mercoledì, Maggio 14, 2025 Anno XXI


da Il Corriere dello Sport – laroma24.it

Bruno ContiDirettore tecnico, ex giocatore, ex allenatore, non più ex responsabile del settore giovanile. Ma soprat­tutto tifoso. Bruno Conti ha lo stesso entusiasmo di quando mandava al manico­mio Tazio Roversi e tanti al­tri difensori con le sue finte. Si fuma qualche sigaretta per allentare la tensione, ma ancora oggi, prima delle partite della Roma, non prende sonno la notte come se in campo ci andasse lui. Bruno Conti ci ha messo del suo in questa rina­scita. Ci ha messo sem­pre la faccia, anche quan­do le cose an­davano male. Da questa stagione “vi­ve” a Trigo­ria dalla mat­tina alla sera. Segue da vici­no la prima squadra ed è tornato ad oc­cuparsi in prima persona anche del settore giovanile. La Prima­vera ha esordito ieri con una bella vittoria nel torneo di Viareggio, è prima in cam­pionato, come le altre due principali squadre più giova­ni. Il vivaio è e sarà sempre fondamentale per una socie­tà che si autofinanzia.

Il gol-capolavoro di Okaka contro il Siena è stato una grande soddisfazione per lui, che ha scoperto questo ragazzino, ci ha creduto, gli è stato dietro come un figlio. Con quel gol la Roma è sali­ta al secondo posto in classi­fica. E’ un gran momento per la Roma, ma è vietato so­gnare. Bruno Conti tenta l’ultimo dribbling.

Bruno Conti, è appena finita la partita della Primavera a Viareg­gio. Vince anche la Roma dei giova­ni, tripletta di Pettinari. «Sono molto soddisfatto, siamo partiti con il piede giusto. Pettinari è un ragazzo che ha talento, ha fatto un gol… alla Conti. Mi sono emozio­nato a seguire l’esordio della Prima­vera. E’ bello vedere questi ragazzi fare grandi cose».

La Roma domenica ha raggiunto il secondo posto in classifica. Come state vivendo questo momento? «Con normalità, così come siamo rimasti…normali quando le cose an­davano male. La mentalità è quella giusta, quella che ha trasmesso Ra­nieri alla squadra. Lui va avanti per la sua strada, senza condizionamen­ti. Ha dimostrato di avere grandi qualità, ma già lo sapevamo».

Domenica, al termine della parti­ta con il Siena, lei e Ranieri vi siete abbracciati in campo. E’ bello vive­re certe emozioni, trentacinque an­ni dopo esservi incrociati nel setto­re giovanile? «Ci siamo lasciati andare, vista l’importanza di quella vittoria, arri­vata negli ultimi minuti con grosse difficoltà, dovute anche alle nume­rose assenze che avevamo. Il rap­porto con Claudio è ottimo, è un grande lavoratore, uno che non tra­scura neppure il minimo particola­re » .

Eppure si dice che oltre a voi, Ra­nieri piaccia anche alla Federazio­ne, per la Nazionale… «Io sono molto tranquillo. La sua Nazionale è la Roma. Vuole conti­nuare il suo progetto qui. Quando lo abbiamo cercato non ci ha pensato due volte. Era ancora fresco il suo esonero alla Juventus, ma il richia­mo della Roma, per lui che come me ci è cresciuto, è stato troppo forte. L’ho chiamato la sera e il giorno do­po era da noi. I risultati che ha otte­nuto all’estero lo hanno portato ai massimi livelli di esperienza, è una persona molto preparata. La scelta è stata giusta. Lo dimostra, al di là dei risultati, il lavoro che svolge quoti­dianamente con i ragazzi».

Ranieri ha valorizzato anche Oka­ka, che da lunedì è andato al Ful­ham. «L’ho chiamato quando era già a Londra, per salutarlo e ringraziarlo per la vittoria sul Siena che ci ha la­sciato come regalo. Mi ha fatto pia­cere sentire la gioia di questo ragaz­zo per quel gol fantastico e per la sua nuova esperienza inglese. Intor­no a Stefano c’era tanto scetticismo. Sentivo dire: “ha un gran fisico ma non fa mai gol”. Noi in generale ab­biamo troppa fretta con i giovani. In questi frangenti Okaka ha dimostra­to la sua grande professionalità. E’ andato a Londra per le visite medi­che, è tornato, si è allenato e si è messo a disposizione dell’allenato­re. Per il futuro puntiamo molto su di lui, così come su Cerci. Sono ra­gazzi quasi pronti per il grande sal­to ».

A proposito di giovani. Segue Aquilani, che sta cominciando a gio­care con continuità?
«Certo e sono molto contento. Ci sentiamo spesso, l’ho chiamato an­che nei giorni scorsi. Siamo felici per lui, che ha passato momenti tri­sti a causa dell’infortunio. La sua cessione è stata un sacrificio che an­dava fatto, ma quando Alberto sta bene ha pochi rivali in circolazione».

Sull’ipotesi di un suo ritorno il presidente Rosella Sensi ha detto mai dire mai… «Nel calcio non si può mai sapere. E poi sappiamo quanto la dottoressa Sensi sia legata a certi giocatori cre­sciuti nel vivaio. Noi siamo abituati a lavorare in silenzio, cercando di far parlare i fatti».

Sempre in tema di giovani. Un ra­gazzo del ‘ 93, Cristofari, è stato svincolato dalla Roma ed è andato al Palermo. «E’ una storia particolare. Ho visto le lacrime del madre e del padre al momento di questa decisione, ma il ragazzo aveva bisogno di cambiare per motivi personali. Dopo una par­tita non si è presentato agli allena­menti. Noi prima di fare i calciatori cerchiamo di fare gli uomini. Chi pensa di essere arrivato rischia di perdersi. Comunque gli auguro le migliori fortune. La nostra filosofia con i giovani è uguali per tutti. L’ho detto anche nel discorso che ho fat­to ai ragazzi degli Allievi. Bisogna far capire sin da quando sono picco­li che nel calcio per arrivare ci vuo­le tanto sacrificio».

La Roma dietro l’Inter, al pari con il Milan, i tifosi sognano. E Conti? «Io penso già alla partita di doma­ni contro l’Udinese. Un impegno im­portantissimo perchè vogliamo arri­vare in finale di Coppa Italia. La professionalità dei nostri giocatori è venuta fuori anche nelle difficoltà e sono convinto che ci daranno altre soddisfazioni. Il merito di questo momento è tutto loro e di Ranieri. C’è a chi piace parlare e fare sfilate, noi pensiamo solo a lavorare dietro le quinte. La società ci sta mettendo a disposizione le risorse per essere competitivi, anche a costo di sacrifi­ci e di questo bisogna darne atto al­la dottoressa Rosella Sensi. Abbia­mo tanti nazionali e giovani di sicu­ro avvenire. Possiamo guardare al futuro con fiducia».

Guido D’Ubaldo