venerdì, Maggio 16, 2025 Anno XXI


da iltempo.ilsole24ore.com

Stefano OkakaNon si era accorto di nulla, ma l’ha saputo. Stefano Okaka ci è rimasto male.

Era il primo ottobre quando l’attaccante della Roma ha segnato il primo gol all’Olimpico con la maglia giallorossa contro il Cska Sofia. Quando è andato a esultare sotto la curva Sud, un gruppo di tifosi lo ha fischiato e ha intonato i «bu» razzisti. «Io non ho sentito nulla – ha spiegato Okaka alle “Iene” in un’intervista doppia con la sorella pallavolista Stefania andata in onda ieri sera – poi ho letto tutto sui giornali. Ci sono rimasto male. Sono solo dei deficienti». Per fermare il razzismo negli stadi l’attaccante vede una sola strada: «Sia i giocatori che gli arbitri dovrebbero fermare la partita. I tifosi, invece, non dovrebbero andare dietro a un modello sbagliato». Il problema, in ogni caso, «non è solo italiano, forse negli altri Paesi è ancora peggio». E, secondo Okaka, nella testa di tutti quelli che gli hanno gridato «sporco negro», «non c’è assolutamente nulla». L’intervista è poi proseguita su toni più leggeri riguardanti il rapporto dell’attaccante di origine nigeriana con l’altro sesso.