giovedì, Maggio 15, 2025 Anno XXI


da romanews.eu

Daniele De RossiDaniele De Rossi ospite speciale della presentazione dei nuovi scarpini dell’Adidas. Il centrocampista della Roma è arrivato presso l’Adidas Store di via del Corso 475 verso le ore 14. La famosa casa di abbigliamento sportivo ha messo in palio la possibilità di incontrare il mediano giallorosso per una fotografia, un autografo o per porre alcune domande.

La nuova scarpa Adidas, il Predator X, è personalizzata per De Rossi. Sul lato della calzatura c’è il nome della figlia Gaia e sul tacco un’immagine stilizzata del Colosseo.

Le conferenza stampa integrale di Daniele De Rossi.

Come vedi Spalletti sulla panchina della Nazionale? “Penso che sia pronto. Ci sono vari bravi allenatori, ma lui unisce l’età (è giovane per mentalità) alle capacità sul campo. Sarebbe un allenatore valido anche in Nazionale. Ora c’è un altro tecnico in Nazionale e da come dite voi sembra che già sia andato via. Sì, comunque Spalletti lo vedrei bene”.

Come riallaccerete i rapporti con i tifosi che vi contestano? “Non è facile, ma si riallaccerà. Non è la prima volta che ci allontaniamo un pochino dai tifosi. Spesso la protesta è legata al risultato. Fare risultati importanti potrebbe riportare entusiasmo in tutta la città, che vive di calcio e di Roma. Senza risultati nessuno pretende incitamento dai tifosi, nè coreografie. Ci sono anche problemi che vanno oltre la sfera tecnica. La contestazione c’è da inizio anno e non c’entrano i risultati. Questo potrebbe diventare pericoloso, potrebbe crearci degli alibi in cui non dobbiamo cadere”.

Cosa significa questo Mondiale per te? “Non è facile. Se potessi lo rifarei uguale a quello tedesco, nonostante sia stata un’esperienza particolare. Abbiamo vinto il Mondiale, una cosa indimenticabile. Non solo i festeggiamenti, ma i rapporti che avevamo tutti quanti. Escludo che possa accadere nuovamente un episodio come quello che mi è costato una squalifica. Difficile pure rivincere il Mondiale. Ripetersi è sempre difficile. Per me deve essere un Mondiale importante. D’altronde non c’è un Mondiale che non sia importante”.

Un tempo eravate tra le squadre più belle d’Europa. Ora sembrate più bruttini… “Bruttini come l’anno delle undici vittorie consecutive. Facemmo tre mesi indecenti, contestati e chiusi a Trigoria. Cercare differenza tra gli allenatori non mi piace. Spalletti è un pezzo di storia della Roma, non solo per i risultati ma per la qualità del gioco. Non si possono fare paragoni. Miglioreremo insieme a Ranieri. Bisogna stare attenti a valutare la situazione: non è rosea certo, ma nemmeno un tracollo”.

Forse la rosa non è all’altezza… “La rosa è la stessa dell’anno scorso. Sono rientrati dei giovani, ma ci sono poche differenze. Anche il tecnico era lo stesso a inizio anno. La rosa è sicuramente all’altezza. Dobbiamo fare un buon campionato per arrivare quarti, l’ho sempre detto. E’ importante per noi e per le casse del club”.

C’è disagio nella permanenza dei Sensi? “Non c’è disagio. I Sensi mi hanno preso a 12 anni e mi hanno fatto diventare un calciatore ricco. Hanno fatto grandi cose per me e per la Roma. E’ un momento difficile per loro, non lo ha mai negato nessuno. Però noi dobbiamo andare avanti, non dobbiamo crearci degli alibi. Se arriverà un benefattore che ci comprerà Messi e Ibrahimovic saremo tutti contenti. I campioni li vorrebbero tutti. Intanto però ricominciamo a pedalare. Nessuno ci chiede di vincere come il Barcellona”.

