Categorie Articoli by CdR Scritto da Petra domenica, 23 Marzo alle ore 02:37
Si soffre e si raccoglie, si combatte e si fa classifica. Piove governo ladro, piove Inter ladra. Alla fine della fiera la cima si riavvicina e dopo la Santa Pasqua ci aspettiamo l’Apocalisse. Brutta Roma per gran parte della partita e non si capisce perché. La sconfitta del derby doveva servire da scossa ma in realtà i giallorossi si sono mostrati molli sulle gambe e scarichi di testa. La staticità degli undici ha fatto fare bella figura all’Empoli, che nonostante l’arrocco totale, è pur sempre una squadra che sta sul fondo della classifica. Giovinco ha la possibilità di correre libero in mezzo al campo e di colpire in solitaria a ripetizione. Prima Doni ci mette una pezza, poi la palla esce di un soffio e in ultimo il palo nega il vantaggio agli ospiti. In mezzo a questa tristezza, atmosferica e di gioco, emerge sempre la genialata del capitano, seppur non in splendida forma, che con un colpo di tacco manda in gol, finalmente, Tonetto. Ma il vantaggio non dà la scossa giusta, l’indolenza del primo tempo la si rivede all’inizio del secondo. Si dorme in campo, nessuno spunto, nessuna iniziativa di rilievo. Una palla persa a centrocampo lancia un contropiede incredibile e Giovinco questa volta raccoglie l’assist del compagno e mette in rete. Rimboccarsi le maniche, cosa difficile quando l’inerzia della partita è segnata profondamente. La svolta però arriva dall’esterno, più precisamente dall’arbitro, alla faccia del campionato falsato. Gava espelle, senza giusta causa, Perrotta e di fatto consegna la vittoria alla Roma. In dieci contro undici cambia tutto, la rabbia finalmente viene fuori. Quella rabbia positiva che ti dà la forza di arrivare ai tuoi obiettivi. I giallorossi si caricano, il pubblico risponde e per l’Empoli è ancora più buio. Panucci sbuca dal mucchio selvaggio e realizza il gol vittoria, proprio lui regala tre punti che in tarda serata risulteranno pesanti quanto l’Everest. Seppure a fatica la partita si porta a termine e la pioggia incessante fa da cornice ad un sogno che per ora rimane tale ma che averlo così vicino fa stare davvero bene. Conta sì la meta ma conta anche il cammino. C’è chi nella sua vita non raggiungerà quasi mai mete importanti, eppure l’aver affrontato percorsi meravigliosi avrà arricchito la sua anima e il suo spirito. Poraccio colui che senza meta e senza via si ritrova a vivere per la gloria di un misero giorno. Adesso calma, è ancora tutto complicato, difficile. Tutto è al limite, quasi improbabile. Lo sapevamo che non era finita con il derby, come sappiamo ora che non è fatta, anzi. Testa sulle spalle e lotta fino alla fine, solo allora si faranno i conti. |
