lunedì, Maggio 12, 2025 Anno XXI


da calciomercato.it

Marcello LippiSiparietto polemico tra Marcello Lippi e un detenuto di Rebibbia che insistentemente gli ha chiesto: ‘quanti scudetti ha rubato la Juve?’. L’ex ct ed ex tecnico bianconero, in visita al carcere romano nell’ambito di un programma di recupero dei detenuti, ha dapprima risposto scherzando, poi poi seriamente ha detto: ‘se continuiamo a parlare di argomenti come questo, i Rolex o i 6 minuti di recupero concessi dall’arbitro nella finale di Coppa Italia, per me la chiacchierata puo’ anche finire’.

da calciomercato.it

Marco BorrielloCOVERCIANO – Marco Borriello ha il vizio del gol e non vuole perderlo. Il genoano vuole infatti continuare a segnare anche la prossima stagione. E per poterlo fare è indispensabile stare in campo. L’attaccante dal futuro incerto, ribadisce questo concetto dal ritiro azzurro di Coverciano e rigetta ipotesi panchinare. In quest’ottica la Roma alla ricerca di un centravanti di qualità e più avvantaggiata del Milan, che ha un largo parco attaccanti. “Mi piacerebbe restare al Genoa per confermare quanto fatto – ha dichiarato Borriello – però se il Milan mi vuole io ci vado volentieri, però non a fare la quarta o quinta punta”. L’ipotesi giallorossa non dispiace affatto al calciatore: “Come si potrebbe rifiutare una squadra come la Roma. È una società che sta facendo benissimo, lottando per lo scudetto e vincendo Supercoppa e Coppe Italia”.

da asroma.it

AS RomaComunicato Compagnia Italpetroli S.p.A.

Con riferimento alle notizie diffuse con reiterazione dai principali organi di stampa e di informazione in merito agli assetti proprietari A.S. Roma S.p.A., Compagnia Italpetroli S.p.A., nella sua qualità di controllante indiretta, precisa quanto segue.

Nel richiamare quanto già espresso nei propri comunicati stampa del 23 e 24 maggio 2008 e nei precedenti, Compagnia Italpetroli ribadisce, ancora una volta, di non aver ricevuto e/o accettato, direttamente o indirettamente, alcuna manifestazione di interesse o offerta relativa all’acquisizione della propria partecipazione di controllo in A.S. Roma, da parte di Inner Circle Sports e/o del Sig. George Soros o di fondi direttamente o indirettamente facenti capo o riferimento allo stesso.

Compagnia Italpetroli precisa inoltre di non aver raggiunto alcun accordo, direttamente o indirettamente, o sottoscritto alcun preaccordo, relativamente a tale partecipazione, né di aver in corso alcun processo volto alla dismissione della stessa.

Infine, si precisa non è previsto alcun incontro tra i propri rappresentanti e quelli di Inner Circle Sports finalizzato alla sottoscrizione di un accordo per la cessione del pacchetto azionario di A.S. Roma; pertanto, tali notizie diffuse, così come quelle relative a date, informazioni finanziarie e programmi, devono ritenersi non corrette e prive di ogni fondamento.

di Fulvio Bianchi
fonte: www.repubblica.it

Fatta? Non fatta? La firma domani? O martedì? Sono giorni decisivi, ormai, su questo non ci sono più dubbi: si decide il destino della Roma. Resta alla famiglia Sensi, o finisce nelle mani del magnate ungherese-americano George Soros? Dopo tanti ripensamenti, la famiglia Sensi avrebbe accettato l’offerta di Soros: 283 milioni di euro (e tanti investimenti, a cominciare da uno stadio nuovo stile Emirates). Lo avrebbe detto l’avvocato De Giovanni, che rappresenta la Roma, all’inviato della Inner Circle Sports, Horowitz. E’ stata una trattativa estenuante, con mille colpi di scena e bufale annesse (vedi gli arabi…). L’offerta di Soros è vera, concreta, seria: non per niente ha scelto come consulente uno degli studi di affari più importanti e stimati d’Italia, lo studio Tonucci di Roma. Ora, ci siamo. Pare che Soros si sia indispettito per i troppi colpi di scena, pare si sia leggermente disamorato. Ma pare anche che lo stiano convincendo a dare il via libera per la chiusura delle trattative. Voci, rumours, che porteranno probabilmente domani alla sospensione del titolo in Borsa. Troppi i rialzi degli ultimi tempi per non insospettire la Consob, sin troppo prudente in questa vicenda. La famiglia Sensi sembra rassegnata a vendere, ormai: con un pizzico di rabbia, certo. Con forte rammarico, pare pronta a cedere la sua “creatura” più amata, la Roma. Con la convinzione di Franco Sensi, e di chi gli sta vicino, che la Roma avrebbe meritato di vincere di più in questi anni, se i poteri forti glielo avessero consentito. Il presidentissimo si è sempre battuto contro questi poteri: è stato fra i primi, forse il primo, a capire da dove soffiava il vento, che poi ha portato a Calciopoli. Si è fatto tanti nemici, ha messo tanti soldi del suo immenso patrimonio personale: ma ora da tempo, per gli acciacchi dell’età, non può più seguire la sua Roma, se non in tv. Lo ha sostituito Rosella, la figlia: la grinta di una giovane amministratrice delegata piombata in un mondo di squali. Si è battuta Rosella. “Siamo noi i campioni d’Italia, noi meritiamo questo scudetto: l’avrei detto a Moratti se fosse venuto all’Olimpico”, ha detto dopo aver vinto la Coppa Italia contro l’Inter. Il coraggio del padre. E anche una lacrima. Il segno che (forse) siamo arrivati al momento che segna la storia, almeno quella del pallone: lo sbarco degli americani nel mondo del calcio italiano. Franco Sensi ha salvato la Roma dal fallimento. Era il 1993. Ora soffre a Villa Pacelli. Soffre in silenzio. Un presidente che ha fatto epoca: uno che aveva capito tutto prima degli altri. I tifosi della Roma, ma non solo loro, dovranno essergli grati.

Come la pay tv ha cambiato le abitudini dei tifosi
S’intitola, “La grande avventura della pay tv” (edizioni Mursia, 14 euro): è un libro, appena uscito in edicola, che racconta come sono cambiate, in questi ultimi anni, le abitudini e i gusti degli italiani. Soprattutto, ma non solo, di chi è appassionato di sport. Lo ha scritto il massimo esperto italiano in materia, Tullio Camiglieri, per tanti anni direttore comunicazione e relazioni esterne di Sky. Nella snella e completa pubblicazione anche un intervento di Antonio Dipollina. Interessanti al termine anche la storia della tv (iniziata nel 1929) e il glossario (sapete la differenza fra Idtv e Iptv?). Ora Camiglieri ha fondato una sua società di consulenza e servizi, la Open Gate Italia: si occupa ancora di tv, di calcio, di stadi, ma anche di cinema e turismo. Il 3 giugno a Roma ha organizzato un dibattito su un tema di stretta attualità, gli stadi appunto (titolo: “Gli stadi oltre il pallone”). Quella privatizzazione insomma che all’estero, dall’Inghilterra agli Usa, porta enormi benefici (economici) ai club. E che da noi è ancora un progetto da portare avanti. Ma qualcosa, per fortuna, ultimamente si sta muovendo.