domenica, Maggio 18, 2025 Anno XXI


da Corriere dello Sport – forzaroma.info

Julio BaptistaE’ il primo gio­catore che ha fatto le va­ligie. Julio Baptista ieri è andato a Trigoria ac­compagnato dalla mo­glie, ha salutato tutti, ha svuotato l’armadietto. Era arrivato nell’estate del 2008, accompagnato dal fascino di essersi sfilato la maglia dei Ga­lacticos per venire a Ro­ma. E’ costato dieci mi­lioni di euro, la quota­zione cresciuta anche con le sue presenze nel­la Seleçao. E qualche gol importante. Spallet­ti ridisegnò la Roma per fargli posto. Lui, Totti e Vucinic in alcune parti­te fecero meraviglie. Grande calcio, grandi giocate. Un mix di tec­nica, potenza, velocità. L’avvio di Julio Baptista fu travolgente, una pri­ma stagione da applau­si. Ha firmato una vitto­ria in un derby delica­tissimo, ha segnato in Champions League a Bordeaux con un calcio di punizione magico. Una doppietta alla Sam­pdoria, un gol in rove­sciata a Torino, nei mi­nuti di recupero. Un ca­polavoro.

Bestia, che gol, i tifosi giallorossi lo ricorderanno soprattut­to per queste imprese, dimenticando magari un gol sbagliato contro l’Arsenal all’Olimpico, quando la Roma uscì dalla Champions Lea­gue dopo una intermina­bile sequenza di rigori.

Dopo il primo anno con Spalletti, Julio Bap­tista ha faticato a trova­re spazio. Nella passata stagione poche presen­ze, qualche gol, tanti spezzoni di partita, ma­gari anche per pochissi­mi minuti. Ma la Bestia ha sempre aspettato il suo turno, si è allenato con professionalità, ha cercato di dare il suo contributo anche in una manciata di secondi, co­me quando contro il Ca­tania fece trascorrere il recupero concesso dal­l’arbitro tenendo il pal­lone incollato tra i suoi piedi e la bandierina del calcio d’angolo. In esta­te hanno cercato di mandarlo via, non ha trovato la soluzione a lui congeniale, ha continua­to ad allenarsi con pro­fessionalità. Adesso va via, lascia la casa al­l’Eur. Ritenta l’avventu­ra in Spagna, dove anco­ra ricordano le sue pro­dezze al Siviglia. Al Ma­laga si apre un nuovo capitolo del romanzo della Bestia. Con questa intervista Julio Baptista vuole salutare i tifosi giallorossi, che porterà nel suo cuore.

Dopo due anni e mez­zo sta per lasciare la Roma. Con quale stato d’animo? «Da un lato sono un po’ triste, perchè nel­l’ultimo anno per una serie di circostanze ne­gative non sono riuscito a dare il meglio di me. E questo mi dispiace, per­chè ho sempre cercato di aiutare la squadra».

Perchè la scelta di an­dare al Malaga? «Perchè c’è un proget­to serio. Ho avvertito molto entusiasmo e la società ha dimostrato con i fatti di volermi for­temente».

Quali sono i ricordi più belli della sua av­ventura romana? «Sono legati al primo anno, quando mi sentivo veramente considerato e sono riuscito a dimo­strare le mie potenziali­tà».

Cosa le è mancato per conquistare più spazio in giallorosso? «Nella seconda parte della mia avventura ho sentito mancare la fidu­cia ed è venuta meno la continuità che, per un calciatore con il mio fi­sico e le mie caratteri­stiche, è fondamentale per esprimersi ad alti li­velli».

I tifosi della Roma hanno dimostrato di ap­prezzarla. Come li salu­ta? «Vado via con un ri­cordo bello di loro, della loro passione e non dimenticherò mai la loro felicità dopo il mio gol al primo derby».

Pensa che poteva es­sere ancora utile a que­sta squadra? «Sì, assolutamente, se avessi avuto uno stato di forma psico- fisica idea­le».

Se la sente di chiarire perchè non è stato con­vocato negli ultimi tem­pi? Qualcuno dice per motivi disciplinari… «Assolutamente no, non sono stato convoca­to per scelta tecnica».

Quel gol che valse la vittoria nel derby, diffi­cile da dimenticare, ve­ro? «E’ stata una grande emozione, venivamo da un periodo difficile, i ri­sultati non arrivavano. La Lazio come ora era davanti in classifica. Giocammo una grande partita, con grande con­centrazione. Segnai di testa, ricordo la curva Sud, i tifosi erano im­pazziti dalla gioia».

