martedì, Maggio 20, 2025 Anno XXI


da TeleradioStereo – forzaroma.info

Dopo i due interventi di ieri su Centro Suono Sport, oggi Vinicio Fioranelli ha parlato a TeleradioStereo

Vinicio FioranelliA che punto è ad oggi, sabato 4 luglio, la trattativa per comprare la Roma? “Confermo che siamo tuttora interessati, le trattative stanno andando avanti, spero di poter dare presto una risposta. A giorni, di scadenze ne sono state date tante, purtroppo un numero di persone hanno ritenuto opportuno parlare a mio nome senza esserne autorizzate, senza essere competenti. Tanti “si dice”, ma noi siamo stati molto discreti, tutto quello che si è detto non corrisponde alla verità”.
Al gruppo Fioranelli sono stati accostati prima l’avvocato Enrico De Sanctis, poi Nicola Irti. Che ruolo hanno o hanno avuto? “L’avvocato De Sanctis non è mai stato un mio legale, la sua unica partecipazione e collaborazione ci fu quando mi accompagnò alla Consob”.
Ma De Sanctis rappresenta il socio italiano della cordata Fioranelli? “L’unico membro italiano della cordata è Vinicio Fioranelli, quindi se De Sanctis non rappresentava me non poteva rappresentare nessun altro. Nessun imprenditore italiano oltre al sottoscritto ha fatto o fa parte della cordata”.
E Cragnotti? “La famiglia Cragnotti è una famiglia che ho il piacere e l’onore di averla come amica, indipendentemente se riusciremo o meno a prendere la Roma, cosa che voglio fare, non rinnegherò mai l’amicizia con l’ex presidente della Lazio. Io continuerò a considerarmi suo amico sincero”.
Chi è, invece, Vinicio Fioranelli? “Vinicio Fioranelli ha sempre lavorato tantissimo in vita, impegnandomi in tanti progetti, non mi sono mai preoccupato di sapere chi sono, convivo con me stesso da cinquantanove anni, lascio il giudizio su di me agli altri. Non ho lavorato solo nel mondo del calcio, quindi anche la gente non sa tutto di me. Abbiamo avuto una delle principali agenzie di calciatori, abbiamo ottenuto grandi successi. Ho sempre lavorato con la massima discrezione. E’ importante lavorare con calma e serenità, cosa difficilmente compatibile con la piattaforma mediatica, a volte esasperata come quella del calcio”.
Tanti tifosi della Roma si chiedono chi sia in realtà Volker Flick…. “Volker Flick è un grandissimo esperto di operazioni finanziarie, ha ristrutturato grandi istituti bancari, persona di grande spessore professionale e per bene. Solo lontanamente, ma molto lontanamente imparentato ai Flick della Mercedes, cosa scritta in modo errato, perchè mai abbiamo parlato di coinvolgimento di quel ramo della famiglia Flick. La vicenda spiacevole di questa trattativa è stata proprio l’esternazione continua di persone che si ritenevano nostri amici in modo fuorviante senza avere la nostra autorizzazione. Sarà il tempo a dare risposta se queste persone lavoreranno con noi”.
L’ultimo comunicato Italpetroli attestava l’interruzione dei contatti con la cordata Fioranelli. Perchè dopo tanti omunicati in cui si confermavano le verifiche del vostro interesse, c’è stata la chiusura? “Sono d’accordo con quanto scritto attraverso comunicato, giovedì della scorsa settimana. Abbiamo sempre avuto un rapporto corretto con la famiglia Sensi e con il suo legale, De Giovanni. Sono sempre stati con noi corretti e chiari. In una trattativa ci sta che gli interessi fra chi vuole vendere e chi vuole comprare possano essere non convergenti nella stessa direzione. Ma sono ostacoli che si possono superare. Effettivamente