Categorie Articoli by CdRScritto da fila 60venerdì, 25 Settembre alle ore 09:01
Giuseppe Meazza è stato il Capitano delle vittorie mondiali azzurre del 34 e del 38.Nato a Milano il 23 agosto del 1910 arriva all’Inter a 14 anni scoperto da Fulvio Bernardini durante un torneo giovanile.E’ fortissimo Meazza e a 17 anni,sempre sotto l’egida di Fuffo Nostro,esordisce in Prima Squadra dove militerà ininterrottamente fino al 1940 segnando 245 reti.Bicampione del Mondo è anche uno dei “Leoni di Higbury” in quella memorabile sfida del 14 novembre 1934 che vede l’Italia Campione del Mondo perdere in 10 contro 11 per 3-2 contro la formidabile Inghilterra dell’epoca ma che nella ripresa grazie proprio alla doppietta del “Balilla”
arrivano a far tremare i bianchi inglesi.
Fantastica una sua rete in Ungheria in una strepitosa vittoria 0-5 che da all’Italia la vittoria nella allora ambitissima Coppa Internazionale,un Europeo “ante litteram”. Meazza entra in porta con il pallone dribblando anche il portiere,come documentò molti anni dopo il disegno sul “Manuale del Gol”,immortale cimelio di noi quarantenni avanzati.
E ancora il rigore segnato reggendo l’elastico dei pantaloncini nella semifinale di Francia 38 contro il Brasile di Leonidas da Guia.
Altri tempi e altro calcio.Meazza s’infortuna gravemente e sta fermo a lungo.Rientra nel 1940 con il Milan e poi nell stagione 42/43 gioca 27 partite segnando 10 reti con la maglia della Juventus.Parte male la Juventus quell’anno. Alla sesta giornata è penultima con 4 punti insieme a Triestina ed Atalanta e con il solo Venezia dietro a 2 punti.Alla settima i bianconeri battono 3-1 il Bologna a Torino con reti di Lushta,Sentimenti III* e Meazza,al suo primo gol della stagione,mentre per il Bologna segna Reguzzoni. Alla fine la Juventus arriverà terza dietro il Grande Torino ed il Livorno più grande di sempre.
Il Livorno che riceve nel derby la Fiorentina. Il pareggio manca dalla stagione 48/49 alla fine della quale i labronici retrocederanno.
Alla 26* giornata si gioca all’Ardenza e finisce 1-1 con reti di Sperotto per la Fiorentina e pareggio di Cassani.
Nella stessa giornata si gioca Lazio Palermo e i biancocelesti stravincono 5-1 con tripletta di Romano Penzo da Chioggia.Attaccante di scuola Fiorentina,gioca poi con Inter,Milan e Brescia. Nel 47 arriva alla Lazio con cui gioca in tre anni 90 partite segnando 36 gol. Quel 20 febbraio è la sua grande giornata.
Piccola curiosità.La partita la arbitra Bergomi di Milano.
Lazio Palermo non finisce in pareggio dal 14 settembre 1980 prima di campionato in Serie B. La Lazio è retrocessa col Milan per il “calcioscommesse”,mentre il Palermo è squadra ben attrezzata.
Vanno in vantaggio i rosanero con Vincenzo Lamia Caputo ma poco dopo pareggia Giorgio Mastropasqua su rigore concesso dall’arbitro Redini di Pisa.Ed un altro rigore segnò quella stagione biancoceleste:quello concesso da Lops di Torino il 14 giugno 81 contro il Vicenza e Stefano Chiodi tirò fuori.L’1-1 finale condannò la Lazio a rimanere in Serie B mentre in quei giorni la Roma vinceva la sua quarta Coppa Italia.
Il corridoio di casa dei miei genitori è molto stretto.Ricordo distintamente Roberto Bortoluzzi che interrompe la radiocronaca per annunciare…” attenzione attenzione , novità da Catania ROMA IN VANTAGGIO CON DEL SOL…”
Era il 20 dicembre 1970 ed alla fine del primo tempo eravamo 1-1 per i gol di Pietro Baisi al 22* ed il pareggio dello stesso Luisito Del Sol al 28*. Fu al 78* che Luisito infilò il gol dell’1-2 regalandoci una importante vittoria in trasferta.
Che grande giocatore Luisito Del Sol.”Cerebro” di alto spessore aveva già vinto la Coppa dei Campioni con il Real Madrid e la Coppa Intercontinentale.Venne a Roma nell’affare “Capello-Spinosi-Landini” e subito lo amammo per il suo eccelso modo di giocare e per la sua signorilità.
CICCIO CORDOVA-CAPPELLINI-DEL SOL…OGNI TIRO E’ UN GOL
Cantava la Curva Sud il suo amore per la Roma.Ed era amore vero.