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Totti: vorrei giocare in uno stadio tutto nostro
Categorie Virgolettato
Scritto da Lucky Luke
mercoledì, 18 Febbraio alle ore 07:18
da Free Press – forzaroma.info
Il secondo numero del mensile Free Press dell’della Polisportiva dell’Università di Tor Vergata dedica la copertina a Francesco Totti, con una bella intervista al capitano giallorosso all’interno.
La laurea Honoris Causa in “calciologia” ti è già stata tributata all’unanimità da colleghi, tifosi ed esperti del settore. Se avessi, però, realmente avuto la possibilità di continuare a studiare, quale orientamento avrebbero seguito i tuoi studi universitari? “Difficile. Onestamente non credo che sarei arrivato così avanti negli studi. Ho sempre detto che se non avessi fatto il calciatore, avrei scelto un lavoro dopo il diploma. Comunque lo sport mi ha sempre appassionato, quindi mi sarebbe interessato un corso di laurea in scienze motorie, oppure l’ISEF”.
Venga alla lavagna… Totti. Qual era il tuo rapporto con i professori a scuola e quali erano le materie didattiche che ti annoiavano ed interessavano di più in assoluto? “Sono sempre stato più portato per le materie umanistiche, storia o letteratura. Avevo maggiore difficoltà nelle materie scientifiche come la matematica. Il rapporto con i professori è sempre stato buono e da parte mia di rispetto”.
Cinema, teatro o televisione? Com’è cambiato il tuo rapporto con il “piccolo schermo” in virtù della professione di tua moglie? “Il cinema mi piace molto. Vedere un bel film sul grande schermo secondo me è uno dei modi più piacevoli du trascorrere una piacevole serata. La professione di mia moglie ha indubbiamente cambiato il mio rapporto con la televisione; la guardo di più e assisto con piacere alle trasmissioni di Ilary, che è molto brava, ma io sono di parte”.
Dal campo di gioco, al campo dell’imprenditoria… Francesco Totti produce una linea di abbigliamento; si è impegnato in un progetto sportivo nel settore delle competizioni motociclistiche con una scuderia romana impegnata nel Campionato Mondiale classe 125; è azionista di maggioranza di una società che gestisce i suoi diritti d’immagine e quelli di altri sportivi ed è attiva nell’organizzazione di eventi nel settore immobiliare. Insomma cosa farai da grande? “Mi piace coltivare diversi interessi, ma è presto dire cosa farò da grande. Adesso mi vedo sempre nel mondo del calcio, magari come figura dirigenziale”.
Si legge spesso della tua “paura” (e di tua moglie!) di risvegliarti tra vent’anni con la pancia e senza capelli. Quali sono state le tue paure da bambino e quali sono le tue paure di uomo? “Da bambini non avevo paure particolari, se non quelle di tutti: le iniezioni, il buio… Le mie paure di uomo sono quelle per i miei figli, che non gli accada mai nulla, che non soffrano, ma penso che siano timori comuni a tutti i padri”.
Dolce o salato? Tresette o playstation? Mare o montagna? Rock o Pop? Batman o Superman? Decolté o minigonna? Al Pacino o Alberto Sordi? Aiutaci a conoscerti meglio… “Difficile descrivere in poche domande una persona. Sono goloso, di sicuro, quindi direi dolce. Mi piace la playstation e ci gioco per passare qualche ora, ma in ritiro mi diletto a carte con i miei compagni di squadra. Riconosco che Pacino è un grande attore…ma Albertone ‘nun se batte’. La musica che preferisco è quella leggera italiana ed il cantante preferito è Claudio Baglioni”.
Ti piacerebbe giocare almeno una partita in un nuovo stadio che sia solo della Roma? “Mi piacerebbe in futuro giocare una partita di calcio in uno stadio di proprietà dela Roma e dedicato solo al calcio”.
Una graduatoria arbitrale: il migliore ed il peggiore per Francesco Totti. “Il migliore è Collina, mentre Moreno il peggiore”.
Chi è il difensore più forte che ti ha marcato? “Cannavaro e Maldini, ex aequo. Due grandi campioni”.
Chi vince lo scudetto quest’anno? E la Champions? “Vedremo… E’ ancora presto per fare pronostici”.
