domenica, Maggio 05, 2024 Anno XXI


Sono queste le partite alle quali non vuoi mai assistere, quelle che lasciano il segno. Un misto tra la rabbia nei confronti della tua squadra per aver rigettato al fiume un pesce che si aveva saldamente in mano e larabbia nei confronti di chi ancora una volta ha ottenuto i punti grazie all’ennesimo regalo arbitrale.

Incredibile come l’Inter e il suo incapace allenatore abbiano provato in tutti i modi a perdere. Nonostante questo non siamo stati incapaci di infierire su di una squadra allo sbando. Come del resto Rosetti è riuscito a sbagliare l’unica decisione importante di tutto l’incontro. Pessimo davvero.

Che ai nerazzurri andasse bene il pari lo dimostra palesemente lo schieramento iniziale: tutti dietro e provare a colpire in contropiede e con qualche lancio su Crespo. La Roma non è stupida e non cade nel tranello di spingere da subito sull’acceleratore.

Ne esce fuori un match bloccato con poche conclusioni. Inevitabile che entri in gioco l’episodio: invenzione di Crespo palla sul palo, invenzione del capitano e palla nel sacco. Tutta qui sta la prima frazione di gioco.

Ma sono i secondi quarantacinque minuti a regalare emozioni forti. Mancini impazzisce e butta in campo tutte le punte che ha a disposizione finendo i tre cambi subito. Mai vista una cosa del genere, infatti il destino punisce questo suo azzardo con l’infortunio di Maxell e Inter in dieci.

Questo era il momento per fare male. Retroguardia avversaria allo sbando completo, nerazzurri in confusione. Taddei, Aquilani hanno due palloni d’oro ai piedi ma li sprecano malamente. Il brasiliano in palese affanno non viene sostituito per tempo dal mister Spalletti e forse qui sta il primo errore del tecnico giallorosso.

Il raddoppio doveva essere perseguito con più convinzione. La paura di prendere gol doveva essere sopraffatta dalla voglia di vincere come era nella natura delle cose.

Ed eccolo qui il destino malefico che va a punire chi non è troppo audace. Rosetti sale in cattedra e rimette in parità numerica le due contendenti. Il doppio giallo a Mexes è qualcosa di ridicolo che un internazionale come lui non si può permettere, una figura barbina. La prima l’appioppa perché è un rosicone e la seconda perché incapace di gestire le emozioni.

La spinta psicologica per i padroni di casa è enorme, come l’insicurezza che inizia a serpeggiare tra gli ospiti. Doni mette prima una pezza sul colpo di testa di Crespo ma nulla può sul destro di Zanetti a pochi minuti dalla fine.

È chiaro che il pareggio è frutto dell’invenzione arbitrale, come è chiaro che la gestione degli ultimi giri di orologi doveva essere diversa sia da parte dei giocatori che del tecnico.

Ci rimane in mano un misero punto, davvero poco anche in chiave secondo posto. Chiudendo oggi ufficialmente la corsa alla vetta si dovrà gestire da qui alla fine il vantaggio numerico e tecnico sui bianconeri che continuano a rimanere troppo vicini.

Un rammarico ci rimane: dei nove punti che ci separano dal primo posto almeno sei sono da cancellare e staremmo qui a scrivere un’altra storia. Fatto sta che, purtroppo, per arrivare a vincere dobbiamo fare sempre di più, oltre il normale necessario.

petraur@corederoma.net