martedì, Maggio 07, 2024 Anno XXI


Era necessaria una bella prestazione, a pochi giorni dalla disfatta, caratteriale prima che sul campo, di Torino. Come ammoniva capitan Futuro non si riusciva a capire il perché di tanta euforia nel momento in cui dall’urna del sorteggio ci capitava in sorte il Real Madrid.
Hanno vinto in lungo e in largo in Europa, giocano un calcio di prima qualità (tranne le parentesi Capelliane, unico forse allenatore nella storia ad essere cacciato dopo aver vinto lo scudetto), sono abituati a grandi partite sempre, stagione dopo stagione, anno dopo anno.
Ma come disse Papa Woitijla….. “semo romani” e se non avessimo quella vena di ironia unita alla grande fierezza che, partendo da un villaggio sul Tevere un par de mille anni fa, ci porta a pensare che i Parisi l’avemo confinati noi sull’isoletta in mezzo alla Senna, dalle parti di Londinium quando sbarcò Cesare stavano ancora co’ le capanne de fango, figuriamoci che paura ci può fare l’iberico che nelle legioni veniva utilizzato al massimo come fromboliere (in sostanza a tirà serci co’ la mazzafionda) prima di ingaggiare la vera battaglia.
Che poi l’iberico si chiama Real Madrid e ha vinto tanti di quei trofei che noi neanche se campassimo tre vite riusciremmo a vederli eguagliati dalla nostra Roma è un particolare diciamo.
La Roma non è che sia granchè in forma, e neanche riesce ad esprimere se non a sprazzi quel “joga bonito” tanto caro a Pelè (e ai colossi della pubblicità).
Insomma pronti via, uno straccio verso la porta che viene deviato e Real in vantaggio.
Pensiamo e soprattutto speriamo che qui sia nata una nuova Roma, capace di soffrire, reagire, e con il carattere (e i piedi sopraffini che non stanno solo a Madrid) ribaltare un risultato negativo.
Sarà durissima a Madrid, e abbiamo tutti ancora lo spettro di Manchester che ci gira intorno, ma dobbiamo cambiare questo maledetto Karma che ci vede inciampare sempre nel momento in cui dobbiamo realizzare l’impresa. Serve l’impresa a Madrid…. l’impresa…
…li mettevamo in battaglia pe’ tirà co’ la mazzafionna, se so’ gemellati co’ laziali (anticamente frombolieri e schiavi stavano vicini come condizione sociale) …ma de che se dovemo preoccupà ??
Lo diceva Karol, “damose da fa, semo romani”.

Forza e onore
redazione@corederoma.it

P.s. – c’ha ragione Stankovic, so’ troppo forti apposta l’altri parlano, so’ invidiosi de sto squadrone imbattibile ( er tridente Ibra, Cruz e l’arbitro di turno non hanno rivali, ieri je mancava l’arbitro de turno…. )