La Roma si è rilancia­ta con la vittoria in casa del Milan. Ha avuto una partenza difficile, ma può puntare allo scudet­to? «La squadra è forte, la rosa è ampia, potrà lot­tare fino all’ultimo».

Lo scorso anno avete sfiorato lo scudetto, fi­no all’ultima giornata. Eravate anche riusciti a scavalcare l’Inter al primo posto in classifica. Cosa vi è mancato per vincere? «Ci è mancata un po’ di fortuna nei momenti decisivi».

Cosa le mancherà di Roma? «Gli amici che lascio, la bellezza di una città straordinaria, che mi ha fatto vivere felice».

Conosce bene il cam­pionato spagnolo per aver giocato nel Siviglia e nel Real Madrid. Riu­scirà ad aiutare il Mala­ga a salvarsi? «Per quest’anno la sal­vezza è l’obiettivo della società e sono sicuro che insieme ai miei fu­turi compagni riuscire­mo a restare nella Li­ga».

Con questa nuova esperienza nella Liga tornerà la Bestia? «L’obiettivo è far ve­dere di nuovo al calcio spagnolo e mondiale che tornerò ai livelli che mi hanno reso famoso. Ho grandi motivazioni, vo­glio dimostrare che chi ha puntato su di me non ha sbagliato».

Tornare a giocare con più continuità può aiu­tarla a ritrovare la Sele­çao? «Sono sicuro di sì».

Guido d’Ubaldo

da iltempo.it

All’inizio del 2011 la vendita della società. La svolta è dietro l’angolo

Banca RothschildEntro i primi tre mesi del 2011 la Roma conoscerà il suo futuro: la procedura di vendita della società è entrata nella fase decisiva. A fine gennaio l’advisor Rothschild riceverà e presenterà a Unicredit le offerte vincolanti per l’acquisto del club. Tra i cinque soggetti che hanno avuto accesso alla due diligence, almeno due presenteranno una proposta: il gruppo americano rappresentato dallo studio legale Tonucci, che mantiene il massimo riserbo sui componenti della cordata, e l’imprenditore romano Giampaolo Angelucci. Il concorrente targato Usa ha accumulato un discreto vantaggio nelle ultime settimane e conta di formulare un’offerta entro le prime tre settimane di gennaio. Ma prima di muovere il passo decisivo, gli americani e lo stesso Angelucci stanno ultimando l’analisi ai «raggi x» della Roma. Comprare e progettare il futuro a breve termine del club giallorosso è un’impresa non facile. Proviamo a spiegare perché in dieci punti.

  • Fair play – La Roma, insieme a Milan e Inter, attualmente non ha una gestione compatibile con i parametri dettati dall’Uefa di Platini che entreranno in vigore dal 2012, con controlli preventivi nei prossimi due anni. Il pareggio di bilancio diventerà obbligatorio dal 2018: in sostanza i costi non potranno superare i ricavi. Vietati anche i debiti arretrati verso club, dirigenti ed erario. Altrimenti addio coppe.
  • Stadio – Per allinearsi al fair play finanziario senza tagliare gli investimenti sulla squadra c’è un’unica strada: aumentare i ricavi. Come? La costruzione di uno stadio di proprietà diventa essenziale. Ma se per la Juve è già una realtà, a Roma l’iter va iniziato da capo, compresa la scelta del terreno. Ci vorranno anni e soltanto l’assegnazione delle Olimpiadi 2020 può dare una spinta.
  • Bilancio – L’ultimo bilancio consolidato al 30 giugno 2010 è stato chiuso con 21,9 milioni di perdita rispetto al «rosso» di 1,3 milioni dell’anno precedente. Le previsioni sono allarmanti: la perdita nel prossimo esercizio potrebbe raggiungere quota 40 milioni. Questo significa che chi acquista il club dovrà subito mettere mano al portafogli e ricapitalizzare.
  • Opa – Acquistata la quota di maggioranza, il nuovo proprietario dovrà obbligatoriamente lanciare un’Opa in Borsa: attualmente il 34,41% della società è in mano ai piccoli azionisti.
  • Monte ingaggi – La crisi finanziaria è dovuta in gran parte all’aumento dei costi, saliti a 142,7 milioni. Gli stipendi dei tesserati hanno superato gli 80 milioni di euro: urge un taglio netto, obiettivo primario già nell’attuale finestra di calciomercato.
  • Merchandising – I ricavi del club giallorosso sono scesi a 118 milioni di euro e l’incidenza del merchandising è minima. Il ramo d’azienda del marchio, «conferito» dai Sensi in una società esterna, tornerà «dentro» la Roma. Ma c’è bisogno di rivuoluzionare le strategie. E per farlo si potrebbe scegliere un nuovo sponsor tecnico più diffuso (Nike o Adidas) per esportare il marchio in tutto il mondo: ma la Roma si è legata alla Kappa con un contratto fino al 2017 e per rescinderlo bisogna pagare penali salatissime.
  • Trigoria – Anche il centro sportivo farà parte del «pacchetto» acquistato dal nuovo proprietario, che erediterà però anche il contratto di leasing: per altri dieci anni va versato l’affitto, con un canone di 3,7 milioni annui.
  • Spettatori – Sulla flessione dei ricavi incide il calo degli spettatori. La Roma è la squadra che ha perso più tifosi sugli spalti rispetto alla passata stagione: nei primi tre mesi si registra un decremento del 24%, la media dei presenti è scesa da 40.975 a 31.144 mentre gli abbonati sono appena 18.889 contro i 24.861 dell’anno scorso. I ricavi dal botteghino nell’ultimo bilancio ammontavano ad appena 23,8 milioni.
  • Allenatore – Il nuovo proprietario della Roma dovrà iniziare la programmazione tecnica con la scelta dell’allenatore: Ranieri aspetta il rinnovo ma sembra più probabile un cambio di guardia.
  • Contratti – Vanno subito blindati giocatori che la Roma rischia di perdere a parametro zeor: Mexes è in scadenza, De Rossi, Menez e Riise ci andranno l’anno prossimo.