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Riise: Curva Sud come la Kop. Aquilani e Menez impressionanti
Categorie Virgolettato
Scritto da Lucky Luke
mercoledì, 18 Febbraio alle ore 03:55
da asroma.no – romanews.eu
L’intervista integrale rilasciata da John Arne Riise al sito norvegese asroma.no
Sul periodo nero di Riise. “Ho sentito che stavo attraversando il periodo peggiore della mia carriera. Nuova lingua, nuovi schemi e nuovo ambiente: avevo bisogno di tre quattro mesi per tornare ai miei livelli e ritengo che negli ultimi mesi sia io che la squadra stiamo attraversando un grande momento. Quando giocavo male avevo una sola cosa in testa: tornare al più presto quello di prima. Ho lavorato ogni giorno con due sessioni di allenamento per tornare in forma il più rapidamente possibile”.
Il trasferimento a Roma ti ha migliorato come giocatore? “Sì, senza dubbio. In Italia si gioca un campionato superiore, mi sento migliorato. E non poteva essere altrimenti visti i grandi giocatori che giocano nella Roma”.
Ancora non hai segnato un gol con la maglia giallorossa. Stai preparando un’esultanza particolare? “Non ci ho pensato. A Roma ho molti compiti difensivi, ma se ci sarà la possibilità di segnare un gol non mi tirerò certo indietro. Fino ad ora non ho avuto molte occasioni da gol, ma sono paziente”.
Come va con la lingua? Inizi a parlare l’italiano? “Sì, assolutamente. Ho fatto la mia prima intervista in italiano prima di Natale. Commetto alcuni errori grammaticali, ma la gente capisce che ci vuole tempo per imparare una lingua difficile come l’italiano. Penso che sia una bella lingua e sto facendo il massimo per impararla il più velocemente possibile. Ogni giorno ho tre ore di lezione. La lingua è un fattore importante per capirsi all’interno dello spogliatoio e con l’allenatore. Il primo mese non capivo nulla di quello che si dicevano nello spogliatoio, ora invece vengo coinvolto in tutti i discorsi”.
Il tempo libero lo passi con qualche calciatore della Roma? “Non passiamo molto tempo al di fuori del campo, ma quello che vedo di più è Aquilani. Alberto mi ha aiutato ad iniziare bene il mio lavoro qui. Ma devo dire che ho un buon rapporto con tutti”.
Aquilani firmerà in rinnovo del contratto? “Mi auguro di sì, perché è un giocatore favoloso. Aquilani mi ha impressionato tecnicamente fin dal primo giorno d’allenamento. Non si può prescindere da un giocatore come lui quando si lotta per vincere il campionato e la Champions”.
Chi ti ha più impressionato della Roma? “I due che mi hanno impressionato di più sono Aquilani e Menez. Due giovani con una tecnica brillante. Ci sono grandi giocatori in questa squadra, ma la tecnica e la velocità di esecuzione che esprimono questi due è impressionante. Hanno un grande futuro davanti a loro”.
Chi è il più loquace e chi il più silenzioso dei giocatori giallorossi? “Quello che parla meno è Juan, il più loquace è forse Vucinic. Questa è la mia impressione dopo sei mesi in questa squadra. I più divertenti sono Vucinic, Totti e Mexes. Totti è una grande persona. Lui è come Steven Gerrard a Liverpool, cioè un giocatore favoloso, un signore che gode di grande rispetto, sia da parte della Roma che dei giocatori delle altre squadre”.
Può darci un quadro del caso-Panucci? “No, non è possibile, ma vorrei dire che sono molto lieto che sia rimasto. Personalmente spero che Panucci rimanga Roma per molti altri anni. Ho giocato con lui al Monaco alcuni anni fa ed è stato un elemento importante per me nel processo di inserimento qui”.
Che cosa pensa del tifo italiano rispetto a quello inglese? Che cosa pensa della Curva Sud? “I tifosi in Inghilterra e in Italia sono accomunati dalla passione ed i giocatori hanno grande rispetto per i tifosi. I supporter hanno la passione per il club. La Curva Sud è come la Kop a Liverpool e ho pensato più volte, come sono stato fortunato a giocare in due club che hanno tifosi meravigliosi che ci spingono. È meraviglioso celebrare le vittorie con i supporter! L’atmosfera che creano prima della partita è magica, e ci gasa molto nei minuti prima del calcio d’inizio. Per quelli di voi che non hanno visto una partita a Roma, si facessero un viaggio qui. Non rimmarrebbero delusi. Si tratta di una grande esperienza, ringrazio molto i tifosi!”.
