giovedì, Giugno 19, 2025 Anno XXI


da romanews.eu

Stadio Franco SensiLa Roma presenta a Trigoria il progetto del proprio nuovo stadio, che sarà dedicato a Franco Sensi. Nella Sala Champions del Fulvio Bernardini sono presenti Maria Sensi, De Martino, Daniele Pradè, Bruno Conti, tutta la squadra con Claudio Ranieri, Giancarlo Abete, Zibì Boniek, Antonello Venditti, Fabio e Stefano De Lillo, Massimo De Luca, che è il moderatore.

Le parole di Rosella Sensi, presidentessa della Roma:
“Mio padre ha atteso tanto tempo, e con Dino Viola aveva messo lo stadio al centro di un progetto. Ringrazio il Sindaco Alemanno e il presindente della Regione Lazio Marrazzo per la sensibilità dimostratami. Il loro impegno ci ha spinto a fare sempre meglio. Grazie a tutti, giornali, radio, televisioni; questo prova che il calcio ha un ruolo sociale importante. Noi abbimao bisogno di stadi. La nostra scommessa è costruire un impinato per la famiglia. I nostri sostenitori, per metà uomini e per metà donne, sono già una ipotetica famiglia. Abbiamo la necessità di uno stadio che possa essere sfruttato prima e dopo le gare in totale sicurezza. I club italiani giocano ad handicap, a causa della poca redditività dei nostri stadi. All’estero ci sono situazioni diversi. Gurdando al futuro, potremmo perdere una squadra delle partecipanti alla Champions League. E questo lo dico anche alla mia squadra. Abbiamo un progetto realistico, per il quale abbiamo lavorato sodo. Cercavano l’area e l’abbiamo trovata. C’erano tante ipotesi, e abbiamo fatto indagini di mercato. Sono stati scelti le caratteristiche tecniche e il corporate, un elemento importante. Abbiamo ascoltato le indicazioni degli esperti che hanno girato il mondo per favorire tutte le categorie dei nostri abbonati, dei simpatizzanti. Il 99% di loro ha chiesto di poter vedere meglio la partita. L’impatto visivo sarà unico. Oggi presentiamo uno stadio da 55 mila posti, estendibile a 60 mila. Il fatto che lo stadio sia dedicato a Franco Sensi rappresenta per la mia famiglia una cosa importate”.

Le parole del sindaco Alemanno:
“Tutte le squadre europee e in particolare tutte le squadre italiane guardano allo stadio come evoluzione logica e consequenziale. In questi giorni si discute in Parlamnto di una legge sugli stadi che dovrebbe agevolare la costruzione di questi nuovi impianti in tutto il paese. Il nuovo stadio della Roma è una consequenza logica. Questo progetto deve essere accolto. Lo avevo inserito nella mia campagna elettorale. Siamo arrivati a questa presentazione tra mille polemiche. Ma si sa, a Roma si parla di speculazione anche quando ci sono di mezzo le casa popolari. Fa parte di un gioco brutto e di un cattivo dibattito pubblico. La Roma ha diritto di avere uno stadio. E’ opportuno che lo abbia. L’Olimpico non è stato pensato per il calcio. Nonostante le innovazioni la partita non si vede bene. L’afflusso dei tifosi dimostra che c’è una spinta a chiudersi a casa davanti alla Tv. Questo per noi non va bene. Andare allo stadio è un rito, anche sotto il punto di vista culturale per le famiglie romane. I nuovi stadi devono essere integrati, che permettano una vita sociale e quotidiana molto più ricca e variegata. Quando si hanno le suggestioni giuste anche chi vorebbe creare disordini potrebbe ripensarci. Anche nella nostra città ci sarà un arricchimento. Ringrazio il presidente Sensi di aver rotto il ghiaccio. Ormai è da un anno che se ne parla. Bisognava calare le carte. Alla fine Rosella Sensi ha avuto questo coraggio. E’ normale che ora il progetto dovrà attraversare tutto l’iter di approvazione e di verifica. Dal nostro punto di vista è positiva. Ciò non toglie che tutti i livelli decisionali dovranno esprimere i loro pareri, affrontare i grandi nodi e applicare eventuali modifiche. Il raccordo e la mobilità sono punti fondamentali. Il nuovo stadio dovrà essere facilmente raggiungibile, altrimenti sarebbe un fallimento. Credo che sia interesse di tutta la società di portare il dibattito dentro la tifoseria. Deve essere un grande progetto comunitario della nostra città, altrimenti non avrebbe senso”.

Le dichiarazioni di Claudio Ranieri:
“Molto bello. Mi auguro di poterci allenare. Le panchine inserite nelle tribune? E’ uno stare insieme, fai parte integrante del tifo come in Inghilterra. E’ una compartecipazione totale e positiva. E’ un fatto molto bello. Credo che questo impianto sarà proprio la casa del romano. La vivrà come casa sua, con il rispetto giusto. Questo è importante. Si parlava di viabilità. Verranno intitolate strade a tutti gli allenatori, i giocatori, i tifosi più importanti di questa società”.

