sabato, Maggio 04, 2024 Anno XXI


…diceva Gasperino er carbonaro proiettato nella gestione economica della famiglia del Grillo, forte della saggezza popolare romana già all’epoca bi-millenaria.
Ci sarebbe piaciuto, in tutta franchezza parlare di una bella partita, finalmente di una bella Roma che va a giocare a testa alta e petto in fuori a casa dell’Inter e la piega con il gioco, la voglia, l’unione dei suoi giocatori.

Invece ancora una volta, l’ennesima volta, abbiamo dovuto reprimere tutti i buoni sentimenti e lasciare spazio ad una rabbia infinita, ad un rigore che grida vendetta, che qualsiasi servo in giacchetta nera non manca mai di lesinare a chi non ne avrebbe bisogno.
Già, non ne avrebbe bisogno, solo in teoria però perché se non ci fosse stata la sistematica assegnazione di rigori a iosa, nella scorsa stagione l’Inter dei cento e cento e cento e altri cento milioni di euro spesi avrebbe visto una squadra costruita con mezzi nettamente inferiori arrivargli davanti, cosa inaccettabile per il salotto del calcio italiano, popolato da ladri, lacchè, untori, guitti e saltimbanchi, di tutto un po’ fuorché gente onesta e seria.
Per noi, presi dalle mille cose di una vita difficile il calcio dovrebbe essere momento di aggregazione ed evasione, perdere per demerito o per sfortuna come può accadere, pareggiare cercando la vittoria o difendendo un punto fino allo stremo, vincere per forza o fato.
Invece a Milano sistematicamente veniamo defraudati di punti e risultati; veniamo presi per il culo dall’arroganza del potere economico, che attraverso i suoi mercenari maramaldeggia sicuro che prima o poi un fuori gioco non sarà visto, un rigore sarà regalato e tutto tornerà in discussione.

Come DDR non abbiamo neanche voglia di parlare ma non possiamo che stringerci a lui e coccolarlo come un fratello, come Spalletti diciamo che i vari zingari e stranocoloriti italiani fanno bene a prendere per il culo, loro sono caldi di milioni di euro regalati ogni anno a giocatori che in un mercato normale prenderebbero la metà, giocatori senza palle come Chivu e Mancini che invece di combattere con noi passano al nemico per guardare la partita dalla tribuna o dalla panchina con il portafoglio gonfio e senza il minimo onore.
Ma come tifosi gridiamo tutto il nostro sdegno all’ennesimo scempio e pisciamo addosso a tutti gli opinionisti, a tutti quelli che andranno al capezzale dell’interista offeso, e vi assicuriamo meneghini ladri e arroganti che vi siete in pochi anni guadagnato il nostro odio eterno; non c’è riuscita neanche la juve in 80 anni a fare quanto voi in 4.
Ladro te, tu’ padre e tu nonno.