venerdì, Aprile 26, 2024 Anno XXI


Volendo essere estremamente sintetici e buoni, la trasferta empolese si potrebbe riassumere tutta nel titolo. Perché vedete, al di la del risultato e dell’organizzazione mostrata in campo dalla compagine toscana, sono state assai di più le occasioni che ha portato a casa la Roma che non quelle che hanno mostrato gli avversari.
Tutto bene quindi? Affatto.
La Roma ha mostrato il limite solito che si chiama mancanza di cinismo. E’ vero che mercoledì c’è il primo tempo del terzo match dell’anno (i primi due sono stati la finale di Supercoppa e l’andata in casa con l’Inter schiacciasassi) ma una squadra che ha ambizioni vincenti deve saper portare a casa il risultato anche in condizioni non favorevoli.
In altri termini, quello che ha fatto ieri l’Empoli, lo avrebbe dovuto fare la Roma.
Partenza sparata, conclusione, vantaggio e gestione della partita.
Invece è andata come è andata e tutta la squadra ha fatto un po’ cilecca. Il settore avanzato ha mostrato qualche inceppamento, e anche il centrocampo e la difesa sono apparsi a volte non all’altezza, sicuramente complice il turn over e tutti gli accadimenti della settimana.
A proposito di turn over.
Positivo sicuramente l’inserimento di Tavano, che sta finalmente mostrando che quello che ha fatto durante l’anno scorso proprio nell’Empoli non era frutto di casualità. Maledettamente latitante invece Vucinic che vaga in mezzo al campo, sistematicamente coperto dai difensori, e non riesce a mostrare neanche una minima percentuale del potenziale di cui la critica lo ritiene possessore.
A noi che siamo semplici tifosi, abituati al giorno per giorno, umorali ed emotivi (come ci definì una volta il Presidente Sensi) Vucinic non convince. Speriamo che, qualora si decida di tenerlo, il secondo anno sia quello della consacrazione come è successo con Perrotta e Mexes.
Come non è successo, per dovere di cronaca, con Ferrari che rimane coerentemente ancorato ad un livello di prestazioni da calciatore senza infamia e senza lode (il ventenne Pozzi ieri lo ha spesso mandato al manicomio).
E’ comunque andata così e le nostre attese sono proiettate verso mercoledì dove finalmente si vedrà uno stadio da tutto esaurito ad incorniciare un evento degno di tale qualifica.
L’Olimpico pieno testimonia che non è in crisi il rapporto tra tifosi e calcio, quando però si è in grado di poter assistere a spettacoli degni di tale nome.
La serie A a 20 squadre e la sproporzione incolmabile degli investimenti fatti in questi anni da tre club contro tutti gli altri ha svuotato le partite di quell’appeal che avevano in altri tempi, senza considerare poi che il calcio taroccato ha contribuito non poco alla missione di far scemare l’interesse tifoso.
Ma la partita con il Lione, al di la di quello che potrà accadere, ci da il destro per commentare anche quello che è successo in settimana. Siamo stati raggiunti da alcuni messaggi di protesta sulle procedure con le quali si è svolta la vendita dei biglietti per la partita di ritorno. Pur essendo stati critici a volte contro alcuni sistemi che non ci piacciono e nei quali non ci riconosciamo, le modalità della prevendita sono state quelle consuete di tutti i grandi eventi nei quali l’acquisto dei tagliandi può rappresentare un fattore di criticità.
Quando i biglietti sono pochi, se paragonati alla potenziale richiesta, è fatale che i gruppi organizzati abbiano la meglio sul singolo tifoso. E non siamo sicuri che anche altre opzioni, come la vendita via web, possano far superare questo impasse.
Non vogliamo con questo essere liquidatori ma realisti. Rimane il rammarico per tutti quelli che hanno passato una notte insonne e magari si sono caricati di centinaia di chilometri rimanendo a bocca asciutta.
Avanti quindi verso gli ottavi di CL sperando nel colpaccio.
Ci attendono due turni da “storia lupina”. Speriamo che questa volta gli Dei capricciosi siano benevoli. Vorremmo dire loro che la fortuna di essere nati e di vivere in questa meravigliosa città, con la quale alcuni di loro hanno spesso giustificato di aver rivolto ad altri più bisognosi e meno fortunati la loro attenzione, è oggi spesso mitigata dai giovedì con le targhe alterne e dalle domeniche ecologiche nonché da una crisi abitativa senza pari.
Potrà bastare a impietosirli? Speriamo.

Ad maiora

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