da Gazzetta dello Sport – romanews.eu

Francesco TottiEr più del decennio. Francesco Totti è il re del gol dal 2001 al 2010 nei campionati professionistici italiani: 145 reti. […] Secondo […] è Alessandro Del Piero a quota 139. Se invece ci limitiamo ai bomber della serie A, il secondo è Alberto Gilardino a quota 128 […]

LE SEZIONI […] 93 su azione, 40 su rigore, 12 su punizione. […] Totti ha sbagliato 11 rigori […] La top ten dei marcatori del decennio è completata da Cristiano Lucarelli (135), Di Natale (134), Trezeguet (132), Toni (124), Corona e Motta (122), Guidetti (118). Totti è anche il re del gol su palla inattiva: 52 reti. In assoluto, Totti ha firmato 68 gol di destro, 17 di sinistro e 8 di testa, 111 in area e 34 fuori area. 90 in casa e 55 in trasferta.

LA STORIA Il primo gol di questa cavalcata di Francesco Totti risale al 14 gennaio 2001. La Roma di Capello stava volando verso il terzo scudetto, ma quella domenica pareggiò in casa con il Bari, ultimo in classifica. La squadra pugliese passò addirittura in vantaggio con Mazzarelli al 69´. Il pareggio di Totti arrivò sette minuti più tardi su rigore. […] L´ultimo della serie è datato 28 novembre 2010, un gol al Palermo a tempo ormai scaduto. Per uno strano scherzo del destino, Totti avrebbe potuto chiudere il decennio come lo aveva aperto: il 14 dicembre scorso si è fatto infatti parare il rigore da Gillet in Roma-Bari. Proprio Gillet fu superato dal dischetto da Totti in quel 14 gennaio 2001.

CURIOSITA’ L´anno migliore è stato il 2007: 23 gol. Il capitano della Roma vinse la classifica dei marcatori del campionato 2006-2007 con 26 reti e si aggiudicò la Scarpa d´oro. […] Il peggiore anno del decennio è stato l´ultimo: appena 7 gol. […]

da laroma24.it

ROMA CHANNEL – Il Presidente Rosella Sensi attraverso il canale tematico giallorosso ha voluto fare a tutti i tifosi un augurio per un 2011… ma non solo…

Rosella SensiBilancio del 2010. “Un anno importante. Abbiamo fatto benissimo, abbiamo fatto più punti di tutti nell’anno solare. Abbiamo vinto a Torino, abbiamo vinto con il Bayern, abbiamo vinto i due derby. Sono grandi soddisfazioni che i tifosi meritano. Per cui grandi grandi soddisfazioni e grande plauso ai ragazzi. La Roma ha aggiunto degli obiettivi importanti negli ultimi anni. E’ stata seconda solo all’Inter rispetto agli scudetti vinti. Ha fatto molto, molto bene. Per cui siamo molto soddisfatti dei successi ottenuti”

