giovedì, Maggio 02, 2024 Anno XXI


da Corriere dello Sport – forzaroma.info

Filipe Gomes RibeiroIl giovane centrocampista giallorosso, che sabato sera contro la Juventus ha giocato per la prima volta da titolare in Serie A, si racconta in un’intervista rilasciata a Il Corriere dello Sport.

Filipe, cosa resta del debutto da titolare? Un’emozione grandissima. Alla fine sono stato un po’ male per la sconfitta. Purtroppo non siamo riusciti a evitarla, anche se il risultato è ingiusto. Ma io personalmente sono stato felice, perché da tempo aspettavo un momento come questo.

Ha aspettato con pazienza, si è fatto trovare pronto. Ho passato momenti difficili e devo ringraziare tante persone. Il professor Mariani a cui dedico la mia prima maglia da titolare. E’ merito suo se sono tornato a giocare al calcio. E poi devo ringraziare la Roma che ha creduto in me. La società mi ha dato una grande chance e questo non lo dimenticherò mai.

Qual è stato il momento più difficile? Quando la Fiorentina non ha creduto in me e non sapevo dove andare.

Ci racconta come è andata? Nel gennaio del 2008, al ritorno dalle vacanze, dopo che ero stato operato al ginocchio per la prima volta, i dirigenti decisero di fare la rescissione del contratto. Mi sentii perso, non avevo un punto di riferimento. Sono rimasto alcuni mesi in attesa, poi la Roma mi propose di fare un provino, andai in ritiro e dopo mi proposero un contratto.

Nella Roma è entrato in punta di piedi. Mi sono trovato subito bene. La società e i compagni mi hanno accolto benissimo.

Come ha vissuto la lunga vigilia della partita contro la Juve? Se ne parlava da due settimane, capivo di poter giocare e ho provato a non pensarci per arrivare alla partita sereno.

In campo ha dimostrato serenità e sicurezza. Io sono così, molto freddo in campo. Anche Spalletti mi ha trasmesso molta tranquillità, mi ha parlato molto. Sapevo quello che dovevo fare in campo.

In Brasile era considerato un ragazzino promettente. Giocavo nella Primavera del Vasco de Gama, ma già respiravo l’aria della prima squadra. A diciotto anni arrivò la proposta della Fiorentina. Da quello che ho capito è stato proprio Corvino a volermi, dopo essere venuto a vedermi.

Quello di centrocampista centrale è il suo ruolo naturale? Sì, ho sempre giocato così. Posso fare anche l’intermedio nel centrocampo a tre. Non mi piace fare il trequartista, perché devi stare spalle alla porta. La mia caratteristica è quella di toccare molti palloni.

Ha un modello tra i centrocampisti? Non lo dico perché mi alleno con loro, ma De Rossi e Pizarro li considero i più forti in Italia.

Cosa si aspetta da questo finale di stagione? Continuerò il mio lavoro come ho sempre fatto, sperando di avere qualche opportunità in più. Mi allenerò per farmi trovare sempre pronto.