ci sono stati dei problemi, che esistono ancora oggi, anche se sono ora meno accentuati, per questo la trattativa non è chiusa, abbiamo fatto tutto il possibile per superarli, esistono i presupposti per superarli definitivamente. Sono ostacoli di ogni natura. E’ una trattativa particolare, è la vendita di una società quotata in Borsa senza aver fatto una due diligence. Pur accettando le condizioni della controparte, anche noi abbiamo le nostre esigenze, dobbiamo garantirci che non ci vengano riservate delle sorprese. E’ vero che una società quotata in Borsa dà tante garanzie, ma mi si permetta di dire che anche per l’acquisizione di altre società quotate in Borsa si fanno le due diligence. Stavolta non l’abbiamo fatta per esperienze negative passate della famiglia Sensi, che in passato ha avuto a che fare con altri soggetti interessati. E’ una cautela, una esigenza della famiglia Sensi, noi ne abbiamo preso atto. Non siamo allarmati per non aver fatto la due diligence, ribadisco stima e affetto verso la famiglia Sensi e l’avvocato De Giovanni, però questa procedura richiede una procedura speciale, perchè fa parte di una professionalità che ci ha sempre contraddistinto”.
Nicola Irti ha parlato male di Totti, Spalletti nella prima conferenza stampa è stato molto duro, affermando che se questo dovesse far parte della nuova eventuale proprietà, ci sarebbe il rischio che al posto della lupa capitolina, possa inserire l’aquila…. “Mi sorprende che Spalletti mi abbia coinvolto nelle dichiarazioni dell’avvocato Irti jr. Mi sembra opportuno specificare junior, perchè il padre è un grandissimo professionista, che gode totalmente della mia stima, squisitamente elegante e a modo. Io ho preso subito le distanze dalle parole di Nicola Irti, dicendomi preoccupato di una dichiarazione fatta da una persona normale che ha dell’assurdo, come si fa? Anche il semplice fatto che Spalletti abbia parlato usando il condizionale mi dispiace che Spalletti abbia questi dubbi”.
Si parla di grandi società interessate a De Rossi. Lei lo cederebbe? “Su De Rossi la famiglia Sensi direbbe le mie stesse cose. De Rossi come Totti sono giocatori invendibili, nessuno può metterli in discussione, a meno che non fossero loro a chiederlo in ginocchio. Perchè nessuno può obbligare nessuno a restare legato a qualcuno o qualcosa. Ripeto, le mie stesse parole le direbbe anche la signora Sensi. Sono sicuro che la famiglia Sensi neanche ci pensa alla cessione di Totti come quella di De Rossi”.
Intanto molti tifosi della Roma hanno civilmente manifestato sotto la sede di Unicredit. “Manifestare le proprie intenzioni in maniera pacifica è nel diritto delle persone e non potrei certo giudicare se sia giusto o meno. Benvengano se sono fatte in maniera educata. Il problema nel calcio non è chi manifesta la propria passione per una squadra, ma nasce quando il tifo sfocia nella violenza. Questo è il più grosso male che si possa fare al calcio e alla propria squadra. Unicredit in questa vicenda non ha nessuna colpa, noi abbiamo rapporti con Mediobanca, ma nessun rapporto con Unicredit, il che non significa che ci siano problemi con loro, anzi sono certo che Unicredit non abbia nulla contro di noi. Che poi un’istituto di credito ritengano che sia meglio dare voce a persone più vicine è una cosa normalissima. Però che Unicredit ci abbia boicottato non voglio neanche crederci. Alcune situazioni si sono create anche per nostri errori”.
