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Rosella Sensi: chi è interessato alla Roma parli con chi di dovere
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Scritto da Lucky Luke
venerdì, 8 Maggio alle ore 11:40
da forzaroma.info
La dottoressa Rosella Sensi è intervenuta ai microfoni di Roma Channel in un’intervista andata in onda alle 22.45, per chiarire la situazione societaria
“Ci terrei a precisare alcune cose, la prima in assoluto è la più importante. Noi ci affidiamo ai comunicati perché abbiamo il dovere di testimoniare la realtà dei fatti e di dire assolutamente la verità.
Inoltre prendo le distanze da chi ritiene di avere qualcosa da dire e lo fa in maniera scomposta soprattutto cercando di farsi pubblicità. E’ per questo che inviterei chi parla attraverso i mezzi di comunicazione di non farsi pubblicità ma sappia bene quali sono le responsabilità a cui si incorre, ma soprattutto di rivolgersi a chi di dovere. Questa è una precisazione doverosa per i tifosi che ci stanno vicini e soprattutto perché è necessario capire che si può parlare e si può criticare, ma bisogna attenersi assolutamente a quelle che sono le dichiarazioni della società”.
Il presidente della Roma chiarisce anche la posizione del mister giallorosso Spalletti: “Questo lo posso ribadire anche se continuo a dirlo da diverso tempo, perché la stima nei confronti dell’allenatore e di quello che lui ha dimostrato in questi anni e che dimostrerà, è enorme. Vorrei rispondere per l’ultima volta a questa domanda. Si procederà con Luciano Spalletti, lui è il nostro allenatore e lo sarà fino al 2011. E’ inoltre volontà della società continuare questo rapporto anche oltre il 2011″
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Angelini: voglio acquisire il controllo della Roma
Categorie Virgolettato
Scritto da Lucky Luke
venerdì, 8 Maggio alle ore 07:08
da lasignoraingiallorosso.it
Graditissimo ospite nella puntata di venerdì 8 maggio de ‘La Signora in Giallorosso’, l’imprenditore Francesco Angelini ha parlato del suo interessamento all’acquisizione della Roma, chiarendo molti punti della questione e anticipando quelle che saranno le sue mosse nei prossimi giorni.
LE PREOCCUPAZIONI DI UN TIFOSO
“Ai tantissimi colleghi tifosi romanisti, ma anche a chi ha piacere di conoscere la mia opinione, voglio dire che mi sento molto coinvolto dalle vicende della Roma. Stamattina il signor Piero Torri ha correttamente precisato che non c’era bisogno di smentire che io avessi preso contatti con la famiglia Sensi, poiché io non l’ho mai detto. Questa cosa è successa anche nelle altre circostanze in cui si è accostato il mio nome alla Roma. Riguardo ciò che penso sull’attuale situazione, ho reagito in modo diverso rispetto al passato. In realtà ci sono due ragioni di ciò: quella che mi sta più a cuore è che io, da tifoso, mi dispero quando la Roma va male e c’è qualcuno che ci attacca: io ne soffro. E vivere questo momento mi addolora in maniera importante, mi toglie una delle gioie della vita. Mi state togliendo questo, e non lo state togliendo solo a me: penso ai ragazzi della curva, che tornano dallo stadio con gli occhi gonfi e con le sciarpe arrotolate in segno di sconfitta. Io mi sento parte di questo dolore e non mi sta bene quello che sta succedendo, perché non doveva succedere”.
L’INVOLUZIONE DELLA ROMA
“Una squadra che stava vincendo lo scudetto a mezz’ora dalla fine della partita di Parma, che era salita al settimo posto della classifica mondiale, che migliorava nel tempo il suo brand e il suo marchio facendoli diventare significativi, una squadra in questa condizione, con tutte le vittorie in Coppa Italia e della Supercoppa, è passata in modo assurdo in una situazione che fa soffrire me e tutti i tifosi della Roma. Ad un certo punto, osservi impietrito tutte queste cose, guardi questa campagna acquisti fatta all’ultimo momento e non condivisa dai riferimenti tecnici interni alla società; una campagna acquisti raccogliticcia ed eseguita in tempi sbagliati. Poi lo scandalo Spalletti che ha sconvolto l’ambiente (anche se io credo poco a questa cosa come conseguenza di tutti i problemi successivi) al quale è cominciato a seguire il dramma, con sconfitte di continuo subite giocando un calcio terribile, dopo aver giocato la stagione precedente con grande sicurezza: questa cosa ti massacra. E pensando che tutto questo doveva nascondere anche delle situazione economiche della società, si genera l’impressione che i rapporti creati tra società e finanziamenti si siano alterati in questa maniera”.