Il commento di Francesco Totti:
“Molte emozioni, vedendo uno stadio di questo genere è importante. Spero di riuscire a calpestarlo anche se è molto dura. Dovranno essere veloci. Segnare un gol nello stadio ‘Franco Sensi’? Spero di riuscirci, tra un po’ dovrei firmare il contratto e spero che riescano a fare questo stadio”.

Le parole di Daniele De Rossi:
“E’ bellissimo, è completamente differente ed è bello giocarci in stadi del genere, figuriamoci con 60.000 tifosi della Roma. Ci sono 30 metri in meno e sarà tutto molto caloroso”.

Le parole di John Arne Riise:
“Stadio all’inglese? Uno stadio così può essere molto importante per noi. Quando i tifosi sono così vicini è una spinta in più. A Liverpool ho sempre giocato per i tifosi e anche qui ci sono dei supporter molto calorosi. Sarà bello giocare in uno stadio così. Il pubblico è sempre determinante: c’è più atmosfera, più calore. Sarà molto importante per la Roma”.

Le parole di Piero Marrazzo, presidente della Regione Lazio.
“Ho deciso di essere qui accanto a Rosella Sensi, ad Alemanno. La costruzione dello stadio credo sia un passaggio cruciale per il nostro territorio. Ho pensato alle giovanili. Il calcio è un momento fondamentale della vita collettiva. Il calcio non è solo degli atleti. E’ giusto che la Roma abbia il suo stadio, così come la Lazio. Alle paure e ai timori non si risponde con atti di piaggeria. E’ evidente che ci occuperemo della valutazione degli elementi più importanti dopo che lo avrà fatto il Comune. Gli stadi vanno fatti. Certo, un insidiamento deve essere inserito in un contesto di viabilità. La sinergia credo vada allargata alla Provincia. La roma si assume oggi la responsabilità di costruire lo stadio. Ed e’ anche un fatto economico. Vogliamo far sì che le squadre non dipendano solo dalla televisione. Da oggi questo percorso riguarda tutti. Questo è un argomento di Roma. Trasparente, partecipato e veloce”.

Le parole dell’architetto Zavanella
“Non posso non essere emozionato. La capienza è di 55.000 posti divisi in due anelli. Il posto più lontano del secondo anello è a 68 metri, rispetto all’Olimpico che è a 92. Abbiamo pensato ad uno spazio unico dove la partita è l’evento clou, ma dove si potesse vivere tutta l’intera giornata. Uno stadio attivo 7 giorni su 7, siamo nello standard europeo. Le tribune sono vicinissime al campo. Siamo stati attenti alle norme sulla sicurezza, lo stadio è senza barriere architettoniche e si può evacuare in 5 minuti. Proveremo a costruirlo senza divisioni tra settori. Saranno allestiti degli spazi dedicati alle famiglie, in particolare ai bambini. Le aree dei media sono tecnologicamente avanzate, ci sarà inoltre un museo della Roma da inserire nei tour della città. La struttura è formata da due Led e da una pelle in zinco titanio, resistente agli agenti atmosferici. La copertura ha dei pannelli fotovoltaici, lo stadio sarà ventilato e sarà irradiato il manto erboso. Sarà il primo stadio ecosostenibile. Questo stadio vive all’interno ed all’esterno, spenti i riflettori continuerà a rendere servizi alla gente per tutta la settimana”.

Le risposte di Cristina Mazzoleni.
“Per quanto riguarda la struttura finanziaria, stiamo lavorando su più ipotesi. Ancora non possiamo dare ancora numeri, abbiamo fatto alcuni business plan in via prelimiare. Ci sono ipotesi. Sarà un progetto sostenibile rispetto al valore. Dire quanto costa, oggi, è fuorviante. Il costo comprende più elementi, e avrà un suo piano di sostenibilità economica. Lo stadio sarà di proprietà della Roma. L’obiettivo della società è favorire anche le imprese locali. Dovranno essere fatti degli appalti. La posizione di Italpetroli non sarà attinente”.

Le risposte di Rosella Sensi
“Lo stadio sarà della AS Roma. Il progetto non è stato fatto vedere alla Banca Unicredit, e non ho alcuna difficoltà a farlo. Ad ogni modo, non c’è alcun messaggio nei confronti di qualcuno. Fare polemiche oggi forse non ha senso. Noi vogliamo i campioni, ma la Roma non si discute. Comunque la squadra andrà rafforzata”.

Le risposte dell’architetto Zavanella
“Ci vorranno 24-26 mesi per la costruzione effettiva; i tempi burocratici non so quantificarli, però. Lo stadio sarà sull’Aurelia, 500 metri sulla destra, uscendo da Roma. Verrà costruito su un’area di 130 ettari, di proprietà del Gruppo Scarpellini”.

La presentazione del nuovo stadio dell’As Roma

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da Il Corriere dello Sport – forzaroma.info

Julio SergioDomenica ha difeso la porta della Roma per la sesta partita consecutiva. Dopo tre anni dietro le quinte. La squadra giallorossa ha la peggiore difesa del campionato ma in queste gare spesso Julio Sergio è stato uno dei migliori. Anche a Catania è stato così.