Sai qual è la brutta storia tra Lippi e Cassano di cui parlava Garrone? “Non conosco questa brutta storia. Ora ce la spiegheranno. Forse è stato male interpretato e la cosa è stata ingrandita. Magari Garrone vorrebbe Cassano in azzurro perché è un suo giocatore”.

Motivo non tecnico? “Non lo so, chidetelo a lui. Tanto si arrabbia e non vi risponde… Io sono un giocatore e meno male che convoca me e altri calciatori che magari non avranno il talento di Antonio, ma sono bravi lo stesso”.

Ranieri ha detto che il tuo problema è che giochi troppo. “Ognuno fa le proprie valutazioni. Vivo un momento simile alla squadra. Non faccio la differenza, ma non sono la zavorra di questa Roma. Ranieri mi vuole proteggere dalle critiche, ma io ho sempre giocato così. E’ solo un momento poco brillante. Non sono mai stato il fenomeno che fa vincere le partite alla Roma e alla Nazionale”.

Ci potrebbe essere un po’ di paura domani sera dopo i fischi di domenica? “Paura no. E’ un peccato per quei fischi, nessuno è contento. Ho visto grande maturità nella squadra. Non ho visto viziatelli che smanacciano contro la curva o fanno gesti di stizza. I miei compagni hanno giocato con carattere, vincendo grazie alla grande determinazione. Hanno accettato la protesta anche dopo il gol”.

La Nazionale è pronta ad accogliere Totti? “Sì, ci è stato 10 anni. Ci sono amicizie che si creano, emozioni che si condividono. Poi è un ragazzo eccezionale che tutti stimano e apprezzano. I problemi di Francesco erano verso gli avversari e verso qualcuno di dei vostri colleghi. Lui è stato sempre ben voluto”.

In estate hai detto che lasceresti la Roma per salvare la società. “Non ho mai detto che il mio sacrificio potrebbe salvare la Roma. Non c’è nessuno da salvare. Poi magari vendono due giocatori invece che me. L’ho sempre detto: non mi lego alla Roma in base a chi si compra, è un discorso che nasce con me. Io qui sto bene, poi non posso prevedere il futuro”.

da romagiallorossa.com

Alessio CerciGiampiero Ventura vuole a tutti i costi Alessio Cerci. L’esterno giallorosso è uno dei pupilli del tecnico del Bari (i due hanno fatto grandi cose insieme al Pisa) che ha deciso di puntare su di lui per il prossimo mercato invernale. Cerci dopo qualche apparizione è rimasto ai margini della rosa giallorossa e potrebbe essere ceduto proprio al Bari. Tramontata l’ipotesi di arrivare a Guberti, che sta trovando sempre più spazio, il ds dei pugliesi Perinetti ha deciso di virare in direzione Alessio Cerci anche per accontentare il proprio allenatore. Perinetti ha anche ammesso che in estate la Roma aveva cercato Rivas, ma “ora resta qui” conclude il ds biancorosso, smentendo anche una ipotesi di scambio con Castillo della Fiorentina.

da romanews.eu

La conferenza stampa integrale di Claudio Ranieri alla vigilia di Roma-Fulham.

Claudio RanieriArriva il Fulham, avversaria da non sottovalutare. “Lo sapevamo già all’andata. L’Arsenal era riuscito a battere il Fulham solo 1-0, ma la squadra di Hodgson meritava di vincere. Questo già mi faceva capire che squadra era. Hanno fatto bene col Manchester City e hanno strapazzato il Liverpool. Ci aspetta una gara difficile. Giochiamo in casa due gare importanti, vogliamo andare avanti in Europa. Partita complicata perché loro ripartiranno molto in contropiede”.

A Il Corriere dello Sport ha detto che alla Roma serve un centravanti? Con quali caratteristiche? Italiano o straniero? “Un attaccante. Un uomo in più che possa variare impostazione tattica alla squadra. Facciamo molto gioco, ma ci manca un giocatore di questo tipo. Passano tanti palloni davanti all’area di rigore, ma non riusciamo a fare molti gol”.