Quali? “Forse siamo fin troppo cauti. Fondamentalmente noi veniamo da un altro mondo, soprattutto il mio socio Flick non tipicamente latino, io stesso risiedo all’estero da una vita, ho acquisito una mentalità diversa, non vogliamo fare promesse, se diciamo sì lo diciamo senza condizione, con la voglia, ma con cautela, di fare molto bene, senza promettere ciò che non si può mantenere. Se fossimo stati più latini saremmo già giunti alla conclusione della vincenda. Non bisogna cercare solo le colpe negli altri, ma anche noi dobbiamo fare mea culpa. Lo abbiamo fatto, speriamo non sia troppo tardi, perchè resta da parte nostra la volontà di comprare la Roma”.
E’ troppo tardi? “Io sinceramente sono fiducioso, non mi faccio mille illusioni, perchè non siamo noi solo i figli più belli, magari ci sarà anche qualcun altro interessato.”
Si è dato una scadenza? “La prossima settimana dovrà essere decisiva, anche perchè sennò non ci sono i tempi per fare ciò che vogliamo”.
Lei è rappresentato da Natalino Irti, ma anche dal figlio Nicola? “Ci siamo rivolti allo studio Irti perchè Natalino, il professore, è uno dei luminari nel suo campo, lascio la risposta aperta riguardo il ruolo di Nicola Irti”.
Non rispondendo lascia campo a cattivi pensieri. “Viviamo in democrazia, qualsiasi persona, anche la più audace, la più allegra, può dire ciò che vuole. E’ un prezzo che tutti noi dobbiamo pagare ma in modo sereno, perchè non si può impedire alle persone di dire anche delle stupidaggini. Quello che conta è che sia evidente come Fioranelli abbia preso le distanze da dichiarazioni allegre, stupide”.
A Roma i dubbi nascono anche quando si pensa a Fioranelli a un passo dal Bologna, un anno fa. Affare poi sfumato. Come andò quella vicenda? “Con il Bologna avevamo i contratti firmati, l’allora presidente del Bologna mentre firmava i nostri contratti, firmava accordi con un gruppo americano. Doveva lui aprire un conto su cui noi avremmo versato i soldi. Solo lui poteva e doveva farlo, quel conto l’ex presidente del Bologna non lo ha mai aperto. Lui contemporaneamente ha firmato per noi e per il gruppo americano, poi però per noi non ha aperto alcun conto. Questo lo fanno solo persone in malafede. Ci sono i presupposti per azioni legali. E’ riuscito, l’ex presidente del Bologna, a tirarci una bidonata clamorosa. Io nella vita ho fatto moltisssimi affari, anche extra calcio, mai mi era capitato di subire una bidonata simile, ad occhi aperti. Complimenti a lui. Avevamo un accordo firmato, con tanto di abbracci e saluti in un ufficio di Milano. Avevamo quattordici giorni per depositare i soldi. Accampava scuse, al decimo giorno lo chiamai, mi parlò di problemi per aprirlo e noi non rispettammo le scadenze, perchè quel conto non l’ha mai aperto. E mentre aspettavamo, il gruppo americano su internet cercava soci che lo affiancassero per comprare il Bologna. Che con pieno diritto ritenevamo fosse già nostro”.
Insomma, prossima settimana decisiva. Dentro o fuori? “Chiuderemo quando ci saranno tutti i presupposti. Però vogliamo realizzare un progetto che possa durare una vita. Che possa rendere la Roma forte come merita, per una società storica e per la città più bella del mondo. Non siamo sprovveduti”.
Franco Baldini entrerà nella nuova Roma? “Franco Baldini vogliamo coinvolgerlo nel futuro della Roma, ma non è bello parlare del futuro in quanto non siamo autorizzati. Il contatto è stato stabilito. Dico solo questo, Franco è un grandissimo amico”.

