venerdì, Maggio 17, 2024 Anno XXI


da romanews.eu

LA CONFERENZA STAMPA INTEGRALE DI CLAUDIO RANIERI ALLA VIGILIA DI NAPOLI-ROMA

Claudio RanieriIn Europa il primo passo falso. E’ stato un incidente di percorso? “Dobbiamo essere lucidi nell’analizzare le gare. Abbiamo avuto quei dieci minuti di sbandamento, di follia, che però non ci devono portare fuori strada. Sono amareggiato come i giocatori e come il popolo romanista. Volevamo andare avanti. Non abbiamo mai pensato di snobbare la coppa. A me piace vincere sempre, poi è il campo a decidere. Avete visto che, dopo aver preso gol su rigore (evitabilissimo), la troppa voglia di recuperare ci ha reso poco lucidi nel leggere la gara. E’ mancato Pizarro, cioè quel giocatore che tiene la palla, ci fa ragionare e non ci fa trovare scoperti. Sia nel gol di Ninis che nel contropiede di Cissè, Pizarro poteva essereci utile. Peccato, una grossa delusione. Però la squadra è rimasta squadra. Nel secondo tempo ha dato tutto, come gli ho chiesto io. Pazienza. Tutto ciò ci deve dare l’energia positiva da mettere in campo domani”.

C’è stato un fuoripista nel curvone che aveva detto lei. “Il fuoripista c’è stato. Però sono stati bravi loro. Hanno sfruttato al meglio il loro potenziale. Noi no”.

E’ sbagliato dire che lo scudetto della Roma è il secondo posto? “Dire adesso queste cose è sbagliato. Il conto lo faccio alla fine. Abbiamo due partite importantissime. Abbiamo una squadra davanti a noi di un punto e vogliamo riprenderla. E dobbiamo tenere lontane le squadre che ci stanno dietro”.

Julio Sergio come sta? “E’ convocato, quindi in ballotaggio. Non posso dire sì o no. Oggi ha lavorato bene, però mi piace parlare con i medici e con il giocatore prima di prendere una decisione”.

Roma all’esame San Paolo. “Voglio vedere la Roma che conosco, sempre a testa alta. Avremo davanti una squadra determinata, veloce e col pubblico che gli soffierà dietro”.

Il pubblico del San Paolo può fare la differenza? “E’ la stessa cosa di quando vengono loro a Roma. Il pubblico è una componente importante, soprattutto per squadre come Roma e Napoli. La componente principale, però, sono i giocatori. E noi dobbiamo dare una risposta importante”.

Lei ha allenato il Napoli. “Un’esperienza bellissima. Era il primo anno dopo Maradona. E’ stato un anno bello e formativo per me”.

Menez è pronto per giocare? “Credo di sì. Sta facendo bene in allenamento. Anche giovedì sera ha fatto bene quando è entrato. Ho visto in lui la determinazione e la volontà che ci vogliono”.

Crede che la squadra abbia subito il contraccolpo psicologico dell’eliminazione dall’Europa League? “Credo di no. La squadra ha sempre risposto bene dopo una caduta e questa è una partita che tutti vogliono giocare. Con un Napoli che sta facendo così bene, stadio pieno, la cosa più importante che può chiedere un giocatore di calcio: recitare in un teatro stracolmo”.

Oggi per Vucinic solo riposo precauzionale oppure ha avuto problemi dopo la partita di giovedi? “No, no, solo precauzione per le solite botte che riceve. Erano meglio bagni e massaggi per preservarlo”.

Nel caso domani Julio Sergio non dovesse superare il provino, ancora fiducia a Doni o Lobont ha qualche chance? “Doni”.