Ci sono diverse polemiche sui giocatori. Sopratutto su Mexes e su un presunto accordo con il Milan e con Galliani: vogliamo dire come stanno le cose? “Volevo fare gli auguri e basta. Ma devo precisare alcune cose anche se mi sono un po’ stancata. Non riesco a trovare altre parole:adesso veramente basta. La Roma si è rilanciata con la vittoria sul Milan, ma alcuni giornalisti in concomitanza con la sosta, per il fatto di non riuscire a riempire le pagine dei giornali, deve per forza fare polemica. Philippe è un giocatore a cui sono particolarmente legata e del quale mi piace ricordare un piccolo aneddoto, che forse non ho mai riferito: io mi sono sposata nel periodo in cui bisognava rinnovare il contratto di Mexes e per paura di non fare in tempo a rinnovare il contratto di Mexes, sono tornata prima dal viaggio di nozze per parlare e accordarci con il procuratore di Mexes Janneaux. L’ho fatto senza sacrifici, ma per far capire il rapporto che mi lega a questo giocatore. Per cui, intendo smentire chiaramente quanto apparso sui giornali, perché quello che vogliamo noi adesso è rinnovare il contratto di Mexes.. Intendo smentire qualsiasi tipo di colloquio con Adriano Galliani, che è un amico, ma non ci ho mai parlato rispetto alla cessione di Philippe Mexes. Chiedo ai suoi colleghi  che vogliono scrivere queste cose, di pensarci bene perché non si può creare caos e confusione intorno ad una società e intorno a dei ragazzi che si impegnano. Io intervengo non tanto perché viene minata la mia professionalità e il mio impegno, che è sempre costante, ma perché così viene minata la serenità dei ragazzi. Io sono abbastanza stanca di leggere, di sentire cose false sulla Roma, quando la Roma sta per rilanciarsi e quando forse può raggiungere qualche obiettivo. Adesso veramente basta. E quando parlo mi rivolgo soprattutto ai tifosi, che sono persone intelligenti e capiscono: devono capire che tutte queste polemiche non servono alla Roma e soprattutto, come sempre hanno fatto, di stare vicino ai ragazzi, perché loro sono la forza in più e non è piaggeria, lo so, parlo con i giocatori e so quello che vuol dire per loro l’aiuto dei tifosi”

Mexes, quindi, rimane al centro del progetto di questa Roma… “Assolutamente. Stiamo parlando con lui. Non ho detto che abbiamo rinnovato il contratto, però sicuramente vogliamo rinnovarlo e continueremo a parlare”

Dottoressa, qualcuno ha parlato anche di un suo eventuale ‘scambio’, anche professionale, nell’affare Mexes. “Sì, tra l’altro, trovo che questo sia molto offensivo nei mie confronti. Non vorrei neanche rispondere a questa fantasia tra Mexes e un mio ipotetico ruolo futuro. Lo trovo offensivo per due ordini di motivi: perché non sta nel mio carattere e nella tradizione  delle mia famiglia. Per 18 anni abbiamo dato tutto quello che potevamo dare, nel bene e nel male, a questa società. Quindi lo trovo veramente screditante, veramente offensivo poter fare questo tipo di discorso nei miei confronti, veramente”

Un altro giocatore di cui si parla molto è Adriano, perché è un po’ in ritardo nel ritorno agli allenamenti… “Sì, anche qui grandissime polemiche, grandissime differenze di vedute. Apro anche una piccola parentesi sul tema Adriano che non è pertinente, ma è in risposta ad alcune polemiche apparse sul ‘giornale’. Non c’è assolutamente diversità di vedute con Unicredit. Siamo in assoluta sintonia sui progetti, perché si sta lavorando insieme nell’interesse della Roma e nell’interesse dei tifosi. Quindi quando leggo che su Adriano c’è una differenza di vedute è assolutamente inattendibile. Invito ad affermare le stesse cose che sto affermando io anche al dottor Paolo Fiorentino su questo punto, che è un autorevolissimo esponente di Unicredit. Qui si lavora solo ed esclusivamente per l’interesse della Roma, chi invece non vuole l’interesse della Roma e non vuole il bene della Roma e chi fa queste polemiche aride. Quello che posso solo dire di  è che non è stato attento alle procedure che doveva affrontare per il suo passaporto e sul suo visto e su questo posso solo che rimproverarlo, ma solo di questo stiamo parlando. Tutto il resto fa colore e riempe evidentemente un po’ di righe di giornale”