Chi è il miglior giocatore che hai incontrato in Serie A? “Wow, domanda difficile. È impossibile per me selezionare un giocatore dopo metà campionato. È incredibile, ci sono così tanti grandi giocatori qui, sia a Roma che negli altri top club. Quel che è certo è che mi fa piacere aver avuto la possibilità di aver firmato per la Roma. Il campionato italiano è difficile, qui ci sono molti buoni giocatori, i tifosi sono molto impegnati e spero che a Roma vinceremo a breve il titolo”.
La Roma riuscirà a giocare la Champions League l’anno prossimo? “Sì, ovviamente!”
Quanto è stato difficile imparare ciò che vuole Spalletti nel suo sistema di gioco? “È stato molto difficile all’inizio. Nuovo gioco, nuovi sistemi, nuovi compagni, nuovi avversari, una nuova lingua, ma sono davvero felice adesso. Spalletti ha parlato a lungo con me in questo periodo, e mi ha dato fiducia. La comunicazione tra giocatore e allenatore è importante. Il nostro tecnico riuscirà sicuramente a fare di me un giocatore migliore”.
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Siena, Ghezzal: la Roma avrà grandi motivazioni
Categorie Virgolettato
Scritto da Lucky Luke
mercoledì, 18 Febbraio alle ore 03:44
da romagiallorossa.com
Abdel Kader Ghezzal sarà uno dei possibili protagonisti di Roma-Siena in programma sabato alle ore 18.00 allo Stadio Olimpico. La Roma deve ricominciare la sua marcia verso la conquista del quarto posto e Ghezzal gioca in anticipo la sfida contro i giallorossi in esclusiva a Romagiallorossa.com
Ghezzal, sei stato al centro mercato invernale “Anch’io, leggendo I giornali, ho letto di queste interviste. Non so molto, anche attraverso il mio procuratore, o attraverso i compagni. Niente di particolare. Praticamente sono incedibile, perché la società non ha voluto vendermi”.
Qual era la società più interessata? “E’ stato tutto molto veloce, non me l’aspettavo. Ho firmato col Genoa e nella stessa giornata mi ha acquistato il Siena. In rossoblù forse avrei avuto un po’ meno possibilità rispetto a qui”.
Ti stai imponendo anche in Serie A, dopo venti gol in C1 “Sono molto felice, ringrazio I rossoblù che hanno puntato per primi su di me. Però alla fine ho fatto un’ottima scelta. Ho trovato tutto quello che ci voleva per fare un primo campionato.
La differenza fra Siena e Crotone? “Io mi sono trovato molto bene anche in Calabria, anche se – ovviamente – il Siena è una società di A e non mi rimprovero della scelta”
Su Amoruso, ci dici qualcosa? “E’ veramente molto bravo, s’è presentato ottimamente, ci siamo messi subito a scherzare. Poi è chiaro che siamo contenti, perché ci aiuterà sicuramente a raggiungere la salvezza. I gol gli ha sempre fatti, con qualsiasi squadra”.
Sabato c’è la Roma: che partita sarà? “Una grande e bella partita. Loro arrivano da una brutta sconfitta e per noi non sarà semplice. Le motivazioni per loro saranno raddoppiate”
Giocare all’Olimpico non è facile però… “Io innanzi tutto spero di giocare, ho giocato con la Lazio e mi hanno detto che giocare con la Roma è tutta un’altra cosa, la Roma ha più tifosi”
Cosa temi della Roma? “De Rossi e Perrotta per fortuna sono squalificati. Per noi è un vantaggio ma la Roma è in toto una squadra molto forte”
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Di Michele: Spalletti è il migliore al mondo
Categorie Virgolettato
Scritto da Lucky Luke
mercoledì, 18 Febbraio alle ore 12:48
da goal.com
L’attaccante del West Ham gioca con noi le tre partite di Champions.
“Eppure non fa così freddo, di solito…”. Quando incontriamo David Di Michele a Londra, la voglia di parlare di calcio, italiano ed inglese, ci pervade nonostante la temperatura sia praticamente glaciale.
