sabato, Luglio 05, 2025 Anno XXI


da Il Corriere dello Sport – romagiallorossa.com

bandiera svizzeraLo stadio della Roma. L’offerta degli svizzeri (e non solo). In mezzo, la famiglia Sensi, proprietaria del pacchetto di maggioranza della società giallorossa. E’ la sintesi di una giornata che, alla luce del sole, ha visto solo la visita della dottoressa Rosella Sensi, accompagnata dalla dottoressa Cristina Mazzoleni responsabile amministrativa della Roma calcio, Borsa in testa, in Campidoglio. Direttamente nell’ufficio del sindaco Gianni Alemanno, dopo aver salutato l’assessore Fabio De Lillo, tifoso romanista doc, e scherzato, ma non troppo, con qualche impiegato che era vestito di biancoceleste e manifestava ad alta voce il legittimo entusiasmo per la coppa Italia finita nella bacheca di Formello.

L’OFFERTA – Ad essere maligni, la vicenda dello stadio di proprietà della Roma può sembrare l’ultima carta che la famiglia Sensi può mettere sul tavolo da gioco di una partita che mette in palio la proprietà giallorossa. Quella per cui, nelle ultime settimane, in molti hanno evidenziato manifestazioni d’interesse, per usare le stesse parole scritte nei comunicati congiunti di Italpetroli e Roma calcio. E c’è stato pure chi, come l’imprenditore farmaceutico dottor Francesco Angelini, che la manifestazione d’interesse l’ha resa pubblica. E oggi, dopo aver parlato con le Banche, sembra intenzionato ad aspettare gli eventi e, una volta che dovessero sfumare gli svizzeri, sarebbe pronto a fare la sua offerta, da solo, per il pacchetto di maggioranza della Roma. Prima, però, c’è la cordata Vinicio Fioranelli, chiamiamola così, quella che prima si è mossa per acquisire la Roma. E che proprio in queste ultime ore avrebbe formalizzato l’offerta, con relative garanzie bancarie, alla famiglia Sensi, consegnandola quindi all’avvocato De Giovanni, un’offerta che sarebbe quantificabile in una cifra molto simile a quelle garantita da George Soros poco più di un anno fa (283 milioni), offerta che all’epoca non fu sufficiente per l’improvvisa quanto misteriosa, anzi no, comparsa di un arabo pronto a rilanciare. Arabo poi rivelatosi un miraggio. Ora Fioranelli e company, un componente della famiglia Flick, un fondo svizzero, un’entità italiana tuttora misteriosa e pare pure un fondo libico devono solo attendere una risposta che dovrebbe arrivare entro un paio di giorni, cioè dopo le necessarie verifiche economiche (i soldi).

LO STADIO – Su tutto questo, c’è il business stadio di proprietà, sul quale puntano, c’è chi dice le ultime fiches, i Sensi. Ieri, in questo senso, c’è stato un programmato incontro il sindaco Gianni Alemanno che, in compagnia dei tecnici del Comune, ha ricevuto nel suo ufficio la dottoressa Sensi e la dottoressa Mazzoleni, reduci dal Cda trimestrale della Roma (dove nella relazione date alle stampe, a sorpresa si è scoperto il prolungamento contrattuale sino al 2013 per il direttore
tecnico Bruno Conti e il ds Daniele Pradè, complimenti). Da quello ci risulta, tutto è stato fatto meno che mettere la parola fine alle parole, ovvero la presentazione di un progetto con scelta del terreno e stadio, quello che peraltro il primo cittadino della capitale da tempo ha richiesto. L’idea è uno stadio con annesso centro commerciale da vendere (prima) a una grande catena internazionale. Dove, è ancora un mistero, ieri è comparsa anche una nuova zona possibile, la Massimina, sulla via Aurelia, che però non sembra aver riscontrato grande successo, anche se questi terreni hanno tra i proprietari anche la famiglia Caltagirone che, attraverso le parole di Edoardo, ventiquattro ore prima, al punto da poter far suppore un recentissimo contatto tra le due famiglie. Più fattibile è l’ipotesi dei terreni alla Centrale del Latte. Sì, ma quando?

Piero Torri