da Gazzetta dello Sport – forzaroma.info
Il 1°aprile, nei giorni più caldi della cessione della Roma agli americani, Massimo D’Alema fu intercettato alla Buvette di Montecitorio dai cronisti de Il Romanista.
«Presidente, è rilassato?», gli chiesero. «No, affatto — rispose alla sua maniera tranchant —. Anzi, sono preoccupato, e lo sarò fino alla firma di Pallotta. È lui l’americano con i soldi. DiBenedetto invece non ce l’ha, è solo il punto di riferimento dei suoi soci». Quasi nove mesi dopo, alle prese con una Roma ogni giorno più pallottiana e aspettando che il super manager si insedi a Trigoria, si può dire che la storia, almeno quella calcistica con la s minuscola, ha dato ragione a Massimo D’Alema.
Scalata Al netto delle voci su presunti dissidi con il socio DiBenedetto, che James Pallotta stia scalando la Roma è innegabile. Lo dimostra il «piccolo colpo di stato» (copyright UniCredit) appena consumato nel consiglio d’amministrazione del club: fuori i due soci vicini al presidente (Ruane e D’Amore), dentro i due manager più fidati di Pallotta, Mark Pannes e Brian Klein. Il primo (…) è il suo braccio destro da anni; il secondo è un compagno di investimenti e, soprattutto, un guru del Continua >>
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