venerdì, Maggio 03, 2024 Anno XXI


da romanews.eu

Daniele De RossiDaniele De Rossi ospite speciale della presentazione dei nuovi scarpini dell’Adidas. Il centrocampista della Roma è arrivato presso l’Adidas Store di via del Corso 475 verso le ore 14. La famosa casa di abbigliamento sportivo ha messo in palio la possibilità di incontrare il mediano giallorosso per una fotografia, un autografo o per porre alcune domande.

La nuova scarpa Adidas, il Predator X, è personalizzata per De Rossi. Sul lato della calzatura c’è il nome della figlia Gaia e sul tacco un’immagine stilizzata del Colosseo.

Le conferenza stampa integrale di Daniele De Rossi.

Come vedi Spalletti sulla panchina della Nazionale? “Penso che sia pronto. Ci sono vari bravi allenatori, ma lui unisce l’età (è giovane per mentalità) alle capacità sul campo. Sarebbe un allenatore valido anche in Nazionale. Ora c’è un altro tecnico in Nazionale e da come dite voi sembra che già sia andato via. Sì, comunque Spalletti lo vedrei bene”.

Come riallaccerete i rapporti con i tifosi che vi contestano? “Non è facile, ma si riallaccerà. Non è la prima volta che ci allontaniamo un pochino dai tifosi. Spesso la protesta è legata al risultato. Fare risultati importanti potrebbe riportare entusiasmo in tutta la città, che vive di calcio e di Roma. Senza risultati nessuno pretende incitamento dai tifosi, nè coreografie. Ci sono anche problemi che vanno oltre la sfera tecnica. La contestazione c’è da inizio anno e non c’entrano i risultati. Questo potrebbe diventare pericoloso, potrebbe crearci degli alibi in cui non dobbiamo cadere”.

Cosa significa questo Mondiale per te? “Non è facile. Se potessi lo rifarei uguale a quello tedesco, nonostante sia stata un’esperienza particolare. Abbiamo vinto il Mondiale, una cosa indimenticabile. Non solo i festeggiamenti, ma i rapporti che avevamo tutti quanti. Escludo che possa accadere nuovamente un episodio come quello che mi è costato una squalifica. Difficile pure rivincere il Mondiale. Ripetersi è sempre difficile. Per me deve essere un Mondiale importante. D’altronde non c’è un Mondiale che non sia importante”.

Un tempo eravate tra le squadre più belle d’Europa. Ora sembrate più bruttini… “Bruttini come l’anno delle undici vittorie consecutive. Facemmo tre mesi indecenti, contestati e chiusi a Trigoria. Cercare differenza tra gli allenatori non mi piace. Spalletti è un pezzo di storia della Roma, non solo per i risultati ma per la qualità del gioco. Non si possono fare paragoni. Miglioreremo insieme a Ranieri. Bisogna stare attenti a valutare la situazione: non è rosea certo, ma nemmeno un tracollo”.

Forse la rosa non è all’altezza… “La rosa è la stessa dell’anno scorso. Sono rientrati dei giovani, ma ci sono poche differenze. Anche il tecnico era lo stesso a inizio anno. La rosa è sicuramente all’altezza. Dobbiamo fare un buon campionato per arrivare quarti, l’ho sempre detto. E’ importante per noi e per le casse del club”.

C’è disagio nella permanenza dei Sensi? “Non c’è disagio. I Sensi mi hanno preso a 12 anni e mi hanno fatto diventare un calciatore ricco. Hanno fatto grandi cose per me e per la Roma. E’ un momento difficile per loro, non lo ha mai negato nessuno. Però noi dobbiamo andare avanti, non dobbiamo crearci degli alibi. Se arriverà un benefattore che ci comprerà Messi e Ibrahimovic saremo tutti contenti. I campioni li vorrebbero tutti. Intanto però ricominciamo a pedalare. Nessuno ci chiede di vincere come il Barcellona”.

Sai qual è la brutta storia tra Lippi e Cassano di cui parlava Garrone? “Non conosco questa brutta storia. Ora ce la spiegheranno. Forse è stato male interpretato e la cosa è stata ingrandita. Magari Garrone vorrebbe Cassano in azzurro perché è un suo giocatore”.

Motivo non tecnico? “Non lo so, chidetelo a lui. Tanto si arrabbia e non vi risponde… Io sono un giocatore e meno male che convoca me e altri calciatori che magari non avranno il talento di Antonio, ma sono bravi lo stesso”.

Ranieri ha detto che il tuo problema è che giochi troppo. “Ognuno fa le proprie valutazioni. Vivo un momento simile alla squadra. Non faccio la differenza, ma non sono la zavorra di questa Roma. Ranieri mi vuole proteggere dalle critiche, ma io ho sempre giocato così. E’ solo un momento poco brillante. Non sono mai stato il fenomeno che fa vincere le partite alla Roma e alla Nazionale”.

Ci potrebbe essere un po’ di paura domani sera dopo i fischi di domenica? “Paura no. E’ un peccato per quei fischi, nessuno è contento. Ho visto grande maturità nella squadra. Non ho visto viziatelli che smanacciano contro la curva o fanno gesti di stizza. I miei compagni hanno giocato con carattere, vincendo grazie alla grande determinazione. Hanno accettato la protesta anche dopo il gol”.

La Nazionale è pronta ad accogliere Totti? “Sì, ci è stato 10 anni. Ci sono amicizie che si creano, emozioni che si condividono. Poi è un ragazzo eccezionale che tutti stimano e apprezzano. I problemi di Francesco erano verso gli avversari e verso qualcuno di dei vostri colleghi. Lui è stato sempre ben voluto”.

In estate hai detto che lasceresti la Roma per salvare la società. “Non ho mai detto che il mio sacrificio potrebbe salvare la Roma. Non c’è nessuno da salvare. Poi magari vendono due giocatori invece che me. L’ho sempre detto: non mi lego alla Roma in base a chi si compra, è un discorso che nasce con me. Io qui sto bene, poi non posso prevedere il futuro”.