da laroma24.it
Neanche 48 ore dopo il tris rifilato al Napoli, Luis Enrique torna in conferenza stampa alla vigilia dell’ultimo incontro del 2011, con la Roma che andrà a far visita al Bologna di Pioli. Questo l’intervento del tecnico asturiano:
Il Bologna, come nome, non è né la Juventus, né il Napoli…
“Sì, è più facile essere motivato contro una grande che contro un avversario che avrà grandi motivazioni. Ma è sempre una partita da tre punti, la chiave è avere la stessa ambizione”
Non ci era mai capitata una dedica a caldo di Totti al suo allenatore. Che significato ha?
“L’allenatore deve essere coinvolto dai giocatori e viceversa. Ho sempre detto le stesse cose a voi: ho un rapporto con tutti i giocatori, quando succede qualcosa ci parliamo nello spogliatoio ma chi deve portare la nave sono io. Così dobbiamo andare avanti. A me piacerebbe di più fare la dedica ai tifosi, che sono quelli che portano l’amore e il tifo sempre fedele. Tutti insieme siamo più forti, senza dubbio”
C’è stato il salto di qualità. La Roma da ora in poi cosa dovrà fare? Sente sua la 100% questa squadra?
“Abbiamo parlato dell’equilibrio delle due fasi, senza questo equilibrio è impossibile competere. In queste due partite abbiamo visto una Roma completa, mi aspetto lo stesso: che pensiamo a cosa dobbiamo fare noi. Se diamo la stessa importanza alle due fasi, attacchiamo tutti insieme e difendiamo tutti insieme, avremo molte possibilità di vincere. Ma Continua >>
|