sabato, Maggio 18, 2024 Anno XXI


da ilgiornale.it

F.C. Internazionale MilanoMilano – L’ombra delle scommesse sull’ultimo scudetto dell’Inter. In un rapporto inviato dalla polizia giudiziaria alla Procura della Repubblica di Milano, e da questa depositato agli atti, viene ricostruito per filo e per segno l’andamento delle ultime giornate del campionato di serie A 2008-2009. Si avanzano esplicite riserve sulla trasparenza delle scelte tecniche dell’Inter in quelle fatidiche giornate, quando uno scudetto ormai praticamente vinto rischiò di sfuggire dalle mani dei nerazzurri. Si critica la scelta di non schierare Mario Balotelli e Zlatan Ibrahimovic nelle partite cruciali. E si dice, nero su bianco, che il giro delle scommesse venne avvantaggiato dalle scelte della società milanese.

Il rapporto è stato ordinato alla polizia giudiziaria dal sostituto procuratore Stefano Civardi, che indaga sulla fuga di notizie che nel maggio scorso portò sulle pagine di Giornale e Corriere della sera le telefonate tra il pregiudicato Domenico Brescia – che di lì a pochi giorni sarebbe stato arrestato per traffico di droga – e alcuni uomini di punta della squadra Campione d’Italia: tra questi, l’allenatore Roberto Mancini, il capitano Javier Zanetti, il nazionale Marco Materazzi. Ma l’indagine non si è fermata alla caccia dei presunti responsabili della fuga di notizie. Con delega alla polizia, il pubblico ministero ha dato ordine di ricostruire cosa accadde nelle ultime giornate del campionato scorso. Con quali obiettivi? Con quali risultati? L’unica certezza è che gli accertamenti compiuti dalla polizia giudiziaria non sono stati ritenuti del tutto irrilevanti, tanto che il rapporto è stato accluso agli atti conclusivi dell’inchiesta depositati nelle scorse settimane.

Il rapporto di tre pagine è basato prevalentemente su «fonti aperte», cioè pubbliche. È centrato sulla corsa a due tra Inter e Roma per la conquista dello scudetto, sulle oscillazioni del distacco tra le due formazioni e sull’impatto che queste ebbero sul business delle scommesse. Il rapporto analizza come gli allibratori – che a partire dalla metà del girone di ritorno sembravano dare per cosa fatta lo scudetto all’Inter, tanto da non accettare più puntate sulla formazione di Mancini – riaprano le quotazioni quando il distacco si riduce, arrivando persino a fare per favorita la Roma.

Dalla lettura del rapporto si intuisce che l’ipotesi investigativa – mai esplicitata a chiare lettere, ma inequivocabile nella sostanza – è che l’Inter abbia rallentato deliberatamente la sua corsa al titolo, e che tra i motivi di questo comportamento autolesionista possano esserci rapporti di singoli tesserati nerazzurri con il mondo delle scommesse. E non è un caso che a essere chiamati in causa con nome e cognome siano due tesserati dell’Inter che risultano in contatto telefonico con il pregiudicato Brescia. Il tecnico Roberto Mancini («la strana scelta di Mancini») e il difensore centrale Materazzi, che nell’incontro col Siena impedisce al rigorista titolare Julio Cruz di calciare un penalty, incaricandosi dell’esecuzione. E sbagliando.

È chiaro che non basta così poco per accusare Mancini, Materazzi o nessun altro di essersi messi al soldo degli allibratori. E infatti – almeno per quanto risulta ufficialmente – non vi sono procedimenti aperti a carico di nessuno. Ma del rapporto impressiona la minuzia con cui si addentra nelle scelte tecniche della panchina nerazzurra. E come le inserisce in una vicenda apparentemente inspiegabile, in cui in una situazione di classifica «con un distacco totale di 10 punti, tale da far accreditare la vittoria del campionato sicura all’Inter da parte di tutti gli organi di stampa e media radiotelevisivi» fa irruzione un brusco cambiamento di scenario in cui «vi è la sensazione che la squadra dell’Inter una volta raggiunto un certo vantaggio abbia tenuto un comportamento atto a programmare un lento riavvicinamento degli avversari».

