lunedì, Luglio 14, 2025 Anno XXI


Soffri per la durata di quasi un’intera partita .
Accusi la tensione di una serie ripetuta di attacchi alla tua porta, di rimpalli velenosi al limite dell’area, di occasioni buttate al vento a mezzo metro dal gol.
Soffri al freddo di un seggiolino allo stadio, in un pub davanti al maxischermo e una birra, sul divano di casa tua.
Poi ad una manciata di minuti dalla fine accade ciò che in fondo ti aspettavi ma che, per timore di rovinare la magia, non avresti mai confessato…La palla sporcata da una deviazione al centro dell’area, il tiro del centravanti, la rete che si gonfia.
Roma che vince.

Cronaca di un’emozione vissuta recentemente…o forse di una situazione senza una collocazione ben precisa ma riconducibile a svariate momenti della nostra vita.
Un solo filo conduttore: la tensione che svanisce, l’urlo liberatorio, la ragione che ti abbandona.
La corsa sugli spalti, la birra versata, i salti sul divano.
Ma soprattutto…
Il lungo abbraccio agli amici.
Roma ha vinto, da domani tutt’Italia dovrà inchinarsi all’autorità capitolina e per noi, che di pane e Roma viviamo, sarà una settimana di orgoglio e tripudio.
Ne riparleremo con gli amici, magari gli stessi con cui piangevamo di gioia a fine partita, e insieme ci godremo il momento di compiacimento totale.
Già.
Gli amici.

Mi fermo un attimo a pensare.

Quando la rete si gonfia e ogni tensione di 90 minuti svanisce, cosa vado a cercare?
La telecamera che inquadri il mio stendardo?Il risultato che cambia sul maxischermo? Il replay del gol in tv?
No.
L’incrocio di sguardi in delirio dei miei amici.
L’abbraccio dei miei fratelli che la mia stessa sorte hanno condiviso fino a quel momento.
Questa mia immensa passione, l’amore per questi colori, cosa sarebbe senza di loro?
In quei secondi, brevi ma interminabili, io sono appagato. Felice.
La Roma mi rende libero. Gli amici lo rendono possibile.

Ci sono situazioni complicate nel corso della nostra esistenza che possono portarci a pensare che cercare la felicità in un pallone è intenzione folle.
E se si guarda alla passione per questi colori come un’esaltazione per undici uomini in maglia giallorossa che scendono in campo la domenica, non si può che avallare senza indugi l’idea.
Ma se al ripetersi di una situazione come quella inizialmente descritta, ci rendiamo conto che in fondo la tensione non svanisce, l’urlo ti si spezza in gola e la ragione è ancora lì nonostante l’entusiasmo sordo che ti circonda…perché non trovi lo sguardo di un amico, quell’amico, pronto a incrociare il tuo…
Allora capiamo che in fin dei conti nessuno ce ne farà una colpa se le difficoltà della vita proviamo a superarle in quel breve, ma interminabile abbraccio.

Noi lo aspettiamo.                       

Torna presto fratello.

firenze20103 

 

Er Dandi Corederoma