giovedì, Maggio 22, 2025 Anno XXI


da romanews.eu

Alessio CerciAlessio Cerci e la Roma. Il giocatore è legato alla società capitolina, il suo destino è tinto dei colori giallorossi. Un passato insieme, la trafila nelle giovanili che lo hanno fatto esordire in serie A a sedici anni e mezzo contro la Sampdoria, un presente a Bergamo in prestito con il diritto di riscatto e contro riscatto a favore della squadra d Trigoria. Ma il suo futuro quale sarà? Romanews.eu lo ha chiesto all’esterno nato a Velletri, raggiunto telefonicamente al ritiro azzurrino di Trieste.

Innanzi tutto come sta? “Sto meglio, molto meglio. Sono a piena disposizione a parte l’infortunio alla mano operata, giocherò con il tutore, però tutto bene”.

Come va l’esperienza in Under 21? “Sono qui al ritiro dell’under, domani ci sarà questa partita contro la Svezia, sono a disposizione del mister ed è sempre una bella soddisfazione soprattutto per il momento che attraverso”.

Il capitano di questa squadra è Marco Motta, giocatore che ritroverà domenica da avversario. “Si infatti. Marco è passato alla Roma e sono davvero contento per lui. A Roma si sta veramente bene e per lui giocare nella Roma è una cosa bella che lo farà crescere professionalmente”.

Parliamo della partita di domenica. “Noi siamo un’ottima squadra, soprattutto in casa. Esprimiamo un calcio molto bello, tra l’altro è arrivata anche la vittoria in trasferta contro il Cagliari domenica. Siamo in un momento molto positivo e ci giocheremo le nostre carte contro una grande squadra”.

Affronterà la Roma da avversario, sensazioni? “Sono sempre belle sensazioni. E’ la squadra con cui sono cresciuto e dove ho vissuto momenti bellissimi, sin da piccolo. Sarà sicuramente una sfida particolare per me”.

Il prossimo anno giocherà questa sfida, ma con quale maglia addosso? “Questo non lo so, poi si vedrà. Al momento sono dell’Atalanta, devo giocare con questa maglia e poi l’anno prossimo si vedrà cosa succederà. Non si sa”.

da laroma24.it

Avvicinato da LAROMA24.IT, il giallorosso in prestito all’Atalanta, Alessio Cerci, ci confida a pochi giorni dal match, che vedrà i nerazzurri affrontare proprio la “sua” Roma, le sue sensazioni e le sue aspirazioni future.

Innanzitutto come ti senti adesso? “Sto rientrando in forma. E’ stata dura ma pian piano sto riacquisendo il ritmo e già domenica ero a disposizione. Ora il mio obiettivo è riuscire a giocarmi le mie carte in questi pochi mesi che mancano alla fine del campionato. Ultimamente ho avuto anche il contrattempo di un infortunio alla mano, che mi costringe ad allenarmi con un tutore tutt’altro che comodo. Però dai.. voglio lasciarmi i guai alle spalle e guardare con ottimismo a questo finale di campionato, che è poi la fase più importante della stagione”

I tuoi compagni di squadra stanno tenendo un livello di prestazioni alto e la classifica è più che buona. In questo caso l’inserimento per te potrebbe essere più facile… “Sì, sì, assolutamente. L’Atalanta sta facendo un gran campionato. Raramente abbiamo giocato male e per me in un contesto già amalgamato e che sta facendo ottime cose, sarà più facile l’inserimento.”

Domenica arriva la Roma. Non ci hai mai giocato contro. Domanda di rito: se dovessi giocare e addirittura segnare, che faresti? Esulteresti? “Mah no. sono sempre un giocatore di proprieta della Roma. Però prima fatemi segnare e poi vediamo dai… (ride)”

Secondo te, come mai molti giocatori provenienti dal vivaio della Roma non hanno la possibilità di affermarsi nella capitale? E’ la difficoltà che sorge in una piazza importante come quella di Roma oppure è proprio un discorso numerico: sono talmente tanti i giovani che hanno militato nelle giovanili giallorosse che trovare spazio per tutti sarebbe impossibile? “Io credo che per un giovane come me, ma come tanti altri, sia necessario fare esperienza fuori. Ne va delle nostre prospettive e della nostra esperienza. Siamo in tanti in giro di “romani”, ma chi poi farà bene, ed è in comproprietà o in prestito come me, verrà valutato da persone competenti a Trigoria, come mister Spalletti che è un grande allenatore”.