Grazie a questa evoluzione, si legge nel rapporto, il mondo delle scommesse tornò in quelle settimane a fare affari. «Sicuramente l’andamento così altalenante tenuto dalla squadra nerazzurra ha generato anche molte e diverse situazioni riconducibili al mondo delle scommesse legali». Gli incassi dei bookmaker tornano a salire. Poi, il 18 maggio, al Tardini di Parma, al sesto minuto del secondo tempo Mancini fa finalmente entrare Ibrahimovic. E tutto si sistema.

Luca Fazzo

da ansa.it

Scudetto Inter: nessuna inchiesta. Procura Milano interviene su quanto riportato da ‘Il Giornale’

Nessuna inchiesta sull’andamento del campionato 2007/2008 e in particolare sull’Inter, riferisce la procura di Milano. Secondo un rapporto di polizia giudiziaria, riportato dal quotidiano ‘Il Giornale’, i nerazzurri avrebbero perso volutamente alcuni punti nell’ ultima parte del girone di ritorno per incentivare le scommesse sullo scudetto. Secondo quanto si e’ appreso, il rapporto sarebbe allegato all’indagine sulla fuga di notizie relative all’inchiesta sul sarto Brescia.

reggina roma

da Gazzetta dello Sport – goal.com

Marco MottaGiallorossi a ritmi da capolista: Milan e Juventus nel mirino. Arriva l’esterno dell’Udinese.

Cosa sarebbe successo se…? Riformuliamo la domanda: è più grande la soddisfazione oppure il rimpianto? La Roma giallorossa, adesso, in fondo non può che dividersi su quesiti del genere, alla luce della straordinaria cavalcata che da tre mesi gli uomini di Spalletti stanno portando avanti nonostante i contrattempi. In 11 partite infatti la squadra ha conquistato 27 punti, balzando dal quart’ultimo al quinto posto, frutto di 9 vittorie, un pareggio e una sconfitta. Per dire, più dei 25 fatti registrare dalla capolista Inter.

Proprio per questo la società è pronta per fare qualsiasi sforzo per la risalita. Un esempio? Alla luce del caso Panucci e del severo esito clinico dell’infortunio al bicipite femorale di Cassetti — per la lesione di secondo grado riscontrata si prevede uno stop di circa due mesi — la pista giallorossa porta a Marco Motta, 22 anni, nazionale Under 21, attualmente all’Udinese, cioè un difensore di sicura affidabilità e prospettiva. L’azzurrino vorrebbe lasciare Udine e per Spalletti è senz’altro la prima scelta rispetto ai vari Cufré, Simic, Potenza e Bonera, tutti nomi che sono circolati ieri. L’Udinese, che lo ha pagato circa 7 milioni, vorrebbe cederlo a titolo definitivo o quanto meno in comproprietà, mentre la Roma punta al prestito con diritto di riscatto. Se l’ingaggio non è un problema (guadagna 350 mila euro), il club giallorosso non vuole cedere all’emergenza e quindi intende trattare ad oltranza, anche se l’impressione è che oggi sia il giorno decisivo.

da Corriere dello Sport – forzaroma.info

Philippe MexèsIl difensore transalpino, intervistato nel programma televisivo Telefoot, in onda nella rete francese Tf1, e riportata oggi dal Corriere dello Sport, ha manifestato la sua volontà di rimanere ancora a lungo a Roma, smentendo qualsiasi contatto con il Milan, squadra a cui più volte il difensore giallorosso è stato accostato: “Io sto benissimo a Roma e nella Roma. Non ho mai avuto contatti con il Milan, non ho nessuna intenzione di andarmene, anche se sono il primo a sapere che nel mondo del calcio non si può programmare il futuro. Sogno di diventare il Maldini della Roma, sarebbe bellissimo”.