Categorie Virgolettato Scritto da Lucky Luke martedì, 5 Gennaio alle ore 10:36
da repubblica.it E’ un racconto sulle sue paure e sui suoi desideri. Il capitano della Roma si racconta: “Andrò ai mondiali se il gruppo mi vorrà. Giocherò altri 5 anni”
Immagino sia il solo calciatore al mondo ancora in attività che ha il suo nome su una targhetta in ottone avvitata a una porta. Nell´ufficio ci sono una scrivania, un computer, un televisore, le sue fotografie e le maglie scambiate con gli avversari appese alle pareti. Sulla soglia penzolano dal muro disegni di bambini, lettere di ragazzine, dediche come questa: “Al nostro unico capitano, come esempio da seguire, i pulcini del ‘96”. Ci sono giorni, racconta, in cui riceve dalle venti alle quaranta persone. Altri in cui fugge attraverso scale a lui solo conosciute per trovare un po´ di pace. Francesco Totti, si sa, è un fenomeno. Si sono studiati i suoi piedi. Mai il resto. L´ha sempre impedito, a costo di apparire vuoto. Eppure ha un´intelligenza che è un misto tra quella selvaggia del ragazzo allevato nella foresta dai lupi e quella degli elettricisti di Paolo Conte. La luce dell´artigiano geniale e furbo. Inoltre ti fa ridere, che non è poco. Ma tutto questo arriva dopo quasi due ore di conversazione. All´inizio c´è un giovane uomo in scarpe da ginnastica e braghette corte, con le ginocchia enormi per i muscoli e solcate di cicatrici arrossate, con una fede e una fedina d´oro bianco all´anulare sinistro. Un ragazzone che sembra avere poco interesse all´impegno e molta fretta di andarsene. Sono stato avvertito: parlare con Totti di qualcosa che non sia il calcio, mi è stato detto, è quasi impossibile. Si esprimerà a monosillabi. Sono prevenuto e preferisco dirglielo subito. Lei parla pochissimo, tranne che nelle pubblicità. Perché? Dario Cresto-Dina |
