Categorie Virgolettato Scritto da Lucky Luke mercoledì, 24 Febbraio alle ore 03:25
da romanews.eu La conferenza stampa integrale di Ranieri alla vigilia di Roma-Panathinaikos
E’ la partita più importante dell’anno? “Me lo avete detto da settembre, da quando sono arrivato. Sì, è la più importante. E poi il Napoli sarà la più importante. Ragioniamo così noi. Ogni partita è un esame. Un esame differente. Questo è un esame estero, contro una squadra in testa al suo campionato. Sappiamo che è molto particolare. Dovremo essere impegnati e concentrati al massimo”. L’assenza di Pizarro? “Fino ad ora la squadra sta facendo bene, sta mascherando bene le assenze importanti, non solo di Pizarro, ma anche degli altri che non posso convocare. Stiamo facendo bene ma dobbiamo continuare” I tifosi vivono una favola. C’è la favola scudetto e la favola europea. Lei vorrebbe riportare un trofeo europeo a Roma dopo cinquanta anni. Cosa significherebbe? “Innanzi tutto, anche se sono romano, devo farmi conoscere dai miei fratelli romani, non è che sanno molto di me. Quando ho detto ‘non sono De Coubertin, per me ogni partita è l’ultima’, vale un dentro o fuori. Può essere Europa o campionato, amichevole, va giocata al cento per cento. Dopo cinquanta anni, si chiamava Coppa delle Fiere, mi piacerebbe portare un trofeo a Roma, ma non sarà facile, ce ne accorgeremo domani. Prima di tutto deve essserci il sogno, poi ci deve essere l’azione. Il sogno lo abbiamo detto, ma contano i fatti. I fatti dicono che domani sarà difficilissima. All’altro sogno non ci pensiamo: l’Inter è di un altro pianeta. Non ci stiamo pensando. Noi spingiamo tantissimo, ma siamo ancora lontani. Solo loro possono perderlo. Noi vogliamo guardarci bene da quelle squadre che vogliono raggiungere i tre posti che vogliono dire che vai diretto alla fase finale. Il quarto vuol dire preliminari e sarebbe pericolosissimo perchè sono ‘liberi’ da quest’anno e puoi incontrare subito una grande. E allora è importantissimo arrivare terzi. Entro le prime tre”. Una volta la Roma sembrava una squadra isterica. Come è cambiata così tanto? “Io non posso parlare degli altri. Ho un ottimo spogliatoio, chiedo non si disperdano energie nervose in cose che non ci riguardano. Noi vogliamo fare bene, rispettare arbitro e guardalinee. Poi, a volte, anche noi usciamo dal seminato, ma subito rientriamo nella norma”. C’è timore di aver perso tempo con Totti? “Non credo né che si sia sbagliato, né che si sia perso tempo. Ha avuto diversi infortuni su quel ginocchio. Il dottotre che meglio di tutti lo conosce ci dà tempi e modi che noi rispettiamo, meglio non si può fare”. Cosa serve alla Roma per arrivare in fondo in Europa? “Deve essere forte. Deve trovarsi al moento giusto al posto giusto. Incontrare quelle squadre con tutti i suoi giocatori e giocarsela alla pari. E poi avere il pizzico di fortuna per essere decisivo e vincere. Perchè, se non hai un pizzico di fortuna, non arrivi”. Secondo lei la Roma può avere queste qualità? “Certo. Non siamo qui per partecipare, dobbiamo averle, e se non ce le abbiamo ce le inventiamo. Dobbiamo fare il massimo, poi accetteremo il responso del campo. Dobbiamo uscire dal campo sapendo che abbiamo dato tutto e di più. Quando esci avendo raschiato il fondo del barile e dopo aver dato più di quello che avevi puoi solo stringere la mano agli avversari e fargli i complimenti”. Quanto può essere decisivo Vucinic? “Dobbiamo essere tutti decisivi. Può essere decisivo anche chi gioca solo due partite, dobbiamo lavorare”. Vucinic ha avuto una metamorofosi, è più sciolto quando gioca. Di chi sono i meriti? “Sono solo suoi. Mirko veniva da un infortunio e si stava riprendendo, quindi non poteva essere al 100%. Ha lavorato tanto e sta raccogliendo i frutti del suo lavoro”. Su Menez. Ha fatto progressi? Può far parte del progetto per domani? “Certo. Ha fatto dei progressi si sta impegnando e tutti i convocati fanno parte del progetto”. Quanti dubbi ha per domani? “Mi piace perché cambiate le domande, una volta mi chiedevate la formazione, ora mi chiedete i dubbi (ride, ndr). Lo sapete che stasera farò il rescoconto e poi deciderò la formazione”. Teme che la pressione possa salire man mano che gli impegni si fanno più importanti? “A Roma c’è sempre pressione. Un conto è avere pressioni negative, quando vai male, un conto e averle positive. Nel momento difficile i ragazzi hanno dimostrato grandi cose. Spero che, quando arriveranno le pressioni positive, i ragazzi facciano lo stesso”. Perché nonstante i risultati positivi l’Olimpico non è mai pieno? “Me lo sono chiesto, ma non riesco a capire il perché. Spero che domani l’Olimpico sia pieno, perché ne abbiamo bisogno. Quando lo riempiremo vorrà dire che saremo sulla strada giusta” È in grado Juan di giocare tre partite in pochi giorni? “Io, scherzando, lo chiamo Benjamin Botton, perché quando sono arrivato aveva 40 anni, adesso sembra che ne abbia 25. Vedremo se giocherà, ma non mi sembra stanco”. Cerci può essere utilizzato anche da seconda punta? “Sì, se lui ci crede ha le caratteristiche adatte per fare la seconda punta. Ha un gran tiro, un bel dribbling, può fare la seconda punta tranquillamente”. Che effetto vi ha fatto la reazione inspiegabile degli interisti durante la partita di sabato? “Questa è una qualità di Mourinho. Far sentire la squadra contro tutti e che è sola. I giocatori gli rispondono in questo senso. Poi dopo rivedono gli episodi e capiscono che hanno sbagliato, ma nel momento del gioco pensano che sia tutto sbagliato. Tagliavento è stato bravissimo ma credo, senza voler far polemica, che il fallo di Milito è grave così come le proteste di Eto’o che ha abbracciato l’arbitro. Se lo fanno in Europa vengono cacciati. Tagliavento è stato di ghiaccio”. Cosa pensa della regola che vieta le bestemmie? Come pensate di muovervi? “Penso sia una cosa positiva, perché le immagini arrivano in tutte le case. Noi siamo dei punti di riferimento per i bambini che ci guardano. Anche se, delle volte, delle parole vengono fraintese”. |
