domenica, Luglio 06, 2025 Anno XXI


da iltempo.ilsole24ore.com

Il capitano non ha mai segnato al «Franchi»: domani nuova chance. Totti vuole sfatare l’ultimo tabù

Francesco TottiFirenze, l’Artemio Franchi, come il paesino di Asterix e Obelix. L’unica roccaforte dei Galli in una Gallia completamente conquistata da Giulio Cesare. Francesco Totti, dopo aver abbattuto record e segnato ad ogni latitudine, vuole sfatare l’ultimo tabù non caduto nel corso di 241 reti con la Roma: un gol alla Fiorentina a Firenze. Un sapore ancora mai provato in partita (Totti ha segnato al Franchi solo durante la roulette russa dei calci di rigore dei quarti di finale di Coppa Italia nel 2005) e che stuzzica parecchio l’appetito del capitano. Dopo la Torino bianconera, Totti vuole piazzare la sua bandierina anche su Firenze: non è ancora al massimo della forma, ma ha risposto bene ai novanta minuti integrali di giovedì e spera che domenica possa essere la volta buona per sfatare la maledizione del Franchi. Anche Mexes non vuole perdersi l’appuntamento: sul suo recupero c’è molta fiducia, ma permane ancora qualche dubbio. Ieri l’ematoma al quadricipite destro era bello grosso: il francese zoppicava vistosamente e ha svolto fisioterapia. Oggi si farà nuovamente il punto della situazione, ma l’ottimismo non manca. Altrimenti, se l’ematoma non dovesse sgonfiarsi e vista la squalifica di Burdisso, il compito di affiancare Juan al centro della difesa toccherebbe ad Andreolli, fresco di guarigione da un fastidio all’anca, con Motta in leggero vantaggio su Cassetti sul versante destro. Il periodo di Mexes è stato uno dei temi affrontati dal suo procuratore, Olivier Joaunneaux, in un’intervista rilasciata a laroma24.it: «Le voci di mercato non sono vere. Philippe vuole ritrovare continuità di gioco ed essere maggiormente al centro del progetto. Questo aspetto, al momento, è più importante di un eventuale rinnovo. Spesso mi sembra che venga trattato come un giocatore che è al primo anno a Roma, invece ne sono passati sei». Rodrigo Taddei, a Sky Sport 24, ha preferito volare basso: «Il secondo posto è fondamentale, ma non abbiamo ancora raggiunto nulla. Il contratto? Il mio sogno è rimanere alla Roma».


Domani il tecnico romano può eguagliare se stesso: con la Fiorentina fece 19 gare senza perdere. Ranieri insegue Capello. Roma a due passi dalla serie positiva del 2003

Claudio RanieriCento giorni dopo la Roma non conosce più la parola «sconfitta». Da Udine, ultimo campo su cui i giallorossi sono stati battuti lo scorso 28 ottobre, all’Udinese piegata all’Olimpico giovedì sera, Ranieri ha trasformato una stagione a rischio fallimento in una marcia trionfale. In città e attorno alla squadra si respira l’entusiasmo del periodo delle undici vittorie consecutive ottenute con Spalletti nel campionato 2005/06. E ora il nuovo allenatore può andare all’inseguimento di se stesso e di Fabio Capello. La Roma inarrestabile di Ranieri non perde da oltre tre mesi, ha vinto le ultime sette gare ed è arrivata a diciotto risultati utili consecutivi tra campionato e coppe. Nel dettaglio: nove vittorie e tre pareggi in serie A, tre successi in Europa League e altrettanti in coppa Italia. Il tecnico testaccino ha costruito una striscia più lunga soltanto una volta in carriera, quando guidava la Fiorentina. Quella di Batistuta e Rui Costa, per intenderci, che nella stagione 1995/96 riuscì a non perdere per diciannove partite di seguito. Manca un ultimo ostacolo, guarda caso rappresentato proprio dai viola nella sfida di domani sera, e Ranieri potrà festeggiare il bis. Ma con una Roma così in salute è lecito spingersi con lo sguardo oltre. Non serve un binocolo perché a portata di mano c’è un altro traguardo storico che riguarda la storia giallorossa. Nel 2003-04, con Capello in panchina, le partite consecutive senza sconfitte tra campionato, coppa Uefa e coppa Italia furono venti: dal successo del 31 agosto a Udine l’imbattibilità durò oltre quattro mesi fino al ko interno con il Milan, per un totale di quindici vittorie e quattro pareggi. Un record? No. La «mitologica» Roma di Nils Liedholm fece ancora meglio, mettendo in fila le ultime ventotto partite della stagione 1980-81 e le prime sette della successiva senza perdere mai. Curiosità: le strisce positive più lunghe nella storia romanista non coincidono con gli scudetti conquistati. La regolarità aiuta a vincere ma non basta, soprattutto da quando un successo vale tre punti. Ranieri adesso vuole fare un passo alla volta. Di fronte c’è un avversario insidioso come la Fiorentina che ora è distante undici punti dai giallorossi (con una partita da recuperare contro il Milan) e prepara la partita di domani sera come l’ultima chance per salire sul treno che porta in Champions. Ma la Roma non vuole fermarsi proprio ora, sul più bello. Dopo il posticipo del «Franchi» in campionato giocherà due volte consecutive all’Olimpico (con Palermo e Catania) dove gli avversari ultimamente perdono e basta. Da dopo il ko di Livorno i giallorossi in casa non hanno fallito un colpo: dodici successi su dodici gare. Le uniche «frenate» sono arrivate nella Milano nerazzurra, la Genova blucerchiata e a Cagliari. Senza quei tre pareggi il record romanista delle undici vittorie di Spalletti sarebbe già battuto. Ma a Ranieri va benissimo così.