domenica, Maggio 19, 2024 Anno XXI


Novanta dei centottanta minuti sono passati. Una sofferenza infinita, con le lancette che stancamente finivano i loro giri. Non si è nemmeno capito quando l’arbitro ha decretato la fine dell’incontro, talmente tanta la voglia di sentire i tre fischi che nessuno si è reso conto che avevamo davvero vinto.
La Roma non è in forma, non riesce più ad esprimere quel gioco spumeggiante che la fatta conoscere in tutta Europa. Ma proprio per questo merita un doppio applauso per il risultato ottenuto.
In questo momento particolare ritrovarsi dopo solo otto minuti un gol in trasferta sul groppone è una mazzata che in altre occasioni avrebbe provocato lo sbrago totale.
I giallorossi non si sono buttati, vuoi per forza vuoi per scelta, in avanti alla ricerca disperata del pari. L’umiltà di capire che quando le gambe non arrivano la testa può aiutarti a svangarla.
Il Real ha fatto la partita e su questo non ci sono dubbi. Ha tenuto palla per gran parte del match e creato apprensione ogni volta che entrava nella trequarti. Robben ha ridicolizzato Panucci, Raul un pericolo costante nel cuore dell’area di rigore insieme al suo compagno di reparto olandese.
Questa volta però la fortuna ci ha sorriso e gli episodi hanno trasformato in oro la capacità della Roma di soffrire. Se il numero sette blanco non avesse clamorosamente fallito il raddoppio da una posizione favorevolissima probabilmente staremmo qui a parlare di una disfatta.
Ma Raul ha sbagliato e Pizarro invece ha trovato la carambola giusta. Il pareggio è stata la vera benzina per arrivare a destinazione.
Nella ripresa i ragazzi di Spalletti si sono schiacciati ancora di più dentro la metà campo, lasciando il pallino sempre agli avversari. Un De Rossi monumentale aiutava a tappare le falle che si creavano in qualsiasi parte del campo.
Il capitano da un certo momento in poi ha cambiato marcia. Più sicuro nei corpo a corpo, più mobile, più reattivo. Inutile dirlo che subito la Roma ne ha beneficiato. Da una sua invenzione nasce lo splendido raddoppio di Mancini.
Manna dal cielo ritrovarsi in vantaggio, e via a contare i minuti. Il Madrid ci ha provato, facendo cambi e spingendo sempre più. Che ansia vederli stabili sulla nostra trequarti. Il palo di Van Nistelrooy ha riecheggiato in noi per tutta la notte.
Merita un applauso Juan che nonostante fosse al rientro si è immolato per salvare una situazione davvero critica.
Ci voleva, speriamo che tutto questo serva da spinta per ritrovare la forma migliore. Quella che servirà per affrontare un ritorno che non sarà difficile, di più.

petraur@corederoma.net