giovedì, Giugno 19, 2025 Anno XXI


da romagiallorossa.com

Uno stralcio dell’intervista che andrà in onda nella Web TV di Romagiallorossa.com all’interno della trasmissione “La Roma in diretta” dalle ore 18.00 alle 19.30

Paolo CentoOnorevole Cento, gli ambientalisti si sono scagliati contro il progetto dello stadio di proprietà della Roma definendolo uno “scempio urbanistico”. Lei si trova d’accordo? “Io sono convinto che una squadra di calcio moderna debba avere uno stadio di proprietà. Pertanto credo sia doveroso affrontare da parte della politica ed in particolare delle amministrazioni comunali e regionali seriamente il tema e le proposte che vengono fatte dalle società di calcio. Prima di dare un giudizio bisogna conoscere il progetto e valutarne l’impatto ambientale e sociale. Non condivido alcune prese di posizione che mi sembrano più ideologiche. Soprattutto in una città dove sono stati fatti degli scempi urbanisti davvero sconcertanti. Non si deve fare facile pubblicità solamente perché si parla di uno stadio di calcio. Avrei voluto che alcune voci si fossero levate quando sono state fatte dei veri e propri scempi urbanistici di centri commerciali e molto altro. Detto questo, è evidente che parliamo di uno stadio di calcio che deve essere un impianto sportivo in un’area che deve avere caratteristiche dal punto di vista ambientale e sociale. Io credo che lo stadio possa essere un’occasione di riqualificazione delle aree urbane. Non deve essere a carico della collettività, quindi il Comune di Roma e la Regione non devono impegnare soldi pubblici per un’iniziativa privata. Io mi auguro che Roma possa dotarsi di uno stadio a costo energetico zero, autosufficiente dal punto di vista energetico, con pannelli solari, con una produzione di energia a basso impatto ambientale. Il progetto, naturalmente, dovrà essere studiato dal Comune e dalla Regione e non prenderlo a scatola chiusa e, una volta conosciuto, aprire un dibattito nella città a livello urbanistico-ambientale e vincolare delle eventuali autorizzazioni a dei cambiamenti. Al momento si parla di un’idea non concretizzata, quindi non messa nero su bianco”.

Bisognerà migliorare anche i mezzi di trasporto nella zona di Massimina-Boccea “Io credo che quando il Comune e la Regione analizzeranno ed esprimeranno i pareri formali e le eventuali autorizzazioni, devono porre dei vincoli e tra questi c’è una garanzia di una rete di trasporti che consenta alle persone di andare allo stadio privilegiando il mezzo pubblico all’auto privata. La scelta dell’area deve essere fatta in relazione anche in base a questa necessità e non c’è dubbio che ci fa lo stadio si dovrà far carico di alcune opere di urbanizzazione che sono indispensabili per far funzionare l’impianto sportivo. E siccome si parla anche di centri commerciali all’interno dello stadio che, a mio avviso, non possono essere sovrastanti lo stadio, altrimenti parleremmo di un’altra cosa e non di un impianto sportivo, chi ha questo impegno immobiliare deve anche assumersi l’onere di collegamento come spesso ormai accade nella città. In Italia il sistema di centri commerciali, il museo della Roma e di ristoranti all’interno dello stadio non funziona come nel sistema anglosassone. Abbiamo una cultura diversa”