QUALCOSA E’ CAMBIATO
“Rispetto a prima, è cambiato qualcosa, perché prima non volevo mettere a rischio le mie imprese con un investimento importante su una cosa, che implica anche un programma futuro di importanti investimenti. Ora mi sono mosso in questa direzione, prendendo genericamente delle informazioni. Cosa che non si può fare in pochissimi giorni: è impossibile. Per programmare tutto, non bastano cinque minuti. Mi sento tranquillo nel dire che se si vogliono fare cose per bene, non si deve operare in pochi giorni, ma occorrono delle settimane. Dovrebbero essere cambiate alcune cose rispetto a valutazioni che si potevano fare un anno fa. Oggi, la mia impressione è che queste valutazioni e questi rapporti di valori siano cambiati. Non bisogna comunque dimenticare la gestione di questi anni, e quello che ha fatto il grande Franco Sensi: ha sacrificato tantissimo del suo patrimonio immobiliare, una passione straordinaria, ma purtroppo questo personaggio è venuto a mancare. Ora mi voglio informare, voglio capire. Mi sono detto: invece di un americano, un russo, un arabo, perché non un imprenditore romano?”
PERCHE’ E COME
“Io comunque non vado cercando pubblicità, perché abbiamo un marketing molto orientato sui marchi, anche se il ritorno d’immagine aiuta sempre, ma non è la ragione per cui ho reagito in modo diverso rispetto al passato. Semplicemente, mi informo, vorrei capire come sono i valori, come stanno le cose e quali sono i meccanismi economico finanziari che regolano certi tipi di situazioni. Ritengo indispensabile che, se ci venisse di fare in mente qualcosa di più dopo aver effettuato le analisi necessarie, bisognerebbe investire sugli specialisti del settore, specialisti di altissimo livello. Non bisogna comprare soltanto Messi, Ronaldo e Torres, ma bisogna anche circondarsi da manager e tecnici all’altezza nel calcio. Perché non ho chiesto direttamente informazioni alla famiglia Sensi? Mi riesce difficile fare un gesto come entrare in contatto con i Sensi, senza una conoscenza che mi possa permettere di avanzare qualche proposta. Io ho sentito la necessità, prima di fare questo passo, di cercare di capire le regole del gioco, e le situazioni finanziarie ed economiche solitamente sono alla base di qualunque valutazione. Sto cercando di capire”.
IL RUOLO DEI SENSI E POSSIBILI TIPOLOGIE DI ACCORDO
“Amici comuni con la famiglia Sensi hanno cercato di avere un colloquio; può essere una cosa insignificante, ma può essere anche un segnale. Io ho parlato anche di una joint venture, tipo di operazione che ho fatto con un’azienda che è la più importante del mondo, e la cosa ha funzionato. Basta scrivere bene le regole del gioco. Bisogna poi vedere come si possono stabilire nel calcio queste regole. Io ho parlato del 50%, avendo letto che la Sensi ci tiene moltissimo a mantenere il controllo della società. Non mi sono posto come quello che dice ‘Compro tutto io’, proprio per manifestare una disponibilità verso la famiglia Sensi. La Roma è quotata in Borsa e, per un’eventuale acquisizione, ci sono diverse possibilità. Dipende anche da quello che succede sul mercato azionistico. Se alla fine di tutte le analisi, fossero evidenti le possibilità di prendere il controllo della Roma, spingerei per questo. Non c’è la necessità di prendere il 100%, cosa opportuna se un’azienda fa profitti. Ma l’aspettativa, nel caso della Roma, non sarebbe quella di fare profitti straordinari. Il punto essenziale è il controllo, mentre prendere il 100% serve in un’azienda che fa ampi profitti. Poi certamente il profitto interessa, anche per investirlo. Io credo molto nella pianificazione, avere un’azienda che funziona, e che poi certamente faccia profitto. Non è comunque fondamentale che questa faccia altissimi profitti. Comunque si dovrebbe uscire dall’autofinanziamento. Io ritengo sbagliatissimo il discorso del mecenate che tira fuori una cifra impressionante per tenere in piedi una società. E a proposito del 50 e 50, eventualmente l’altra parte non deve necessariamente essere la famiglia Sensi. La formula è valida dal punto di vista aziendale. Nel calcio spesso queste formule sono andate male, ma questo può dipendere dalle mancanza di regole del gioco, che possono funzionare anche nelle società sportive”.
LA VICENDA SOROS
“Avevo informazioni positive sulla persona Soros. E’ una persona con disponibilità straordinarie e circondata da persone capaci e aveva fatto una proposta importante e allettante. Io facevo il tifoso e non mi dispiaceva l’idea che una persona con le sue risorse potesse prendere la Roma. Non ero entusiasta per il fatto che fosse ungherese. Ma siccome le informazioni davano scenari importante, ero favorevole ad un suo ingresso nell’As Roma. Facendo un discorso da bar, posso dire che quella situazione doveva essere presa in considerazione, e mi pare strano che così non sia stato”.
