sabato, Maggio 10, 2025 Anno XXI


La Roma ormai perde spesso e volentieri. Sono undici le sconfitte, per ora, in campionato e sono sconfitte sempre roboanti, sempre con il sacco pieno di palloni.

Viste le pessime condizioni della squadra solo un pazzo o un innamorato senza più un minimo di lucidità poteva prevedere qualcosa di bello a Firenze. Invece i quattro rintocchi di campana hanno segnato per sempre questa maledetta stagione.

Cassetti, tra l’altro non in condizione, schierato come centrale di difesa fa ridere. Il fatto di non averlo cambiato durante una penosa partita e ancora più grave di averlo schierato dall’inizio.

Tecnico in confusione, fissato con il suo modulo che vive di ricordi. Il ritiro imposto dalla società è tardivo, una punizione troppo leggera per quanto dicono i numeri. Spalletti sempre contrario ai ritiri si ritrova una massa di scolaretti impuniti che hanno preso trigoria per una villaggio vacanze.

Ma i più colpevoli sono sempre loro: i giocatori. Basta giustificarli, basta cercare scuse, basta incolpare il fato. Tutti colpevoli, sia chi ha giocato sia chi è stato infortunato per tutta la stagione. Recuperi mai avvenuti, persone sparite nel nulla.

Hanno rubato lo stipendio, hanno dimostrato grossi limiti, tecnici e mentali. Sono solo figurine e anche noi dobbiamo rivedere il valore che gli abbiamo sempre attribuito. In serie A ci sono giocatori che a dispetto del nome valgono cento volte più dei nostri milionari.

Il primo tempo vai al riposo sotto di un gol perchè non hai un portiere, grave pecca della società aver trascurato questo dettaglio. Vai sotto perché su otto tiri in porta nemmeno uno raggiunge lo specchio della porta.

Il secondo tempo invece è la norma, è la costante stagionale. Sbraco totale. Con quel Cassetti, lui senza colpe perché incapace di trovarsi li in mezzo, che grida all’internamento a Certaldo del tecnico.

Incredibile la facilità di come si riesca a buttare nel secchio tutto quanto di buono sia stato fatto negli anni passati. Staff, allenatore, società, giocatori tutti colpevoli. Non è il povero tifoso che apre il cesto della spazzatura, siete voi che pascolate a trigoria ad aver cancellato con un anno ignobile i nostri sogni.

Cinque partite da disputare, cinque incontri senza obiettivo, perché un piazzamento Uefa non lo è. Non lo è per il valore di questa Roma, per gli stipendi di questa Roma, per il tifo di questa Roma talmente ‘fregnone’ che dopo l’unica partita giocata con ardore, comunque persa, ha riempito d’amore il campo di allenamento.

Piazza pulita, con o senza i Sensi.

petra@corederoma.it