domenica, Maggio 04, 2025 Anno XXI


da La Gazzetta dello Sport – forzaroma.info

Luciano Spalletti«Mourinho è come Valentino Rossi: riesce a fare le curve, anche bendato, senza mai uscire di pista. Curve da scudetto». Luciano Spalletti va subito dritto al bersaglio. L’Inter ha una macchina formidabile e un pilota vincente. Il tecnico toscano ha la valigia pronta e un cellulare che scotta. Lo aspettano lo Zenit di San Pietroburgo e una campagna acquisti quantomai delicata. «Cosa lascio in Italia? Un’Inter quasi imbattibile. La squadra nerazzurra ha tutto per vincere un altro titolo: forza fisica, talento, esperienza».

E Mourinho? «Il primo Mourinho mi piaceva di più. Aveva promesso di non parlare di arbitri, sapeva riconoscere i meriti degli avversari. Oggi si è italianizzato. Ha capito che da noi conta solo il risultato e si è adeguato. Ma resta il più bravo».

L’Inter ha ingaggiato Pandev. «Porterà corsa, talento e gol. E’ un acquisto da scudetto».

Il suo giudizio su Balotelli. «Chi lo conosce me lo descrive come un ragazzo che ha qualità importanti. L’apparenza non lo aiuta».

Lo porterebbe ai Mondiali? «Le parole chiave per Lippi sono: cuore, passione e amicizia. Chi non ha questi requisiti non andrà in Sudafrica. Mourinho ha tre mesi di tempo per aiutare Balotelli a tirare fuori questi sentimenti. Balotelli potrebbe essere la sorpresa».

Chi è la prima rivale dell’Inter? «La Juve. Il ritorno di Bettega vale come un grande acquisto, perché può riportare la pace tra tifosi e squadra. La Juve soffre la tensione. Tutto il calcio italiano soffre per le isterie degli ultrà: con questa tensione addosso i campioni rendono il cinquanta per cento in meno. Questo vale per la Juve, maanche per la Lazio, per il Torino. Per tutte le squadre che subiscono agguati da parte dei propri sostenitori».

Torniamo alla Juve. «La società deve difendere Ferrara. Ciro è stato bravo a non crollare. Se resiste diventerà un grande allenatore».

Diego non convince. «Diego è un campione, l’ho sperimentato sulla mia pelle. Ricordate i gol dell’Olimpico? E’ tutta la Juve che vive una crisi d’identità. Ma ne uscirà». C’é un giocatore che può dare una svolta a questa Juve in affanno? «Del Piero. Lui è la storia di questa Juve. E’ un punto di riferimento. E non dimenticate Iaquinta: il suo infortunio ha pesato».

Altre squadre da scudetto? «La Roma. Toni può essere la quadratura del cerchio: garantisce gol “sporchi”, inventati dal nulla. E’ importante che Toni sia arrivato a Roma con la benedizione di Totti».

La Roma potrebbe cambiare modulo. «Forse passerà dal 4-2-3-0 dove lo zero è il Totti che fa il centravanti o che scompare per fare spazio ai compagni a un più classico 4-4-2. La Roma è qualcosa che mi è rimasta sulla pelle. Potrò indossare altri vestiti ma la Roma resterà la Roma”.