venerdì, Maggio 16, 2025 Anno XXI


da lasignoraingiallorosso.it

Luciano SpallettiLuciano Spalletti, nella conferenza stampa che precede la gara casalinga contro il Siena, è tornato a parlare del brutto falso di domenica scorsa a Bergamo con l’Atalanta, sottolineando l’importanza di fare bottino pieno contro i toscani.

Tornando alla sconfitta contro l’Atalanta. La Roma quando perde, lo fa in modo eclatante. “E’ vero, ogni tanto si smette. Questo è brutto. Abbiamo fatto vedere nel lungo che abbiamo un carattere diverso. La spiegazione che ho dato è che è stata una sconfitta fisiologica. Ad un certo punto capita che bisogna abbassare. Ci ero stato attento, perché c’era stata la partita Italia-Brasile, che era importantissima per i giocatori. Il giorno dopo avevo dato riposo, per ricreare gli stimoli. Non ce l’abbiamo fatta e questo rafforza le mie idee”.
La situazione degli infortunati. “Contro l’Arsenal recupereremo gli squalificati De Rossi e Perrotta. Tonetto è recuperabile. Con Aquilani abbiamo intensificato le cure, anche lui è recuperabile. Vucinic ha fatto delle cure poi è uscito ad allenarsi da solo. Molti sono recuperabili. Domani non c’è molto margine per far riposare qualche convocato”.

