mercoledì, Maggio 08, 2024 Anno XXI


La gioia di Papertotti dopo il gol segnato, ovviamente, con un cucchiaio...da gazzetta.it

Il capitano della Roma è diventato un eroe di “Topolino” e sarà protagonista di una storia a fumetti nel numero in edicola il 16 gennaio: sarà Ciccio di Nonna Papera a suggerirgli come tirare il rigore decisivo…

MILANO, 10 gennaio 2007 – Ma quand’è nato il “cucchiaio” di Totti? L’Europeo non c’entra, meglio dirlo subito, e neanche il campionato. Successe tanti anni prima, quando il piccolo Papertotti giocava con Paperino, Archimede e gli altri amichetti pennuti nei cortili di Paperopoli. A calcio era il più bravo, ma nei rigori un totale disastro (come nelle barzellette). Finché un giorno, complice Ciccio di Nonna Papera, accadde l’incredibile.

SEGRETO D’AUTORE – Questa è la vera storia del “segreto del cucchiaio”, a fumetti naturalmente, raccontata sul prossimo Topolino (in edicola il 16 gennaio). Una storia “sportiva” nella tradizione Disney, scritta da Riccardo Secchi (figlio d’arte: suo papà Luciano creò Alan Ford, Kriminal, Satanik) e disegnata da Stefano Turconi. Nata da un’idea del settore giovanile federale, subito raccolta e ampliata da Valentina De Poli appena nominata direttrice del settimanale. Attenzione: parliamo di metà 2006, calcio allora era sinonimo di calciopoli.

PAPERONE-ROCKERDUCK – “In momenti così difficili dovevo regalare una speranza — ricorda Secchi —. Ma non potevo ingannare, immaginando un mondo “finto”. Così ho inserito temi più problematici, e reali, quali lo sfruttamento dei giovani”. Aggiunge la De Poli: “Totti è incantato dai personaggi: gli è venuta la nostalgia del calcio da bambini. Lui è cresciuto presto, la componente gioco gli è mancata, e ha sempre combattuto l’equazione calciatore uguale miliardario”. Papertotti si troverà coinvolto nella rissa tra Paperone e Rockerduck, simboli dei presidenti-sfruttatori. Per i quali il campioncino è soltanto “roba mia!”, “no mia!”. “Roba” che invece si ribellerà, rifiutando qualunque contratto pur di continuare a giocare con gli amici di sempre.

BARZELLETTE? NO! – Ma per giocare servono dollari. Cinquecento, per la precisione, per iscriversi al torneo di Paperopoli. I piccoli paperi tentano tutti gli espedienti, dal lavare le auto a vendere “spremiagrumi mentali”. Quello che guadagna di più è proprio Papertotti, pagato dai passanti per “non” raccontare neanche una delle sue improbabili barzellette. Alla fine però occorre rivolgersi a Zio Paperone, che diventerà proprietario-sponsor della squadra. Con il solito squallido obiettivo di rivendere i campioncini e far milioni.

I TERRIBILI BASSOTTI – Come sempre, c’è da battere la squadra del nemico Rockerduck: nella quale giocano i piccoli Bassotti, scorretti come mai, e il fortunatissimo portiere Gastone che non prende un gol neanche a farlo apposta. La finale è tra le due squadre, equilibrata, 0-0 fino al 90’. Quando Papertotti, scatenato capocapocannoniere del torneo, si procura un rigore fischiato da un giovane arbitro Agnolin. E adesso che cosa fare?

IL GELATO DI CICCIO – Paperino chiede a Papertotti di tentare. Lui è spaventato, ne ha sbagliati più di cento di fila. Nel mondo dei paperi arriva però l’ispirazione, vestita da ingordo (e inguaribile) Ciccio che va a bordo campo per farsi un bella coppetta di gelato e dice distratto: “Quando usi il cucchiaio non sai mai dove finiscono le palle di gelato!”. E Papertotti inventò il “cucchiaio”: gol! “Peccato che in Nazionale non possa più accadere — aggiunge Secchi —: perché Totti è simbolo del bel calcio, non solo della Roma”.

Fabio Licari