martedì, Maggio 07, 2024 Anno XXI


Questo campionato non dà adito a sussulti.
A meno di sconquassi improbabili, l’Inter vincerà lo scudetto, noi arriveremo secondi, due tra  Palermo, Milan e quelli dell’altra sponda andranno in ch.league, anche nella bassa classifica le posizioni sono abbastanza delineate. Nulla di più noioso, scontato.Quello che era uno spettacolo è invece uno stanco protrarsi di partite dall’esito pronosticabile in partenza all’80%, con scarso pubblico (anche prima delle chiusure) e un entusiasmo che viene sempre meno perché questo baraccone italiano chiamato calcio è sempre meno credibile.
Risponde solo ed esclusivamente a logiche economiche, in nome di queste logiche si sacrifica tutto e ne viene mortificata la passione dei tifosi. Si gioca tutti i giorni, a tutte le ore in barba alle famiglie, ai morti sui quali sull’onda emotiva si erano (sper-)giurati cambiamenti epocali: abbiamo visto, stiamo vedendo!
Alla commemorazione di Raciti due giorni fa è intervenuto un esiguo e misero numero di circa 200 persone; l’ispettore è già stato dimenticato insieme ai buoni propositi della politica che, come al solito, in prima battuta cavalca l’evento per poi dedicarsi ad altro. Sembra passato un secolo da quando il Ministro  Amato comparve in TV e disse che nulla più sarebbe stato come prima.
Infatti ora ci sono i tornelli a San Siro, non funzionano tranne uno, ma questo è un dettaglio, l’importante è che l’unico che funzioni venga ripreso dalla TV e serva a tranquillizzare l’opinione pubblica.

Ora ci sono gli steward e i controlli sui biglietti sono rigorosi:
infatti abbiamo scoperto che Karl Marx, Alessandro Volta, Albert Einstein ed altri illustri sono frequentatori degli stadi. Siamo in buona compagnia per fortuna !!
Infatti dalla nostra balconata non si è spostato nessuno e vediamo la partita tutti insieme come prima.
Infatti i tifosi non possono più andare in trasferta, quindi ora è solo più difficile reperire il biglietto per un appassionato che vuole seguire la sua squadra, e fioriranno altri cento Alessandro Volta o Mario Rossi che gestiranno come prima, più di prima le trasferte.
Meno male che dopo la parentesi di Ascoli c’è la Ch.League !! Andiamo a Lione per giocare nel calcio che conta e che, soprattutto, appassiona.
Andiamo a Lione per mostrare il nostro gioco e andiamo a Lione per combattere e sconfiggere noi stessi, che nei momenti importanti abbiamo sempre fatto fiasco.
La Roma deve passare il turno perché per la società rappresenta blasone e denaro, lo deve passare perché sti francesi devono abbassà la testa, lo deve fare perché deve dimostrare a noi tifosi che oltre a saper giocare a calcio questa squadra ha le palle e le mette in campo quando serve.
E poi lo deve passare perché noi di Core de Roma vogliamo ai quarti di finale giocare in uno stadio tutto pieno di bandiere e cori, perché quella è l’emozione del calcio.
Non ci è piaciuto a Roma-Reggina il battibecco e la divisione curva contro distinti-tribuna.
Ricordiamoci tutti noi tremila circa che leggiamo questa n.l. che siamo tutti tifosi della Roma, tutti uguali, che abbiamo a cuore per prima cosa l’ASRoma, senza distinguo, se e ma.
La curva Sud è l’anima e il custode dello spirito di Testaccio, ne rispettiamo le dinamiche pur non comprendendole a volte.
Il Ministro Amato ha vietato i rapporti tra società e tifosi, sarebbe il caso almeno che i rapporti tra noantri si intensifichino.
La maggior parte della (poca) gente presente a Roma – Reggina, non sapeva che lo sciopero del tifo sarebbe durato 15 minuti, e ha pensato ad un “remake” di Roma-Lione. Questa Roma merita sostegno invece, incessante.

DAJE ROMA DAJE