Categorie Articoli by CdR Scritto da Paddington lunedì, 23 Febbraio alle ore 04:48
“No one gets to their heaven without a fight” Non smetteremo mai di ripetere che la Champions League la vince chi arriva in forma al momento topico della stagione. Possibilmente con l’organico al completo. Non e’ questo, almeno per il momento, il caso della Roma né dell’Arsenal. Entrambe con problemi di qualificazione alla prossima Champions League inseguendo Fiorentina, Genoa, Chelsea e Aston Villa, e con rose falcidiate da ripetuti e gravi infortuni. Il caso si e’ divertito al momento del sorteggio e le tre squadre italiane incontreranno tre squadre inglesi. Gli accoppiamenti hanno anche previsto due possibili finali anticipate: Inter-Manchester Utd e Real Madrid-Liverpool, e non e’ meno interessante Lyon-Barcelona. Alcuni incontri proporranno per i quarti quello che in inglese e’ chiamato “cannon fodder” (carne da macello, potenziale squadra materasso), vedi Villareal-Panathinaikos. La Roma torna a Londra nella stagione in cui vi ha gia’ giocato per essere sconfitta dal Chelsea, ma e’ ormai di casa in Inghilterra dove ha perso le ultime cinque partite (una vittoria e otto sconfitte se consideriamo le ultime dodici partite). La novita’ e’ che rispetto al match del 2002/03 non si giochera’ a Highbury ma al nuovo Emirates (dal nome dello sponsor). Ma anche questa non e’ poi una novita’ per i cinque giallorossi che hanno partecipato al match della nazionale contro il Brasile del 10 febbraio. L’Arsenal partecipa alla Champions in virtu’ del terzo posto della passata stagione, quando perse il titolo nel finale a tre con Chelsea e Manchester United. Il campionato fini’ con le squadre a 83, 85 e 87 punti rispettivamente. Nella prima fase l’Arsenal e’ arrivato secondo nel girone G, dietro al Porto, con tre vittorie (4-0 al Porto e 5-2 in trasferta in Turchia), due pareggi e una sconfitta. Dalla sua la cabala che dice 5 vittorie nelle ultime 6 partite contro le italiane, con l’eliminazione del Milan nell’ultima edizione di Champions ancora in bella mostra. Aggiungiamo pure l’unica eliminazione italiana di squadra allenata da Wenger (Monaco-Roma Coppa Coppe 1991/92 con un gol di testa (!) di Barros). L’11 marzo 2003 si giocava invece con la vecchia formula che prevedeva un secondo turno a gironi. La Roma, dopo la sconfitta dell’andata per 3-1, riusci’ ad uscire indenne dal mitico stadio londinese grazie al pareggio di Cassano. Degli undici che giocarono quella sera ci sono ancora Totti e Montella (per la cronaca gioco’ anche Panucci). Il pareggio non evito’ l’eliminazione a causa delle tre sconfitte consecutive. La finale, che si giochera’ a Roma a 25 (come le sue campagne in Europa) anni di distanza dal massimo traguardo raggiunto dai giallorossi (Coppa delle Fiere e Anglo-Italiano a parte), sara’ anche l’ultima di mercoledi’. Sabato scorso, prima del match Roma-Siena, abbiamo spiato l’Arsenal contro il Sunderland. Facciamo una digressione sull’ultimo acquisto biancorosso: Arshavin, classe 1981, e’ arrivato con l’ultimo mercato invernale per 16.5 milioni di sterline (ultimamente al cambio quasi pari con l’euro per chi vuole farsi un’idea piu’ precisa), e ha pagato lui i 2.5 milioni di “bonus” per svincolarsi definitivamente dallo Zenit. L’Arsenal lo stipendia con 70.000 sterline a settimana (no, non siamo sadici, in Inghilterra lo stipendio si calcola a settimana). Curiosita’: Nell’attesa del primo gol di Riise con la maglia porpora e oro, e’ utile ricordare che il norvegese ha gia’ bucato due volte la rete dei gunners. Questa stagione l’Arsenal subisce il 70% delle reti nell’ultima mezzora. Per la Roma 23 tiri in porta e venti calci d’angolo sono il minimo tra tutte e sedici le squadre ancora in lizza. Per De Rossi si tratterra’ della trentesima presenza in Champions, 10 in piu’ di Taddei, cifra tonda anche per Taddei in competizioni Uefa (30) e Riise (95). Il match sara’ diretto dal danese Larsen, 25 presenze in Champions e 55 in Uefa. Funzionario della dogana di 44 anni, nato a Odense, arbitra dall’eta’ di sedici. E’ internazionale dal 1996, cinque anni dopo la sua prima direzione nel campionato danese. Sposato, padre di tre figli, gioca a tennis-tavolo e ha diretto la finale di supercoppa europea tra Manchester e Zenit. Con lui le italiane non hanno mai perso in oltre dieci gare. Ha arbitrato i giallorossi una volta (Roma-Bruges 2-1 per i sedicesimi Uefa tre anni fa). Vorremmo infine ricordare a chi sorridera’ alla vista della pubblicita’ Paddypower all’Emirates, che il redattore di queste righe ne e’ estraneo. Si tratta di una compagnia irlandese (Paddy e’ il diminutivo di Patrick) specializzata in scommesse. Il sito dell’Arsenal e’ www.arsenal.com. Disponibile anche in cinese, tailandese, sudcoreano e giapponese, e’ uno dei migliori al mondo per squadre di club.
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