da romanews.eu

Luciano SpallettiLa conferenza stampa integrale di Luciano Spalletti.

Come sono le prime sensazioni? “Sono positive. Bisogna approcciarsi alla stagione avendo la carica emotiva giusta e la questi ragazzi, tra l’altro diversi giovani, hanno le idee chiare. Però non posso dare dei risultati perché sono poche ore che siamo insieme. L’ambiente è eccezionale, spettacolare sotto tutti gli aspetti. I giocatori stanno svolgendo tutto con correttezza”.
Guberti l’unico volto nuovo. La Roma va bene così? Esclude cessioni eccellenti? “Guberti lo abbiamo seguito. I nostri osservatori hanno dato tutti lo stesso risultato, cioè che è un ragazzo di prospettiva con delle qualità. Ora però va visto nella dimensione attuale. Lavoreremo su questo ragazzo. Io ho una rosa che gode totalmente della mia fiducia. Calciatori che hanno fatto risultati importanti. L’anno scorso abbiamo fatto qualche partita al di sotto del nostro livello e questa cosa qui non deve più succedere. Valuteremo le ipotesi e aspetteremo l’occasione giusta per migliorare la rosa. Per essere più completi un paio di cose dobbiamo farle”.
Che idea si è fatto di Fioranelli? “Non lo conosco. Prima di esprimermi bisogna che conosca in maniera più approfondita la persona. Sicuramente ho conosciuto le dichiarazioni dell’avvocato Irti di ieri e se il buongiorno si vede dal mattino… c’è da pensare che se l’avvocato entrasse nella Roma andrebbe a sostituire il nostro simbolo della Lupa con quello dell’aquila. Se voleva una risposta dai tifosi della Roma mi sembra che l’abbia avuta”.
Sulle parole dell’avvocato Irti. “Non voglio andare oltre, però quando ci sono queste definizioni qui viene da chiedersi quale sia il rapporto con i tifosi e con lo spettacolo, perché Totti di queste cose ne fa la sua primissima qualità”.
Alla Roma cosa serve? Una punta e un portiere? “Io non andrei a scomodare troppo le fantasie soggettive. Qualcosa dobbiamo fare. Ci sarà da aspettare l’occasione giusta ma l’attaccante andrà preso di sicuro. Una prima punta”.
I giovani che sono tornati dai prestiti potranno essere riproposti nella Roma del prossimo anno? “Come no. Li abbiamo fatti venire in ritiro perché li vogliamo valutare in maniera approfondita”.
Le questioni che si sono affrontate nei summit a Villa Pacelli sono state realizzate tutte? “Abbiamo parlato a Villa Pacelli proprio per non farvi sapere nulla, sennò le dicevamo. Gli incontri si fanno in tutte le azione e si va sempre a cercare la soluzione migliore per noi”.
In prospettiva dove colloca la Roma? “Non colloco assolutamente niente, nel senso che io posso solo promettere passionalità. Il potenziale lo vedremo gara dopo gara. Su un tasto batterò particolarmente: bisogna tirare fuori il carattere. Non ci deve più succedere e so benissimo che passa attraverso la somma dei caratteri dei miei ragazzi
Cosa teme di più? “Cali di tensione. Le caratteristiche sono quelle. C’è grandissima qualità e velocità, ed anche estetica, bellezza, estro. Questo viene a diminuire le caratteristiche che danno la base di sostanza. Si eccede in uno e si deve andare a rafforzare dall’altra. Manteniamo il bello e miglioriamo il resto”.
Da cosa ripartite? “Si riparte dall’analisi delle qualità, più quello che serve per fare calcio offensivo e vincere. Chi arriva in fondo alle competizione passa da lì. Dalle due punte esterne che fanno movimento ai lati e vanno ad inserirsi centralmente”.
Possiamo pensare anche ad un 4-2-4? “I due esterni che fanno uno contro uno alle bandierine. Se gli esterni sono larghi il trequartista deve chiudere vicino alla prima punta. Andando a prendere una prima punta che ha qualità deve giocare con Francesco e allora Francesco dovrebbe giocare lì vicino all’area. La prima punta, poi, è quello che fa gol e Francesco ne ha fatti tanti”.
Come giudica Collina e la svolta verso i giovani arbitri? “Io l’anno scorso mi sono arrabbiato in un paio di occasioni e credo giustamente. Ma non è una cosa che voglio andare a valutare. Collina è un grande professionista e quello che decide all’interno della sua squadra va bene”.