LA QUESTIONE DELLO STADIO
“Non riesco a interpretare questa storia del nuovo stadio. Non mi convincono molte cose che ho letto. Non si capisce chi mette i soldi, dove come, quali sono le attività collaterali. I 50.000 spettatori non mi convincono; Roma non è una piazza da 50.000 spettatori, ma stiamo scherzando? L’esempio deve essere quello di alcuni paesi stranieri, dove lo stadio porta introiti importanti. Tra le informazioni che sto prendendo, comunque, c’è anche questa questione dello stadio. Per questo, servirebbe un investimento di 200-260 milioni di euro, e lo stadio di Roma secondo me dovrebbe avere almeno 75.000 spettatori. Non dimentichiamoci che Roma è una città da quasi 6 milioni di persone”.
QUANTO TEMPO?
“I tempi che mi sono dato per fare queste analisi? Prima di metà-fine giugno, penso non si possa avere un’idea chiara per decidere eventuali operazioni”.
ROSELLA SENSI
“Spero che prenda il telefono per parlare con me e che lo faccia con piacere. Ascolterei volentieri una sua eventuale proposta. Gli direi: “Prenda questo essermi esposto come motivato dalla grossa preoccupazione, di un appassionato romanista che vorrebbe fare qualcosa”.
Massimiliano Rossi
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Italpetroli/As Roma: comunicato di smentita dell’articolo de La Stampa
Categorie Virgolettato
Scritto da Lucky Luke
venerdì, 8 Maggio alle ore 04:29
da asroma.it
COMUNICATO CONGIUNTO COMPAGNIA ITALPETROLI S.P.A. – A.S. ROMA S.P.A.
Con riferimento a quanto riportato* in data odierna dal quotidiano La Stampa, in merito all’indagine attualmente in corso da parte della Consob sulle vicende che hanno ad oggetto il titolo A.S. Roma e le presunte offerte relative all’acquisto del pacchetto di controllo della stessa, Compagnia Italpetroli, in qualità di controllante indiretta di A.S. Roma, unitamente a quest’ultima, precisa quanto segue.
La Società, congiuntamente ad A.S. Roma, ha sempre ritenuto di non commentare le notizie e gli articoli di stampa nel rispetto delle attività in corso da parte della Consob, nei confronti della quale nutre la più ampia fiducia.
Al riguardo, la Società, nel ribadire quanto a suo tempo espresso nei comunicati, precisa che è assolutamente falsa e priva di fondamento la tesi secondo cui Compagnia Italpetroli potesse avere un interesse, anche solo teorico, nel far aumentare il valore di borsa delle azioni rappresentative del capitale di A.S. Roma. Peraltro, in adempimento dell’obbligo di informazione del mercato e per evitare azioni speculative o fraintendimenti, nel periodo in questione sono stati emessi innumerevoli comunicati stampa.
E’ poi da escludersi in maniera tassativa che da “ambienti vicini alla stessa società si facevano trapelare indiscrezioni ai media circa interessamenti più o meno presunti di questo o di quel soggetto”.
Peraltro, come oggi dichiarato in radio da un giornalista de La Gazzetta dello Sport, tra le testate giornalistiche più attive nel riportare notizie sulla vicenda in questione, mai in nessun caso tali notizie avevano come fonte A.S. Roma, la sua controllante o i suoi consulenti.
Alla luce di quanto sopra, si intende ribadire che sarà cura di Compagnia Italpetroli e di A.S. Roma tutelare gli interessi propri e degli azionisti di minoranza in ogni sede ritenuta opportuna, così come sarà intrapresa senza indugio ogni azione nei confronti di chiunque rilasci dichiarazioni, o diffonda notizie, che abbiano contenuti di carattere diffamatorio, come si ritiene lo abbia l’articolo in questione.
Infine, si coglie l’occasione per ribadire che Compagnia Italpetroli è il solo soggetto titolato a valutare ogni ipotesi in relazione al pacchetto di controllo di A.S. Roma e si invita, pertanto, a non rappresentare a soggetti diversi o a diffondere a mezzo stampa proprie future possibili interessi o intenzioni di investimento, ricordando che le azioni dell’A.S. Roma sono quotate presso il mercato regolamentato e che tali dichiarazioni non hanno altro effetto che quello di destabilizzare l’ambiente e la tifoseria, nonché di alterare l’andamento del titolo.
