sabato, Giugno 21, 2025 Anno XXI


da La Gazzetta dello Sport

Nicolas BurdissoCome la ginestra, o fiore del deserto, di Leopardi sola alle pendici del Vesuvio, lui sta al centro della difesa, abbandonato al suo destino, ad attendere la prossima eruzione di gol. Curioso che di una squadra capace di subire 11 gol in cinque partite, peggiore difesa del campionato, si stia qui a celebrare quello che di questa banda del buco romanista è recentemente divenatato il capo: Nicolas Burdisso. Merita il massimo rispetto: per il curriculum (16 trofei fra Boca, Inter e rappresentative nazionali) ma anche per gli ultimi colpo/prestazioni. Nonostante sia entrato a far parte della banda solo il giorno prima dell’esordio a genova, Burdisso è l’unico della difesa romanista cne non sia stato ancora messo in discussione: sempre titolare, mai sostituito. Praticamente ha tolto il posto a Mexes. E se il francese, nonostante qualche dolorino al ginocchio, intende riprendersi il posto contro il Catania, Burdisso può al limite spostarsi a destra, non certo finire in panchina. Ai dirigenti della Roma sono bastate cinque giornate per decidere di acquistarlo a gennaio: all’Inter, che lo ha gentilmente concesso in prestito gratuito, potrebbero bastare un paio di milioni. Come trovarli? Mettendo sul mercato Andreolli, Cerci, Guberti e soprattutto Menez. Del resto alla Roma, schiacciata dai debiti della compagnia Italpetroli, c’è sempre bisogno di soldi. Il gruppo Sensi ha debiti per 403 mln con le banche e un patrimonio netto negativo di 196 mln. Il bilancio 2008, chiuso al 30 giugno, è stato certificato dai revisori della Pricewaterhouse, ma con l’impegno della Italpetroli di “completare entro breve termine le dismissioni” in modo da coprire la rata di luglio dell’accordo di ristrutturazione con Unicredit, la stessa che non è stata pagata nel dicembre scorso. A oggi non risultano dismissioni e ora sugli asset di Italpetroli (Roma esclusa) pende il decreto ingiuntivo ottenuto dalla banca. Unicredit però, deve attendere ancora (ma quando finirà la pazienza?) perchè la Sensi al momento è impegnata a preparare il lancio del nuovo stadio, di cui però si sa ancora poco, soprattutto non si sa come verrà finanziato. Parallelamente, la Open Gate Italia di Tuttlio Camiglieri, su mandato diu un fondo americano (con soldi arabi) interessato a investire sul brand Roma, sta lavorando da giorni ad un progetto di uno stadio nella Capitale e potrebbe sottoporlo a Unicredit, alle istituzioni locali ed a Francesco Angelini.

Alessandro Catapano