Si sente sotto esame? “Alla Roma penso che tutti si sentano sotto esame. Sempre sotto esame. Ed è giusto così. Con la società in una delle nostre riunioni a Villa Pacelli, io sono a disposizione. Se avessero voluto potevamo fare discorsi di altra natura oltre quelli della continuità”.
Pensa che qualcuno si sia scordato degli anni precedenti dopo l’annata scorsa? “Io me le ricordo tutte e due. L’anno scorso qualche brutta prestazione l’abbiamo fornita ed è quello che dobbiamo andare ad analizzare. Ma io i risultati di questi quattro anni me li ricordo. Questa Roma qui ha vinto un numero di partite importante. Mi sembra abbia fatto il suo dovere in questo senso. Poi, si deve cercare di fare meglio e migliorare. Abbiamo vinto su campi difficilissimi e contro avversari di primissima qualità. Con una ricerca corretta del concetto di squadra, di assieme”.
Come sta affrontando il rafforzamento della squadra? Cercate un portiere? “Lo sto affrontando bene. Ci sarà da fare del movimento nella squadra, ma per quel che riguarda i portieri vale il discorso di prima: ho fiducia in quelli che ho. Poi andare nei particolari diventa difficile. Abbiamo un pacchetto di tempo a disposizione”.
Sereni? “Mi piacciono quelli a mia disposizione”.
La Roma era un punto di arrivo per lei. Ora magari qualcunoi potrebbe pensare che sia un punto di partenza verso posti come Chelsea, Juventus… “Posso dire poco, metto davanti i fatti. Tutti mi davano alla Juventus e io ho dato continuità al lavoro con la Roma. Tutti dicevano che sarei andato a fare parte di un altro club. Io non sono mai stato cercato da nessuno”.
Ha mai pensato di stare fermo? “Questo di stare fermo è un pensiero che si può fare. Più che altro è se c’è volontà da parte di quelli con cui lavori di fare le cose insieme, se ritieni opportuno l’operato di un professionista. Se la Roma mi avesse detto ‘parliamone’ a quel punto lì sarei dovuto stare fermo”.
Cobolli l’aveva inserita nella lista dei papabili. “Fa piacere, ma per me rimane quello”.
Abbiamo visto la squadra molto vicina ai tifosi, abbiamo rivisto il contatto con la gente “È un discorso corretto. Mi fa piacere che i ragazzi si siano fermati a parlare con i tifosi. È una delle nostre caratteristiche. Essere tornati a fare un ritiro fuori dà la possibilità che questo venga ancora di più alimentato e apprezzato”.
È rimasto anche perché sapeva che, se fosse andato via, sarebbe stato un problema per la società? “No, ho grande stima per i miei colleghi e molti sono bravi. Ne sono rimasti fermi di bravissimi, tipo Delio Rossi, Mazzarri, altri che non mi vengono in mante. Una soluzione l’avrebbero trovata sicura,mente”.
Come ha trovato i ragazzi? “Stiamo valutando la loro condizione. Stiamo prendendo più notizie possibili per dare la soluzione a come stanno. Ma vi farò parlare con Bertelli, Franceschi e gli altri, che nei dettagli sono più bravi di me”.
Che campionato si aspetta? “Campionato di grandissime difficoltà, di grandi equilibri. Di momenti da superare per la vicinanza delle partite”.
Sono andati via dall’Italia molti giocatori importanti, ricolloca la Roma su posizioni più alte? “Stiamo attraversando un momento difficile. Per noi deve essere un’occasione per ricreare settore giovanile, per lavorare sul lavoro di squadra e trovare soluzioni di gioco sul campo, come il Genoa lo scorso anno. Per parlare di rafforzamento e indebolimento aspettiamo”.
A cinquant’anni è l’allenatore più anziano della serie A per presenze. Scelte diverse rispetto al passato? “Chiaro che alcuni risultati possono spingere ad azzardare nuove soluzioni. I giovani hanno intraprendenza, voglia di determinare il futuro. Magari lavorano sull’entusiasmi e bisogna stare attenti a mediare. Da un punto di vista di lavoro sul campo può essere meglio, per le difficoltà di ruolo per il contesto di esasperazione diventa più difficile. Ci sarà da vedere il ruolo di questi giovani nella realtà. Sul campo sono più bravi, più dinamici. Poi ci sono quelli che gestiscono e hanno dei collaboratori e vanno sull’aspetto psicologico”.