Una curiosità: hai iniziato la degenza subito dopo il grave infortunio prima di quest’estate parallelamente a quella di Francesco Totti. L’hai visto più volte in azione: è il calciatore più forte con il quale hai giocato? “Assolutamente sì. Non c’è dubbio. Totti è unico. Come lui non c’è nessuno. Le cose che ha fatto lui e che continua a fare lui non le fa nessuno.”

da romanews.eu

Júlio César Clement BaptistaQuesta sera andrà di scena all’Emirates Stadium Italia-Brasile. Saranno sei i giallorossi in campo, e tra questi anche Julio Baptista, che torna nello stadio in cui si esibiva tre anni fa e dove si ripresenterà presto. “Stasera ci saranno sei romanisti in questa grande sfida internazionale” – le parole della Bestia riprese dal Corriere dello Sport e dal Messaggero – “Questo dimostra la qualità ed il valore della nostra squadra in questo momento. Per noi brasiliani la Nazionale ha sempre un sapore speciale. Sarà una partita molto bella, tutti ci tengono a giocare sfide come questa. L’esperienza in Italia è molto importante per me, sto riuscendo a dimostrare il mio valore. Sono veramente soddisfatto della scelta che ho fatto. Saranno in campo tantissimi campioni e sarebbe fantastico esserci. In una partita del genere non è difficile fare bella figura. Per me è sempre emozionante giocare in questo stadio. Qui mi hanno trattato benissimo, conservo un ottimo ricordo di tutti. Per noi romanisti sarà un piccolo vantaggio giocare questa amichevole qui, ci darà la possibilità di ambientarci in quella che è la fantastica atmosfera dell’Emirates Stadium. Ma la partita che giocheremo tra quindici giorni sarà molto più importante di questa, sarà la più importante dlla stagione. Dovremo confermare anche qui il nostro valore. Spero di continuare a segnare gol belli e importanti: Per un calciatore è il massimo regalare una gioia ai tifosi. Il mio ruolo in assenza di Kakà? Per noi lui è un giocatore importante, ma io ho già parecchie presenze in nazionale e non sarà un problema, mi sento pronto. La vittoria con il Genoa? E’ arrivata in una delle partite più belle che abbiamo giocato. Continuando così, se manteniamo questo ritmo, possiamo guardare anche più in alto del quarto posto”.

da forzaroma.info

Max TonettoNella puntata di stasera di «Guarda che Lupa», la rubrica di Sky Sport dedicata alla Roma, intervista esclusiva al difensore giallorosso Max Tonetto.

Obiettivo quarto posto. «Vista la nostra partenza e quello che stiamo facendo in questo momento, è un nostro obiettivo primario Lo abbiamo davvero a portata di mano, sappiamo che il cammino è ancora lungo. Dobbiamo continuare sulla striscia intrapresa negli ultimi mesi, ma sappiamo che abbiamo le possibilità per arrivarci. Negli ultimi due mesi, a parte il passo falso di Catania, il trend è quello. Nel senso che, abbiamo recuperato molti punti, abbiamo scavalcato tantissime posizioni in classifica, siamo arrivati ad un punto che abbiamo veramente l’obiettivo vicino e tenteremo in tutte le maniere di avere anche quella continuità di risultati che, magari, in qualche piccolo momento, negli ultimi tempi, ci è mancata. Questo vorrebbe dire, fare un filotto importantissimo per poter agganciare il quarto posto e la classifica che conta».

Prossimo turno contro l’Atalanta. «Sono campi difficili. C’è l’Inter che va a prendere tre gol a Bergamo. Quindi, può capitare a tutti, anche per la bravura dell’avversario, una giornata in cui vieni sottoposto in maniera insistente agli attacchi da parte di attaccanti molto bravi che ci sono anche in squadre, magari, di provincia e può capitare di prendere due gol. Non ci sono altre spiegazioni. Negli ultimi anni con il mister siamo sempre stati abituati a vincere molto fuori casa e non so se cè una spiegazione particolare. Non parlerei nemmeno di mentalità perchè, comunque, questo è un gruppo che si è consolidato negli anni e non ha di questi problemi. Sono solo dei numeri che cercheremo di cambiare al più resto del girone di ritorno».

C’è un giocatore in particolare che ha fatto la differenza nella Roma? «Quando trovi la partita in cui tutta la squadra si mette a disposizione per difendere, per la difesa, poi, diventa tutto più semplice. Le partite migliori le abbiamo fatte quando tutti si sono messi a disposizione della squadra, quando tutti hanno cercato di recuperare la palla per ripartire. Quindi, non parlerei di un giocatore in particolare».

