sabato, Maggio 03, 2025 Anno XXI


1940880.jpgAutore: Gianfranco Zigoni
Editore: Biblioteca dell’Immagine
Data di Pubblicazione: 2003
Prezzo: Euro 11,00

Grazie a Lupus per la segnalazione.

Recensione della Casa Editrice
Ha scritto un bel libro, Gianfranco Zigoni. Intitolato: “Dio Zigo pensaci tu”. Ed in copertina, una sua immagine vestito da sceriffo, con la pistola nella fondina ed un cappellaccio in testa. Una biografia ricca di ricordi personali e aneddoti curiosi. “Roma è stata per me una tappa veramente fantastica della mia carriera e, soprattutto, della mia vita. Io ci stavo meglio del Papa, ho amato la città, ho amato la maglia. Dicevo e dico ancora: ma quali scudetti, quali coppe: quando indossi la maglia giallorossa della Roma hai già vinto! Quando andai via, grande e grosso com’ero, piansi come un vitello. E persino i primi mesi della mia stagione veronese furono condizionati dalla malinconia che provavo per Roma e per i miei amici romani”. La stagione 1970-’71, quando Zigoni arrivò a Roma, non iniziò per lo “Sceriffo” in modo splendido. “In effetti nelle prime partite risentii di problemini fisici ereditati dall’ultimo campionato con la Juventus. La realtà è che eravamo una squadra di matti, capaci di tutto. Di vincere e di perdere con chiunque. Gente come Amarildo, Bob Vieri, Petrelli, Cicco Cordova, Del Sol ecc… Beh ci si poteva divertire, ma anche disperare ad ogni partita. Io, comunque, solo nel finale di campionato cominciai ad andare bene”. L’11 aprile del 1971, arriva all’Olimpico il Catania. “Non era una partita di cartello, anzi contava poco e nulla. Gli etnei avevano già un piede e mezzo in B e noi stavamo al sesto posto in classifica. Però il presidente Alvaro Marchini promise centomila lire di premio per chi fosse andato in gol. Così i malcapitati catanesi si trovarono di fronte un gruppo di assatanati alla ricerca della marcatura personale. Il primo tempo si concluse sul 2-0, segnò quasi subito il “Garoto” Amarildo, io raddoppiai poco dopo. Nella ripresa Roberto Vieri e Cappellini ci portarono sul 4-0. Ma per i rossazzurri siciliani la grandine non era ancora finita. Ci si mise pure l’arbitro, che ci assegnò un rigore, peraltro ineccepibile. E in quel momento, ci fu la corsa a battere il penalty che valeva un bel premio extra. Arrivammo sul pallone in tre, Amarildo, Ciccio Cordova ed io che, bestia come son sempre stato, risolsi a mio favore la contesa, tirai in porta e feci gol. E pensare che come rigorista ero veramente una schiappa: nella mia carriera ho calciato sei rigori, cinque volte sbagliai, feci gol solo quella volta lì, contro il Catania”. Nel palmares di Zigoni con la Roma c’è solo la vittoria nel torneo Anglo-Italiano del 1972. “Fu, nonostante tutto, una soddisfazione immensa vincere quella manifestazione. La sera della finale andammo tutti a festeggiare in un ristorante di Frascati. All’uscita, euforici e anche un po’ brilli, io, Cordova, Amarildo e Petrelli, con la pistola che quest’ultimo usava per andare al tiro a segno, schiantammo un sacco di lampioni rischiando di lasciare al buio il paese. Eravamo giovani…”.