Visto che cercate un centravanti, vuol dire che Vucinic va considerato un attaccante esterno? “Sa fare tutti e due i ruoli,. Grande tecnica e estro. Momenti più positivi e più difficili. Si cercherà di metterlo a suo agio perché possa dare continuità alle sue prestazioni. Ci vogliono questi giocatori che abbiano queste caratteristiche”.
Continuità anche di squadra? “Si deve puntare partita per partita e vincere quella successiva”.
Serve allora un vice-Totti? “Un attaccante bravo di testa che sa attaccare gli spazi, uno completo, che sa attaccare la profondità, che ha confidenza con i colpi di testa, che si completi con le caratteristiche di Totti”.
Nel corso di queste riunioni lei potrebbe aver chiesto di essere sostenuto nella comunicazione al mondo esterno, per non fare il parafulmine? Può rispondere anche con un ‘no’… “Mi hai suggerito bene, posso rispondere con un ‘no’…in un ambiente come Roma dove bisogna mettere a conoscenza di molte cose si può fare qualcosa in più per non dare forza ai riportini. Perchè i riportini invidiano la posizione, il ruolo, non hanno un buonissimo rapporto con me e vanno a dire cose non corrette. È più facile parlare contro che pro”.
Su Brighi? C’è stata una querelle, ha chiesto qualche giorno in più di vacanza… Siamo rimasti stupiti. “Questa è una cosa di riportino. Non ha chiesto un permesso. È una regola. Tutti quelli che hanno fatto una partita in più rientrano il 6 luglio. Due giorni in più me li ha chiesti Okaka. E glie li ho dati”.
Il procuratore ha detto parole dure… “Mi sembra abbia fatto riferimento a discorsi fatti con la società. Non so quello che si sono detti”.
Ma può essere un caso? L’agente ha detto che potrebbe fare una stagione da scontento. Essendo Matteo una grandissima persona è la cosa è risolvibile. La sua richiesta è stata di rientrare il 5 anziché il 6 e ha fatto vedere la sua impostazione professionale. Per le discussioni in base ai contratti io non ci entro, non ci sono mai entrato. Lui non me lo deve portare, questo discorso all’interno dello spogliatoio. La stagione da scontento non la farà”.
Può essere la stagione del rilancio? “Sicuramente sì. Poi la mia conoscenza di questi ragazzi è stato fatto in maniera profonda. So quali qualità abbiano. Vanno sostenuti in alcuni particolari e dipenderà dalla mia gestione. Le prove di forza le fanno sempre. Se c’è rispetto delle regole rifaremo le stagioni degli anni precedenti. Do una regola nuova: chi sarà squalificato per proteste fa tutta la settimana allenamenti doppi. La mattina con i compagni e il pomeriggio con me e Conti, che gli insegna la tecnica”.
Avete avuto rassicurazioni che si va avanti con i Sensi? “La dottoressa è convinta di andare avanti con qualità e ne sono convinto anche io”
È vero che la Roma deve fare cassa per 30/35 milioni? “Su questo sono già entrato, ho detto che qualche operazione verrà fatta. Vista l’allusione a comunicare, falla alla società questa domanda”.
Ci sono giocatori che non possono essere ceduti? “E’ un discorso di valutazione della Rosa, ci sono giocatori che è difficile sostituire. Poi, ci sono dei paletti ed è un discorso che va fatto al momento”.
Avete pensato ad una preparazione particolare, nuova? “La preparazione è stata costruita sull’esperienza degli ultimi anni. Poi qualche modifica si apporta. Poi si va ad approfondire il discorso di cura soggettiva, a seconda del problema che si ha. Poi ora possiamo lavorare senza l’aggravante della gara da giocare. Lì il lavoro non può essere sviluppato completamente. Lì devi sempre stare sotto traccia. Qui si va dritto per dritto su un lavoro personalizzato”.
L’attaccante lo aspetta per la prima partita ufficiale o va bene anche entro la fine del mercato? “Se non riusciamo a trovare quello che fa al nostro caso si lavora come si è sempre lavorato e si riesce a fare bene lo stesso”.
Shevchenko e Cruz le interessano? “Nomi è meglio non farne. Loro sono due grandi calciatori”.