Cosa manca ad un giocatore quando si infortuna? «Sono sempre stato abituato, per fortuna, a giocare, a esserci, a stare bene. Più che la partita, ti manca l’allenamento, il contatto quotidiano con il campo, con lo spogliatoio e con i compagni. È la cosa che ti fa vivere di più questo ambiente, questa professione. Quello ti manca sempre tanto. Infatti, uno cerca di stare sempre bene. Almeno io, per questo motivo».

Sul campionato. «C’è più equilibrio rispetto agli altri anni, perchè ci sono squadre attrezzate come l’Inter, la Juventus, il Milan, che possono competere fino in fondo per lo scudetto. Vedendo la classifica, il quarto posto ce lo dobbiamo giocare con la Fiorentina e con il Genoa. Una è una rivelazione, l’altra si sta confermando. Sono squadre attrezzate per arrivare fino in fondo e che, sicuramente, ci daranno del filo da torce fino in fondo».

Spalletti? «Il mister cerca sempre di tirare fuori il massimo da quello che ha. È normale che, quando ci sono così tanti infortuni, deve anche inventarsi giocatori in ruoli non propri. Anche quest’anno, quando ci sono stati problemi, è stato molto bravo a trovare questo cambio di modulo dove, mancando gli esterni, ha trovato la quadratura del cerchio in questo modo».

Vucinic? «Ho sempre avuto un occhio di riguardo per lui perchè, secondo me, è un grandissimo talento, che ancora non ci ha fatto vedere tutto quello che ha. Penso che, con la maturazione e con gli anni, gli potrà soltanto giovare, perchè ha ancora ampi margini di miglioramento. A Lecce l’ho conosciuto che era un bambino e, quindi, si comportava come tale. Era veramente piccolo e aveva discontinuità in tutto, nella vita e nel calcio. Adesso, è molto diverso, è molto migliorato. Ripeto, può fare ancora molto di più».

Menez? «Ha 21 anni e, sicuramente, potrà farci vedere ancora tantissime cose. Penso che, giocando con più regolarità, lo potrà far vedere»

Baptista? «Non lo conoscevo bene, perchè ci avevo giocato contro solo una volta. Mi ha impressionato, perchè ha una forza fisica incredibile ed è uno che ti può risolvere la partita in qualunque momento».

Totti? «Deve solo chiedere alla dea bendata di stare bene, perchè se sta bene è un giocatore importantissimo per la Roma ed è un punto di riferimento nello spogliatoio. Penso che, nonostante l’età, nonostante tutto, possa dare ancora tanto. Penso che anche lui abbia ancora margini di miglioramento. Sembra una cosa un pò paradossale, ma se Francesco se lo mette in testa, può fare ancora tantissimi anni a grandissimo livello».

C’è la Champions e anche il campionato. «Veniamo da anni in cui ci siamo abituati un po’ a lottare su tutti e tre fronti. Quest’anno non c’è la Coppa Italia, di conseguenza ci concentreremo sulla Champions e sul campionato. Abbiamo il dovere di crederci e provare ad arrivare fino in fondo in tutte e due le parti».

Ottimista? «Bisogna essere ottimisti. Lo siamo stati negli anni scorsi contro squadre, probabilmente, più blasonate sulla carta e avvantaggiate rispetto a noi come il Lione, come il Real Madrid lo scorso anno. Quindi, siamo assolutamente ottimisti».

Sull’Arsenal? «Negli anni scorsi hanno dimostrato grande forza fisica, grande entusiasmo. Ha giocatori molto giovani, molto veloci, che possono metterti in difficoltà. Sicuramente, la loro forza fisica e l’ambiente possono essere un problema».

Tonetto sogna di vincere qualcosa di importante? «La soddisfazione sarebbe quella di vincere qualcosa di importante alla Roma. L’altro anno siamo stati a mezz’ora dallo scudetto. Quest’anno, anche se sarà molto più difficile, speriamo di poter dare una grande soddisfazione ai nostri tifosi».

da forzaroma.info

Paulo Roberto FalcaoIn una bella ed interessante intervista pubblicata oggi sulle pagine de La Stampa, Paulo Roberto Falcao, tra le tante cose, parla anche della Roma di oggi “Chi potrebbe ben figurare nell’Italia dell’82? Io dico Cannavaro, Totti e De Rossi. Daniele, da quando si preoccupa di giocare che di fare falli è diventato un grandissimo”. E poi su Panucci “Con Liedholm non ci sarebbe stato un caso Panucci. Ai nostri tempi i giocatori avevano maggior rispetto per le gerarchie dello spogliatoio”.