da Il Corriere dello Sport – forzaroma.info
Il difensore giallorosso ha rilasciato a Il Corriere dello Sport la sua prima intervista dopo le scuse fatte a tutto l’ambiente giallorosso per il suo rifiuto di andare in panchina contro il Napoli.
Christian Panucci, come sta la Roma? Bene, potrebbe andare meglio a livello di risultati. Tante componenti ci portano a soffrire, a partire dagli infortuni. Ma questo è un gruppo che deve stare lassù. Ora dobbiamo restare aggrappati al quarto posto, ce la dobbiamo mettere tutta.
Se la Roma fallisse questo ultimo obiettivo sarebbe un fallimento? Sarebbe un fallimento per tutto il gruppo, siamo noi che andiamo in campo, siamo giocatori ambiziosi e vogliamo giocare la Champions League anche il prossimo anno. Sono convinto che questa squadra possa arrivare quarta, ha la forza e la personalità per mettere tutto a posto.
Per lei sono stati due mesi delicati, dal rifiuto di Napoli al recupero della fascia di capitano. Non tutti sanno esattamente quello che è successo. Con l’allenatore ho parlato molto negli ultimi tempi, il rapporto è migliorato rispetto a prima. Cercherò di dare il mio contributo. Non mi piace pensare al passato. Le cose positive e negative sono dimenticate.
Sabato contro la Juve Spalletti le ha restituito la fascia di capitano. Avevo concordato con lui la gestione della fascia e sono stato in sintonia con quello che ha fatto. A parte l’errori di Napoli, in otto anni credo di aver dato molto. Penso che alla fine Spalletti abbia deciso così perché ha ritrovato il Christian che conosceva.
I compagni le sono stati vicini dopo i fatti di Napoli? Molto. E’ stato così perché io sono stato sempre disponibile con tutti e loro sanno quello che ho fatto in questi anni. Mi sono stati vicino anche gli uomini dello staff tecnico e Spalletti in questi mesi è stato sempre chiaro con me. Diciamo che c’era un gran dispiacere da parte di tutti per il mio gesto di rifiutare la panchina.
Panucci dica la verità: con un altro carattere avrebbe fatto una carriere diversa? Il mio carattere mi ha dato e tolto qualcosa. Io credo di essere un priveligiato, per il fatto di essere un calciatore e aver giocato a certi livelli. Sbaglio come ogni uomo e ogni donna. Il problema è che quando uno sbaglia deve ammetterlo. In otto anni che sono qui hanno sbagliato in molti, ma solo io ho chiesto scusa. Auguro alla Roma di trovare nei prossimi otto anni un giocatore che dia tanto come me. Ma ho ricevuto anche tanto, più che in ogni altra società.
Adesso per ricomporre definitivamente lo strappo bisognerebbe ripristinare il rapporto con la società. Con Prade e Conti è tornato tutto come prima. Capisco che la dottoressa Sensi ci sia rimasta male, ma spero che un giorno abbia tempo per ascoltare il mio pensiero su ciò che è accaduto. So che ora è molto impegnata, ma avremo il tempo per chiarirci. Posso aver commesso un errore, ma il rispetto verso il padre e tutta la sua famiglia non è mai venuto meno. Non posso dimenticare che Franco Sensi mi ha portato alla Roma, la società che mi ha dato di più.
Da parte dei tifosi c’erano due posizioni distinte, ma tutti hanno riconosciuto il suo attaccamento alla maglia. Non ho mai chiesto un appoggio a nessuno, ma un ringraziamento a quei tifosi che hanno fatto gli striscioni offrendomi la loro solidarietà vorrei farlo.
Qualcuno dice che la società è indietro con gli stipendi. Non è assolutamente vero. Da quattro anni a questa parte la Roma ha sempre pagato puntualmente gli stipendi. Non solo, anche i premi.
Quale sarà il suo futuro? Prima dell’episodio di Napoli mi era stato detto che volevano prolungarmi il contratto. Ora vivo alla giornata. Se non resterò qua non dipenderà da me. In ogni caso non è ancora giunto al capolinea. Credo di poter fare ancora un paio d’anni. Ne ho parlato anche con Spalletti e Andreazzoli. Anche loro dicono che posso ancora reggere a certi livelli.
Si va specializzando come difensore centrale. Sì, anche su questo mi trovo d’accordo con l’allenatore. A destra potrei tornare per l’emergenza. Comunque contro la Juve mi sembra di aver perso il passo.
Se il 31 maggio, Roma-Torino fosse la sua ultima partita con la maglia giallorossa? Se dovessi andare via farei un grande ringraziamento ai tifosi e alla società che mi hanno fatto vivere emozioni grandissime.
Tra poco più di due settimane c’è il derby. Ne ho persi pochi e uno dei più bei ricordi che ho è quello vinto 5-1. Quest’anno ci teniamo in modo particolare, sia per i tifosi sia per la rincorsa al quarto posto.
|