da lastampa.it

Sereni-Loria, vite incrociate. Il portiere (ex laziale) verso Roma, il difensore (ex bianconero) al Toro

Juan Silveira Dos SantosTorino-Roma, andata e ritorno. Se Simone Loria si appresta a tornare sotto la Mole dopo un lungo girovagare per l’Italia, con la Capitale ultima tappa, c’è invece un granata che potrebbe riassaporare a breve l’aria romana dopo essere rinato col Toro. Matteo Sereni, portiere messo sul mercato causa serie B, piace molto ai giallorossi che stanno cercando un vice affidabile per Doni. La Roma ha già effettuato un sondaggio per capire le intenzioni di Cairo e Foschi: la partita è economica e dopo le cessioni di Abate (al Milan per 2,6 milioni) e Natali (alla Fiorentina per 2,4 milioni, oggi l’annuncio), un altro tassello è pronto ad essere piazzato per fare cassa.

I giallorossi hanno ottimi rapporti coi granata – visto che Loria arriva in prestito secco per 0 euro, mentre sono sempre interessati ad investire su Di Michele – e così, con decisione, hanno puntato l’ex laziale, giudicato sicuro e reduce da due ottime stagioni al Toro.

Un destino curioso, dunque, accomuna Loria e Sereni: non solo per i rispettivi ed imminenti ritorni «a casa», ma soprattutto per l’approdo sulla sponda rivale delle loro città. Il difensore, infatti, è un torinese cresciuto nelle giovanili della Juve fino al 1996, mentre il portiere ha difeso i colori della Lazio dal 2003 al 2007 (con un intermezzo a Treviso) prima di andarsene per colpa di Lotito. Dopo la frenata di giovedì, ieri l’agente di Loria ha trovato l’accordo (un solo anno di contratto, ma a 700mila euro e poi si vedrà) e lunedì le firme, mentre per Sereni siamo ancora nella fase del corteggiamento. Tempo al tempo, ma era chiaro che Matteo non sarebbe rimasto a Torino. Non per la volontà del giocatore, che avrebbe sposato il progetto di risalire subito in A, ma per esigenze di bilancio. Il portiere a novembre aveva rinnovato un contratto che ora scade nel 2011 e prevede un ingaggio sugli 800 mila euro netti annuali. Troppo per questo Toro che adesso spera di incassare tre milioni dalla Roma visto che l’anno scorso il Palermo (all’epoca c’era ancora Foschi) offrì 5 milioni più Agliardi per ingaggiarlo. Sulla cifra si tratterà, ma presto al Torino suonerà il walzer dei portieri visto che Calderoni è stato scaricato (ma ha ancora un anno di contratto) e Fontana lascia dopo 7 anni: era svincolato, nessuno gli ha offerto un rinnovo (solo un posto da team manager per un anno) e lui ha firmato un biennale col Novara in Lega Pro. In prima squadra verrà sicuramente promosso Gomis, mentre il titolare sarà uno tra Coppola (se non trova una squadra in A), Storari (il Milan è pronto a pagare parte dell’ingaggio) e Iezzo (su di lui anche la Fiorentina).

GIANLUCA ODDENINO

da Sky sport 24 – tuttomercatoweb.com

Bruno Conti“De Rossi vale molto più di 40 milioni. Il 20 sarà a Trigoria e giocherà ancora per la Roma. Smentiamo tutte queste voci, mi dà soltanto fastidio che di tutto questo non venga messa al corrente la società”. Non usa mezze parole Bruno Conti quando gli viene chiesto del futuro di Daniele De Rossi. Il Real Madrid più “galactico” di sempre avrebbe pensato proprio a Daniele per rinforzare il centrocampo, ma Conti non vuole nemmeno prendere in considerazione l’ipotesi.

L’intervista concessa a Sky Sport 24 prosegue affrontando proprio il capitolo Real Madrid, ma anche il futuro della Roma. “Il Real Madrid ha grandi disponibilità economiche – ammette il responsabile tecnico giallorosso – ultimamente hanno avuto tante difficoltà che Florentino Perez vuole superare prendendo tanti campioni. Certo ci sono anche delle esagerazioni, ma i soldi li hanno. E poi io sono concentrato sulla Roma per riscattare quello che non siamo riusciti a fare lo scorso anno. Abbiamo un gruppo importante che ci ha già dato grandi soddisfazioni”. Più chiaro di così.

“Noi siamo tranquilli, forse sono gli altri che non riescono ad esserlo”. Conti replica cosi’ invece alle dichiarazioni rilasciate oggi (3/7/’09) da Nicola Irti, il legale della Fio Sports Group di Vinicio Fioranelli, che ha attaccato Francesco Totti. “Il nostro presidente – continua Conti ai microfoni di Sky Sport – ha scritto una lettera giustissima scrivendo quello che pensiamo noi, la citta’ e i nostri tifosi. Totti e’ un simbolo, ma soprattutto ha fatto tantissimo per la Roma in questi anni, e’ stata bella tutta la reazione a quello che hanno detto persone che non conosco, noi qui ci abbiamo scherzato su”. Conti scommette su questa squadra che da ieri si e’ radunata e che oggi ha lavorato a Riscone di Brunico. “La voglia di ricominciare del mister e dei ragazzi e’ forte, c’e’ il desiderio di riscattare una stagione negativa con tutti i problemi che abbiamo avuto. Ci crediamo – spiega il responsabile tecnico della Roma -, abbiamo tanti nazionali e giocatori importanti, sicuramente riusciremo a riscattarci”.