“Sono contento di poter aiutare la squadra ma ancora devo crescere. Ho avuto questa opportunità e posso migliorare insieme ai compagni. Dobbiamo fare progressi, soprattutto sul piano del gioco.”

Qual è stata la parata più difficile? “Forse quel tiro di Mascara oppure il cross di Capuano. O l’altro tiro deviato da Burdisso. Ma anche in occasione del gol è stato un difficile intervento. Sono dovuto andare all’indietro e poi ho avuto la sfortuna di cadere a terra proprio quando il pallone tornava in gioco”.

Comunque con le sue parate poi ha reso possibile il pareggio. “E’ un momento molto felice per me, comincio a prendere un po’ di ritmo, penso di poter migliorare ancora, sento la fiducia dell’allenatore. Ho aspettato tre anni e adesso ho la possibilità di dimostrare il mio valore, sono contento di quello che sto facendo”.

Com’è cambiato il modo di lavorare passando da Bonaiuti a Pellizzaro? “E’ un po’ diverso. Con il primo ci allenavamo molto sulla forza, ora invece più sulla velocità e sulla reazione, sulla reattività. Questa ritengo che sia la mia qualità migliore e mi trovo molto bene. Con Pellizzaro mi trovo bene, lui dà le linee guida, ma insieme parliamo molto e questo aiuta a lavorare”.

E’ difficile essere quattro portieri come succede nella Roma? “Una squadra importante come la nostra deve avere tre portieri di un certo livello. La Roma deve mantenere anche in porta un livello tecnico alto. Tra noi c’è molto rispetto, anche se siamo in competizione. Si può migliorare tutti insieme”.

Con la difesa alta che vuole Ranieri il portiere è chiamato ad uscire spesso con i piedi. “E’ accaduto anche a Catania e con la difesa abbiamo lavorato benissimo. Loro sono finiti spesso in fuorigioco. Per un portiere ci vuole massima concentrazione, deve essere sempre attento per intervenire se un avversario scatta oltre la linea difensiva. Deve essere sempre al limite dell’area e mantenere la posizione migliore. Diciamo che noi brasiliani, anche i portieri, con i piedi ce la caviamo”.

Ha scelto da sempre di fare il portiere? “Sì, ho cominciato a otto anni e a quindici ero già in prima squadra. Cominciai nel Botafogo di Ribeirao Preto. Poi sono passato alla Juventude e al Santos. Lì giocavo con Diego, Elano, Robinho, Renato, Alex. Una bella squadra. Vincemmo due scudetti. Diego è un fuoriclasse, mi ha battuto due volte nella partita di esordio. Lo conoscevo, sapevo che sarebbe stato pericoloso”.

Riuscirà la Roma a prendere meno gol? “E’ un problema che risolveremo. Abbiamo cambiato il modo di fare le marcature, ci vuole un po’ di tempo ma sono sicuro che tra un po’ sarà difficile fare gol contro la Roma”.

Un figlio nato a Roma, il futuro dove la porterà? “Enzo è nato il 2 marzo, la mia famiglia si trova molto bene qui. Mia moglie Kelly è di origine tedesca e mi aiuta a conoscere Roma. Lei sa tutto sui posti più belli. In passato ho avuto la possibilità di andare via, ma sto benissimo anche con la società e spero di restare. Il mio contratto scade a giugno, ma ancora non ne abbiamo parlato. Io spero di non andare via, vorrei che mio figlio studiasse qui, la qualità della vita a Roma è molto buona”.

In ogni caso ha dimostrato di essere un portiere da serie A. “Penso di sì. Dopo tre anni senza giocare non è stato facile, ma ora sento che posso dare di più. Fisicamente sto bene. In estate in Brasile ho lavorato con un personal trainer e sono dimagrito tre chili. Dovevo fare qualcosa di più perché sapevo che ci sarebbe stata la possibilità di giocare”.

Qual è stata la sua migliore partita? “Forse quella contro il Palermo. Su un campo difficile tutta la squadra si è comportata bene. Anche contro la Juve, per essere l’esordio. Sentivo che tutto lo stadio era dalla mia parte. All’Olimpico mi sembra di giocarci da dieci anni”.

I tifosi l’hanno aiutata incitandola sin dall’inizio. “Devo dire che anche quando non giocavo ho sempre avvertito un rispetto nei miei confronti che è incredibile. Il calore dei tifosi a Roma è eccezionale. Per questo chi indossa la maglia giallorossa sente di dover dare qualcosa in più. Non conosco un’altra situazione simile. Giocare nella Roma è un’esperienza unica per un calciatore”.

E’ rimasto legato alle sue origini italiane. “Sì, il mio bisnonno era di Ripa Reatina e ho altri parenti a Tollo, sempre in Abruzzo. Ogni tanto vado a trovarli, li ho trovato amicizie alle quali tengo molto”.