Lei ha fatto riferimento all’assenza di Pizarro nella gara contro il Panathinaikos. L’assenza di Julio Sergio secondo lei ha influito? Avrebbe potuto cambiare il discorso qualificazione? “Per come sono stati presi i gol, non credo che Julio Sergio potesse fare qualcosa in più. Un rigore, un tiro messo a fil di palo, l’uscita Doni l’ha fatta super bene, portando Cissè ad allargarsi il più possibile, per cui più di quello che ha fatto onestamente non poteva fare”.

Guardando avanti, una partita importante come quella dopo il Napoli rappresenta un bene, dopo l’eliminazione, o magari preferiva affrontare un avversario più debole? “Non ho mai pensato “è un bene o un male”. C’è una grande partita, ci stanno aspettando da una settimana e noi dobbiamo essere pronti. Sappiamo delle difficoltà che abbiamo e che avremo e dobbiamo essere forti e determinati a superarle”.

Come vede i ragazzi dopo la sconfitta? Stanno reagendo? “I ragazzi devono fare questo: reagire. Quest’anno l’hanno fatto più di una volta, sono allenati per questo. Domani mi aspetto una gara vibrante, tosta, di gente determinata che vuole far bene”.

Questa squadra ha la cosidetta “mentalità vincente”? E in caso, come si costruisce? E’ impressione comune che, soprattutto in Europa, quando ci sono determinati appuntamenti, qualcosa manca… “La mentalità vincente ce l’hai quando vinci e perdente quando perdi. Non puoi dire “questa è una squadra che non ha mentalità vincente”, questa squadra ha giocato la Champions League, è uscita tra gli applausi con l’Arsenal, per cui non dobbiamo metterci in testa delle teorie che non stanno nè in cielo nè in terra. Ci sono squadre che magari sono al tuo livello e, quando arrivano qua, vengono con tutti i migliori giocatori e riescono ad esprimersi al meglio e tu non ce la fai. Questo è il calcio, questo è lo sport. La Kostner è andata alle Olimpiadi e ha lavorato tantissimo, si è sacrificata una vita e poi è scivolata. Questo fa parte dello sport, bisogna abbracciarla per tutto quello che ha fatto nella sua carriera e continuerà a fare”.

Roma è una città che vive di eccessi. Si sente di dire qualcosa ai tifosi anche per riportare un po’ di normalità, riprendendo le parole di Montali? “La normalità viene proprio quando puoi perdere. Così come non eravamo imbattibili prima, adesso non siamo gli ultimi arrivati. Dobbiamo lottare con determinazione in ogni partita. Alcune volte succede che gli altri o sono più determinati di te o sfruttano quelle occasioni che gli si presentano e tu non ce la fai”.

Contro il Panathinaikos ha fatto solo due cambi in una partita che, dopo il gol di Cissè, si poteva considerare finita. Questo perchè non vede una squadra stanca dal punto di vista fisco, ma più che altro da quello mentale? “La squadra era determinata a fare quello che avevamo detto negli spogliatoi, per cui non volevo dare ulteriori cambi, perchè stavano facendo il loro dovere”

Considerate le assenze, fimerebbe per due pareggi nelle partite con Napoli e Milan? “Io non firmo mai per nulla, a me piace giocarmela. Poi la perdo? Pazienza, faccio i complimenti all’avversario, ma prima delle partite firmerei soltanto per una vittoria sicura o il raggiungimento di uno scopo. Altrimenti me la gioco sempre. Non sono un allenatore che dice “va bene un pari qua e uno là”. Noi ce la giochiamo, poi magari, nel corso della partita, pensi “per come vanno oggi le cose prendiamoci il pari, perchè non si riesce a fare di più” ma prima no”.

Considerate le assenze degli attaccanti e anche il rendimento di quelli che ha fatto ruotare intorno a Vucinic, vedremo una squadra con una sola punta e tutti centrocampisti domani? “Quando sono convocati per me sono tutti pronti per scendere in campo, per cui le valutazioni le farò tutte questa sera e poi domani sceglierò gli undici che ritengo più giusti per creare problemi alla squadra avversaria”.