Da qualche mese uno dei furetti più rapidi e “scattosi” del nostro calcio ha fatto le valigie per giocarsi tutte le sue chances nel West Ham di Gianfranco Zola (“In realtà lui è arrivato qualche giorno dopo di me, io l’ho anticipato…”) e dalle parti di Upton Park sembrano essere rimasti talmente soddisfatti da cedere alle lusinghe del Man City per Craig Bellamy (“Fortissimo, ma ogni tanto coi compagni…”). Incontriamo David Di Michele e la prima cosa che ci viene in mente di chiedergli è di trasformarsi da bomber (4 reti quest’anno con gli Hammers) in opinionista. Tema del giorno? La supersfida di Champions tra italiane ed inglesi, of course.
Primo step, i manager, e sentendolo parlare della sua graduatoria personale degli allenatori che si affronteranno si capisce subito quale sia la “devozione” del romano di Guidonia. “Per me – ci ha detto in Esclusiva per Goal.com – il migliore di tutti è Luciano Spalletti, poi metto sullo stesso piano due grandissimi come José Mourinho e Sir Alex Ferguson. Dico Spalletti per una questione tecnica ma soprattutto umana. Con lui, sin dai tempi di Udine, ho avuto grande feeling”.
C’è un cuore giallorosso che batte sotto la maglia di Upton Park ed è per questo che la disamina delle tre sfide parte proprio da quella della Roma, impegnata contro l’Arsenal. “Adesso come adesso vedo i giallorossi favoriti, perché l’Arsenal è in un periodo difficile senza Adebayor e Fabregas. Secondo me in questa fase della stagione è un gradino più in alto la Roma e parte quindi favorita”. Di Michele ha le idee chiare e ci motiva pure la sua posizione. “Secondo me i Gunners non trovano più i meccanismi che avevano fino a qualche anno fa. Senza Fabregas, del quale non hanno un sostituto vero, è dura. Anche perché Fabregas è come Pirlo per noi in nazionale, come fai a sostituirlo? Ripeto, la Roma è quella con qualche probabilità in più di farcela rispetto alle altre”.
Appunto, le altre, parliamo anche di Inter e Juventus partendo dalla capolista del nostro campionato. “Quando non sei abituato a vincere in Europa come nel caso dei nerazzurri la cosa si fa difficile. Già l’anno scorso si diceva che l’Inter fosse la squadra più forte, ma in Europa ci sono formazioni che giocano a questi livelli e ritmi da tantissimo tempo. E’ dura, davvero…”. Anche in questo caso entriamo nello specifico, perché gli avversari dei nerazzurri sono i supercampioni del Mondo del Manchester United, società lanciatissima che ha in Cristiano Ronaldo un vero fiore all’occhiello. “Ci ho giocato contro due settimane fa – rincara la dose David – e posso semplicemente dire che fa la differenza, con una facilità impressionante. Questo dice tutto, giocando in una squadra di campioni del mondo… Se lo invidio? Non posso dire di invidiarlo, lui è più fortunato, ma anche bravo. Perché ha lavorato per migliorare, ce ne sono tanti di giocatori che forse hanno le sue doti, ma che si sono persi. Lo si dipinge come uno che non è: Ronaldo è uno umile che lavora sodo”.
Cambio di fronte e passiamo al terzo round della sfida tra Italia ed Inghilterra. Di Michele è in difficoltà quando deve presentarsi la squadra con cui si giocava il derby l’anno scorso, la Juventus contro quella che oggi, invece ha aspre rivalità coi suoi Hammers, il Chelsea. “Per me è il doppio derby da antagonista. Detto che l’Inter ha la partita più difficile, la Juventus pure ha un osso duro. Perché il Chelsea ha cambiato l’allenatore e quando si cambia guida tecnica scattano certi meccanismi. Non riesco ancora ad inquadrare questa Juventus a livello internazionale, perché fa fatica, i nuovi devono essere bravi a prendere l’esempio dai veterani….”. A proposito di inquadrare, prima di lasciarci lo incalziamo. Dove si inquadrerebbe Di Michele in una delle sei rose delle squadre che si contenderanno il passaggio del turno? “Nella Roma, sicuramente nella Roma. Conosco il suo allenatore e col tipo di calcio che gioca…”.
Daniele Perticari
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