.

petraur@corederoma.net