Un commento sulle parole di Panucci che ha detto: “Che resto a fare, a guardare?”. “Ne prendo atto. Non è cambiato niente, la situazione rimane questa”.
Dopo la gara di Bergamo, ci sono degli errori che lei ha evidenziato? “Non ho detto niente, perché penso che sia fisiologico. Me lo aspettavo per questa settimana. Ora non c’è più margine. Dobbiamo recuperare in questa gara quello che abbiano lasciato a Bergamo”.
C’è stato uno sbandamento? “E’ normale che ogni tanto che ci sia un calo del genere. Quando ci sono sconfitte in serie come all’inizio, allora ci si deve chiedere perché succede”.
Che Roma vuole vedere domani? “Quella che dico da quattro anni. Che prenda in considerazione la partita di domani. Giochiamo contro una delle squadre che ha espresso un buonissimo calcio. Giampaolo è un ottimo allenatore, lo conosco. Ha grandi qualità. Si sono rinforzati. Abbiamo visto all’andata la loro intensità. Noi siamo più forti e dobbiamo far uso delle nostre qualità”.
Si è parlato della sua battuta sull’ambiente dopo l’Atalanta, ritiene che l’ambiente possa essere un stimolo? “Come sempre detto in quattro anni”.
Molti tifosi hanno capito che fosse colpa dell’ambiente, però? “Molti no, perché io di tifosi ne incontro più di voi, perché sono il diretto interessato e da quattro anni ho avuto la possibilità di parlare con molti di più di voi. Il messaggio è sempre lo stesso. Quando parlo di ambiente, e ne ho parlato alla fine di un discorso mettendo in evidenza il calo di tensione, quello che ha sbagliato io, ho detto che la società mi dovrebbe ridimensionare il mio contratto in base alla prestazione che abbiamo fatto. Poi ho detto anche dell’ambiente. L’ambiente è il contesto in cui si lavora. L’ambiente sono gli addetti ai lavori. Io, la società, voi. I tifosi sono un’altra cosa. L’ho detto da quattro anni, ma c’è chi ci marcia sopra e cerca di metterci contro i tifosi. L’ambiente siamo noi. Cerco di semplificare: siamo andati a Napoli in un momento delicato, particolare, una gara importante per la scalata intrapresa al punto della classifica in cui eravamo arrivati, e tutti si è parlato di quella partita con estrema importanza. Si è andati lì e si è fatto bene. Col Genoa, partita di estrema importanza si è messo gli occhi sull’interesse per quella partita lì. Si va a Bergamo e tutti si parla di superare la Juventus. Tutti. Senza prendere atto della qualità della squadra di Del Neri, senza prendere atto di quello che aveva fatto in casa questa squadra, e si è calpestato delle situazioni. Credo sia importante avere una proiezione futura importante, una proiezione di classifica importante, ambizioni di vincere sì, ma bisogna guardare al giornaliero. Non parlare di arrivare secondi e poi perdere di vista quello che si deve affrontare giornalmente. Giornalmente è l’Atalanta, il Siena…”.
Questo è stato fatto? “Come no. Anche noi. C’è un’intervista che riguarda i giocatori, una la società. Anche io ho detto che bisogna guardare più in alto, ma è anche una provocazione, prima bisogna sviluppare il quotidiano. Prima si arriva a una meta poi si cerca uno stimolo per raggiungere quella successiva. Prima eravamo caduti un po’ in basso per le nostre possibilità. Allora bisogna passare sopra a qualcosa per riproporsi una classifica importante. Ora abbiamo riproposto una classifica importante, ma ci sono squadre che si sono create uno spazio importante all’interno della classifica. Dire che noi si deve arrivare secondi prima di andare a giocare con l’Atalanta è sbagliato. Si perde l’aderenza col terreno. E quando si perde l’aderenza col terreno è meglio mettersi i sassini in tasca sennò si vola alti e si battono i denti. È sempre stato così nel calcio. Sempre. Per cui l’ambiente è quello che riguarda noi. Sennò poi i tifosi ci contestano, loro pagano il biglietto. Io ho parlato di identificazione con l’ambiente, e se c’è entusiasmo questo ti arriva anche nello spogliatoio, in ufficio. È diverso quello a cui volevo alludere, e mi sembra di averlo spiegato bene”.
Tonetto cos’ha? “Tonetto aveva un risentimento muscolare, ha fatto accertamenti e si è preferito non rischiarlo. C’è un piccolo segnale che è l’inizio di un problema. Però è soprattutto una precauzione”.
Vista la diffida di Mexes, potrebbe provare Loria? “Si prova a pensare tutto, si parla con tutti. I tuoi colleghi che erano a vedere l’allenamento hanno visto che ho parlato con Mexes, con Juan. Si cerca di farsi il meno male possibile, considerando tutto. Poi magari sbaglio lo stesso”.
Visto il giorno e l’orario si immaginano pochi spettatori. Un messaggio per i tifosi? “la tifoseria si comporta sempre allo stesso modo. È sempre presente in maniera massiccia, si fa sentire l’affetto in modo imponente.Hanno l’attrazione giusta, nel senso che vogliono trasmettere alla squadra la voglia di vincere. Sempre. Noi dobbiamo dosare, renderci conto, rimanere attaccati a quello che si va a incontrare giornalmente. Loro lo fanno sempre il loro dovere”.