La società le ha confermato che si lavorerà in questa direzione? “Da quando? Da ieri sera a questa mattina?”.

Quindi è una sua richiesta… “Ho risposto a una domanda. La società aveva già cercato un centravanti a giugno, lo avete scritto tutti. Ci stiamo riparlando sopra. Ho soltanto riconfermato che farebbe piacere. Un allenatore più giocatori ha, più è contento”.

Le manca la Champions? “Come manca a tutti noi. Non bisogna però denigrare questo torneo, lo hanno vinto ottime squadre. E’ un campionato europeo di prima fascia, ma non di primissima. Stiamo lavorando per tornare nel calcio d’elite, ma non snobbiamo un buon palcoscenico. Ricordo poi che dobbiamo difendere i quattro posti in Champions perché, se non andiamo avanti, perderemo il quarto e sarà sempre più difficile. Saremo sempre più staccati dal resto d’Europa e questo non deve accadere”.

Quanto sarebbe importante presentarsi con un’altra partita giocata bene a San Siro? “Farebbe benissimo all’anima e alla classifica, sicuramente. E’ quello che cerchiamo. E’ vero non abbiamo continuità di risultati. Il nostro obiettivo è quello di continuare a creare occasioni da gol per poi sfruttarle al meglio e cercare di non subire gol perché se non ho visto male siamo la peggior difesa. Ne abbiamo di cose da migliorare e stiamo lavorando in proposito”.

Molte distrazioni. E’ un problema tattico o di concentrazione? “Abbiamo subito gol sia per errori tattici che di concentrazione. Tutti i gol subiti da palla inattiva sono errori di concentrazione, di attenzione. E’ un problema che dobbiamo risolvere prima o poi. Speriamo più prima che poi…”.

Dopo le sue parole nel dopogara di Roma-Bologna, si aspetta contestazione del pubblico verso di lei? “Non lo so, non mi interessa. Io difenderò sempre la mia squadra quando darà tutto in campo. Lì era una cosa che andava fatta perché Vucinic sta facendo del suo meglio pur non essendo in forma”.

Juan, Menez e Vucinic sono recuperabili? “Vedrò in allenamento. Se c’è qualche dubbio sicuramente non andrò a tirare la corda. Non possiamo permettercelo”.

Si è trovato qualche risposta dopo lo sfogo di domenica? “Non devo trovare risposte. Se c’è dell’altro non lo so. L’intimidazione mi dà fastidio. Un conto è giocare in casa col proprio pubblico a favore, un conto è non giocare con quel favore. Siamo in un momento difficile e, se i ragazzi sentono il sostegno del pubblico, ti danno qualcosa in più. Se i ragazzi non s’impegnano è un’altra cosa, gli do addosso io. I giocatori ce la stanno mettendo tutta, ma ci sono momenti che non ti riesce nulla. Purtroppo in Italia siamo arrivati a questo: vinci ti sei impegnato, perdi non ti sei impegnato. Mi dispiace, ma non è così”.

Nonostante siano stati rifatti i campi e sia cambiato il medico, continuano i tanti infortuni… “Come in tutte le squadre europee. Chi gioca tre gare a settimana ha queste problematiche. Per esempio Pizarro è rientrato domenica e io pregavo che non si facesse nulla. Gli avevo detto di non battere gli angoli perché sennò si peggioravano le cose. In quindici giorni lo avrò visto in campo due giorni. Le altre volte faceva le cure. Se si fosse infortunato mi sarei preso la colpa. Ci sono quei giocatori, come il Pek, di cui non posso fare a meno e anche se non stanno al top li metto in campo. Così come Vucinic. Quando sono arrivato aveva fatto tutta la preparazione, poi si è operato al ginocchio. Sono arrivato io, lo vedo bene e lo metto in campo. Si è rifatto male e non ha potuto lavorare i quindici giorni di sosta con la squadra. E’ logico che non vada a tremila all’ora. Gli chiedo pure lavori di copertura. Quindi è logico che possa avere delle ricadute. I campi di Trigoria sono stati rifatti… Un giorno vi inviterò a Trigoria per fare un allenamento con noi così vi divertirete anche voi”.