* Riportiamo l’articolo in questione:
Roma, una bufala dietro l’altra
Acquirenti bluff e speculazioni. False comunicazioni: la Sensi rischia
«Una bufala», dice Flick. Come quella di Soros, per la quale la parola fine arriverà tra qualche settimana con la chiusura dell’indagine Consob che chiarirà che tra i Sensi e i suoi consulenti qualcuno non l’ha raccontata giusta.
Georg-Rudolf Flick, professione miliardario e storico dell’arte nel tempo libero, ha messo la parola fine all’ennesimo bluff sui compratori (presunti) dell’As Roma. Che ieri ha smentito, in un comunicato congiunto con Italpetroli, l’ultima voce: il contatto con Francesco Angelini, imprenditore del ramo farmaceutico. Il caso più clamoroso è però quello andato in scena nella primavera scorsa, tra il 25 di febbraio e la fine di maggio 2008. Il titolo sale da 0,55 euro a 1,51 euro per azione, guadagnando il 200% in tre mesi mentre ogni giorno sui giornali, sulle radio e sui blog impazzavano le «notizie» su presunti compratori per l’As Roma. La vicenda, che chiameremo per brevità «caso Soros», dal nome del finanziere americano lungamente indicato come prossimo proprietario della società calcistica, ha interessato Consob e magistratura. L’istruttoria è ormai conclusa, alla Consob il riserbo è massimo ma fonti legali interpellate da La Stampa avvisano che dopo quasi un anno di indagini, una lunga serie di audizioni e varie ispezioni dei funzionari dell’autorità da intermediari e nella sede della società a Trigoria, è saltato fuori che il comportamento della società è stato quantomeno poco cristallino. E mentre la Roma e Italpetroli diffondevano una lunga fila di comunicati per dire che «non c’erano trattative in corso», da ambienti vicini alla stessa società si facevano trapelare indiscrezioni ai media circa interessamenti più o meno presunti di questo o di quel soggetto. Se venisse accertato, si tratterebbe quantomeno di false comunicazioni al mercato, ipotesi sanzionata dalla normativa che andrebbe ad aggiungere una rogna in più ai Sensi, alla ricerca, ora sì, di un compratore.
La storia è questa. Alla fine di febbraio dello scorso anno la Roma va forte, ma la famiglia Sensi, che pure si è messa «le mani in tasca» più volte negli anni, non ce la fa più. Deve rimborsare 370 milioni di euro di debiti nei confronti di Unicredit e altre banche a fronte del sostegno finanziario concesso alla holding Italpetroli. È allora che inizia il tam tam mediatico: «Arriva Soros», è il coro. Spuntano cifre, progetti, valutazioni. La società smentisce, il titolo vola lo stesso. Per non farsi mancare niente, quando le voci su Soros si affievoliscono spunta John J. Fisher, altro miliardario made in Usa, quello del marchio Gap. Poi arriva anche il fondo Blackstone, gli arabi di Dubai. L’unico a parlare in chiaro è Joe Tacopina, che si autodefinisce «l’avvocato più hot d’America». In maggio si fa fotografare con la sciarpa giallorossa a Fiumicino, ma da New York Soros fa sapere di non essere cliente di Tacopina e anzi di «non interessarsi più» all’affare. L’unica trattativa vera, se così si può chiamare, era stata in marzo, con la mediazione della Inner Cirle. Che di mestiere fa l’intermediario, è specializzato nel business dello sport ma un compratore vero non ce l’aveva.
Lo stesso copione va in scena due settimana fa. Fino al 20 aprile scorso il titolo viaggia intorno a 0,60 euro (0,58) per azione, il suo livello per così dire «naturale» dove da due anni si posiziona quando si spengono le ventate speculative. Il giorno successivo «parte» e per giovedì 23 arriva a 0,90 euro. Più 50% secco in tre giorni, che di questi tempi non è affatto male. La Consob ha avviato l’ennesima attività ispettiva, sollecitato la società a chiarire al mercato la situazione (cinque comunicati in cinque giorni) e chiesto agli intermediari chi vende, chi compra e chi ci guadagna.
Il precedente più singolare è però quello dell’estate 2007. In settembre il titolo prende il volo, passa dai «soliti» 0,6 euro fino a 1,08 in meno di un mese, i volumi raggiungono picchi mai più toccati. Ma non c’è nessun compratore, la Roma va bene in campionato e in Champions League. Un mese dopo si scopre che i Sensi in quei giorni avevano altri pensieri. Il revisore dei conti aveva detto a luglio che la continuità aziendale di Italpetroli era a rischio e i Sensi con Unicredit stavano cercando di far quadrare conti che presentavano più di una crepa. E allora, chi era che stava speculando su As Roma?
GIANLUCA PAOLUCCI
ROMA
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Scritto da Er Pasquino
venerdì, 8 Maggio alle ore 04:19
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