Il Siena fa il suo campionato soprattutto in casa. Sono concentrati i giocatori? “Giocatori sono sempre vogliosi di essere concentrati. A volte non ci si fa. No è che a Bergamo volevano giocare quella partita lì. Io dentro. Volevamo giocare diversamente e non ci è riuscito. Ci dispiace per il pubblico e per noi stessi. È al di sotto delle nostre possibilità. Come si dice sempre abbiamo a che fare con dei calciatori bravi e bisogna fargliela riconoscere. Non devono accettare di giocare al di sotto della lloro bravura, del loro massimo. A volte può succedere, ma così è troppo. Ci dispiace di più a noi”.
A Bergamo il suo atteggiamento è parso più riflessivo… “Io ormai son quello che dite voi: quello che guarda per terra, che non ride mai, che fa acqua da tutte le parti, che ha problemi psicologici, che ha sofferto la caduta dei capelli. Io son quello lì, ci siamo imparati a conoscere. Voi riuscirete a sopperire a queste difficoltà. I ragazzi lo sanno benissimo ormai che ho dei problemi. Se ci riuscite anche voi siamo a posto”.
Ipotizzabile un ritorno al doppio mediano, anche per migliorare il rendimento di Pizarro? “Per migliorare non lo so. Può essere preso in considerazione tornare al 4-2-3-1. Mi sembra corretto. Lo abbiamo lì. Lo abbiamo parcheggiato, ma può essere tirato fuori quando serve”.
Sconfitte spesso molto sonore, momenti di buio in cui arrivano più gol in pochi minuti. Riuscirete a risolvere questo problema? “Non so se prima o poi si risolverà. Ci sono qualità, caratteristiche da analizzare. Poi c’è da prendere in considerazione che l’allenatore non sa prevenire questi cali di tensione, che non sa dare di più da questo punto di vista, perché ormai ci succede da tanti anni, come diceva lei. Mi sembra difficile dire che non ci succeda più. Dopo quello che ho tentato di analizzare in questi tre o quattro anni. Per cui non so darle una risposta più precisa. Non so tranquillizzarla”.
Non sarebbe stato meglio risparmiare Vucinic a Bergamo? “Può darsi, la formazione la potessi fare dopo le partite sarebbe il massimo. Ancora non posso, ci sta che debba sbagliarla altre volte”.
Menez ce la farà per l’Arsenal? “No, non ce la farà per l’Arsenal, mi sembra difficile possa esserci, ma ci proveremo poi”.
L’Arsenal, vedrà la sfida con il Sunderland? “No. Sennò si rifà come s’è detto prima. Si pensa lontano e si passa sopra a situazioni da sviluppare. Domani è importantissima per la nostra classifica”.
Totti, come sta? Come ci si comporta visto che, dopo il Siena, c’è l’Arsenal? Tanti allenatori potrebbero pensare di tenerlo a riposo per chiedergli il 300% contro l’Arsenal. “Non lo so, bisognerebbe confrontarsi e spiegarsi bene le dinamiche e quello che in realtà sono questi discorsi qui. Il giocatore ha questa botticina in allenamento, ma oggi si è allenato e sta bene, me lo ha detto lui. Dentro le partite riesce a esprimere una forza, una completezza che lo fanno rimanere in condizione ottimale, se no c’è niente di particolare. Se c’è qualcosa di particolare vedremo, se non c’è niente di particolare va in campo e poi vedo, a seconda dell’andamento della partita, se togliergli qualche minuto della gara o no. Prima di Bergamo ha fatto una settimana tranquilla e lei mi ha detto, lei lo ha detto, che è stato deludente nella gara. Lì gli si è fatto fare una settimana tipo andando ad avere degli accorgimenti per farlo essere in condizione, una settimana normale in cui si poteva gestire. Tra l’altro alcuni allenamenti non sono stati fatti come si doveva per il campo. Si è fatto al di sotto di quello che doveva essere fatto, come lavoro complessivo. Per cui in quella partita doveva essere diverso il risultato in base a quello che ha detto lei. Lei mi ha messo davanti degli allenatori che mi possono consigliare. Io le faccio notare che non è giusto il mio di ragionamento, ma non è giusto neanche il suo. Vado a dare un esempio della realtà, dello scorrimento pratico delle situazioni, usando un metodo o un altro di gestione del calciatore dentro una settimana. Averlo stimolato, perchè poi come tutti Francesco vuole vincere, se mi dice che sta bene io lo faccio giocare e vado a verificare dentro lo scorrimento. Domani ho intenzione di farlo giocare se non c’è una presa di posizione sua o qualcosa che possa disturbare l’immediato futuro. Poi se succede qualcosa di particolare, succede qualcosa di particolare. A farlo riposare, si abbia in condizioni ottimali…Se succede qualcosa sì, se no non sa dirmelo neanche lei o gli allenatori che voleva portare a supporto, perché poi nell’analisi della partita la definizione è stata un’altra di quelle che erano le più rosee prospettive a lasciarlo fermo”.

G. Tur