sabato, Maggio 04, 2024 Anno XXI


Il titolo si addice a qualcosa di più conclusivo di un accadimento che si svolge solo alla seconda giornata della stagione. Si ha però la sensazione che il Campionato della Roma sia già finito dopo aver perso in casa di una delle principali concorrenti (la Presidentessa di questa società dovrebbe arrossire di vergogna nel momento in cui noi definiamo il Genova nostra principale concorrente) e ne abbiamo presi tre dalla Juve che, autofinanziamento o no, cinquanta milioncini da mettere sul piatto per comprare tre campioni li ha trovati.
In Eurolega abbiamo fatto il nostro contro l’ultima squadra del campionato Slovacco ma è sin troppo chiaro che in Italia non siamo competitivi. Da qui a dire che il cammino della Roma sarà tutto lacrime e sangue ce ne corre. Ci sono realtà più scarse delle nostre e prima o poi si riuscirà anche a muovere la classifica.
La morale della favola è che, lo ribadiamo, non si capisce per quale magica alchimia una squadra che acquista solo uno svincolato che viene dalla serie B, come per incanto, avrebbe dovuto fare questo improvviso salto di qualità. Si dirà…ma gli infortuni.
Certo gli infortuni sono stati l’anno scorso una componente forte dei risultati ma qua, infortuni o no, continua il trend di tre pallini a partita e la mancanza di questo o di quello non può far scomparire un assetto tattico che fa acqua da tutte le parti. Se cambiano i fattori il prodotto non cambia, ci sarà qualcuno che qualche responsabilità la deve prendere.
C’è da spendere due parole anche su un giocatore che non avevamo mai visto in vita nostra e che oggi ha fatto abbondantamente più del suo: Julio Sergio Bertagnoli. A chi si domandava perché il nostro si fosse visto così poco, potremmo dare una risposta cattiva e forse anche ingiusta: s’è visto poco perché rimaneva coperto dagli altri. Quando abbiamo avuto l’occasione di vederlo vis a vis, ci ha portato alla mente un altro piccolo grande portiere della Roma: Quintini.
C’è da domandarsi però su quale siano le caratteristiche sulle quali si sono basati il nostro staff tecnico per portare un portiere così piccolo in una società come la Roma. O si tratta di incompetenza o di disonestà, e forse è meglio passare per disonesti che per incompetenti. Parlavamo dello staff tecnico. In una squadra normale forse si sarebbe arrivati, non certo in conseguenza di quello che è accaduto oggi, ad un redde rationem con l’allenatore, sto Sir Luciano Ferguson de sta ceppa, scusate la volgarità, già da tempo. Ora Spalletti è la foglia di fico che dovrebbe nascondere le vergogne di Rosella, foglia di fico che ahinoi si è purtroppo ristretta fino a diventare invisibile.
Alla fine di questa serata staremo a sei punti da qualcuno e a quattro da molti. La morale della favola è questa e i fatti sono più eloquenti di qualsiasi parola. La Sensi, abbandonado lo Stadio, ha detto che adesso vedrà se riuscirà a metterci una pezza. Suggeriamo sommessamente che la pezza se la mettesse sulla bocca a mo di bavaglio. Smetterebbe almeno di dire bugie e di prendere in giro i tifosi della Roma.
Ad maiora
BL