venerdì, Luglio 04, 2025 Anno XXI


da romagiallorossa.com

John Arne Semundseth RiiseAl derby d’andata era in panchina, ma avrà potuto ammirare la bellezza della stracittadina romana. Sabato, invece, John Arne Riise sarà al suo posto, e solo al termine della gara potrà dire se il derby di Roma vale come bellezza quello di Liverpool. Noi un sospetto sulla sua risposta ce l’abbiamo. Lui intanto, in conferenza stampa, sceglie la strada della diplomazia. “In qualsiasi città – ricorda Riise – il derby è un evento importante. Il primo derby è stata una buona partita, abbiamo vinto, speriamo sabato di vincere di nuovo, anche in vista del quarto posto”.

La Roma deve vincere anche perché il Genoa è a cinque punti e la rincorsa Champions non ammette più passi falsi. “Io non penso mai alla possibilità di perdere – dice il terzino norvegese -. Penso solo a vincere. Non sarà una partita facile ma dobbiamo avere come obiettivo principale il quarto posto, perché Genoa e Fiorentina stanno facendo molto bene. Credo che riusciremo a giocare una buona partita e spero soprattutto che i nostri tifosi se ne tornino a casa felici”. Se oggi i giallorossi si trovano a rincorrere Genoa e Fiorentina il motivo è riconducibile al pessimo inizio di campionato. Il rendimento della Roma è cresciuto nel tempo, e quello di Riise ha percorso le stesse tappe della squadra. “Quando ho firmato con la Roma l’ho fatto convinto di avere scelto la squadra con cui avrei potuto vincere qualcosa. L’inizio non è stato semplice ma attualmente la cosa più importante è raggiungere il quarto posto. La Roma ha giocatori molto validi, quindi gli obiettivi sono il quarto posto quest’anno e l’anno prossimo speriamo di vincere qualcosa, soprattutto per i tifosi”.

Un ultimo pensiero, anzi il primo è doverosamente rivolto alle vittime della tragedia in Abruzzo: “Il mio pensiero – ammette candidamente John Arne – va alle vittime e a chi sta soffrendo per questo motivo. Parlare di pallone ora è molto difficile e speriamo che la prossima partita venga giocata anche per loro, pensando a questo tragico momento”. Certamente non si può parlare di un norvegese di ghiaccio.