Forse la rosa non è molto numerosa… “Ho trenta giocatori, come rosa è numerosa”.

La Roma è una squadra da campionato o da torneo? “Adesso non siamo né una né l’altra. Dobbiamo diventare forti in campionato e forti in Europa”.

Okaka lo tiene ancora in considerazione? “Lo tengo nella massima considerazione. Il ragazzo sta bene e sta nel mio cuore, perché dà sempre il massimo. Gli chiedo sempre di dare tutto anche negli allenamenti”.

da iltempo.ilsole24ore.com

Juan Silveira Dos SantosJuan l’assenteista non ci sarà neanche domani sera in Europa League contro il Fulham e rischia di saltare la gara con l’Inter domenica. Motivo? Un infortunio muscolare, ovviamente. Superato – si spera – il problema ai flessori, durante la partita con il Bologna si è procurato una contrattura al polpaccio sinistro che lo ha costretto a restare negli spogliatoi a fine primo tempo. L’ecografia di ieri ha Trigoria ha mostrato la presenza di un edema e non è escluso che sotto il versamento si nasconda una piccola lesione. Il brasiliano mago degli anticipi ma con i muscoli di cristallo è ormai un caso cronico. Le statistiche sulle sue presenze in giallorosso fotografano una situazione imbarazzante: da quando è arrivato a Roma (estate 2007) ha giocato 67 partite su 123 gare ufficiali disputate tra campionato e coppe varie. In pratica, ne ha saltate una su due. Quest’anno è a sei presenze su undici in campionato e a due su sette in Europa League. Colpa di una serie interminabile di infortuni che lo fermano sistematicamente da due anni e mezzo. Dal 2007 si contano ben 14 problemi fisici accusati da Juan. Ricapitolando: lesione al flessore nel riscaldamento dell’amichevole con la Juve, contrattura in nazionale, lesione sul piede e infrazione del perone in coppa Italia, altri tre traumi sul piede destro, nuovo risentimento alla coscia in Brasile, problema all’adduttore con il Cagliari, elongazione al flessore in Roma-Siena, nuove lesioni sullo stesso muscolo con l’Arsenal, in allenamento, con il Brasile in Confederations Cup e contro il Napoli per finire con la contrattura di domenica scorsa. Un calvario senza fine. E per la Roma un danno economico. Juan è il quinto giocatore più pagato dalla società giallorossa, con uno stipendio di 4.5 milioni di euro lordi a stagione più premi fino al 2013. Soltanto Totti, De Rossi, Mexes e Baptista guadagnano più di lui. Viene naturale chiedersi perché gli sia stato rinnovato il contratto la scorsa estate, quando quello precedente sarebbe scaduto nel 2011. Uno dei tanti misteri di Trigoria. La Roma ha tentato anche di venderlo al Real Madrid e potrebbe riprovarci a gennaio. Juan, il cui morale è segnalato sotto i tacchi, è pronto a parlarne. Intanto dopo la gara con l’Inter partirà per il Brasile insieme a Doni e Baptista per rispondere alla convocazione della Seleçao che giocherà due amichevoli in Qatar contro Inghilterra e Oman. Rivederlo in campo con la maglia verdeoro sarebbe l’ennesima beffa per la Roma. Domani contro il Fulham lo dovrebbe sostituire Burdisso che oggi proverà ad allenarsi con i compagni. Andreolli è in pre-allarme. Dubbi anche in attacco: Menez ha una contrattura al retto femorale e rischia il forfait, in quel caso Okaka sembra favorito su Baptista. Un altro brasiliano che alla Roma sta dando pochissimo.