da Corriere dello Sport – romagiallorossa.it
La chiama partita. La partita della sua vita. Sebino Nela l’ha giocata e l’ha vinta. Sebino Nelaè stato uno dei giocatori più amati dalla Curva della Roma, quando in quel settore pulsava il vero cuore giallorosso e quando lì sotto andavano ad esultare i giocatori che condividevano con quei tifosi la stessa passione. Il cordone ombelicale che lega Nela alla Roma non è mai stato reciso. Tante volte ha sperato di rientrare, anche recentemente, nello staff dirigenziale della sua Roma.
Ci è arrivato molto vicino, quando il suo amico Rudi Voeller è diventato allenatore. Ma il tedesco è volato via dopo un mese. Sebino Nela ha combattuto una sfida terribile, contro il tumore. Otto mesi di inferno, di metastasi e di chemioterapie. Otto mesi di speranze e paure, di periodi durante i quali il fisico è stato debilitato dal bombardamento delle cure. Sebino era un idolo della Curva. «Picchia Sebino», ero lo slogan che lo accoglieva in campo, con lui che sfidava qualsiasi avversario mostrando i muscoli a petto in fuori. Lo stesso ha fatto con il tumore, lo ha sfidato e lo ha vinto. Questa è una grande storia da raccontare. Una storia che a chi scrive fa venire la pelle d’oca. Coetaneo di Sebino, calciatore diventato amico. Nela in questi giorni arriverà a Riscone, domenica sarà impegnato in una partita di beneficienza. Sarà l’occasione per ricevere l’applauso, l’abbraccio dei tifosi. Anche dei più giovani, che hanno visto le immagini di Sebino su un vecchio video o su un album delle figurine conservato dal papà. Continua >>
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