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UniCredit: il Tribunale di Roma non ha rigettato i decreti ingiuntivi
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Scritto da Lucky Luke
venerdì, 20 Novembre alle ore 11:01
da asromalive.com
Unicredit precisa che il Tribunale di Roma non ha rigettato i decreti ingiuntivi della banca nei confronti di Italpetroli, ma si è dichiarato incompetente, dopo che fonti legali vicine alla holding della famiglia Sensi hanno fatto sapere che il Tribunale ha già rigettato 6 dei 13 decreti ingiuntivi della banca che è creditrice nei confronti di Italpetroli per circa 325 milioni. «Il Tribunale di Roma – si legge in una nota di Unicredit – si è ritenuto incompetente rispetto ad alcune delle richieste di emissione di decreto ingiuntivo formulate da UniCredit; il provvedimento è stato quindi assunto su presupposti puramente procedurali, e senza che il Tribunale entrasse nel merito della pretesa di UniCredit. Con riferimento a quanto oggetto del giudizio arbitrale pendente e del procedimento di impugnazione del bilancio di Italpetroli promosso dinanzi al Tribunale di Roma – prosegue la nota dell’istituto di Piazza Cordusio-pur ritenendo del tutto irrituale e non appropriata la decisione dei legali della Italpetroli di trattare la questione a mezzo stampa anziché nelle sedi proprie, UniCredit si vede costretta a precisare che non corrisponde a verità la affermazione secondo cui il recesso dall’accordo di riscadenzamento sia stato fondato su di un pretesto formale. È al contrario vero che Italpetroli, dopo essersi resa inadempiente agli obblighi di rimborso previsti dall’accordo stesso, non è stata in grado di attestare l’esistenza di un NAV positivo alla data contrattualmente stabilita. Tale circostanza – evidenzia Unicredit – è espressamente prevista dal contratto come motivo di recesso. Come le iniziative da essa assunte, e che da essa saranno assunte in futuro, lungi dal potersi considerare strumentali, costituiscono un doveroso esercizio dei propri diritti finalizzato a rientrare di una considerevole esposizione creditoria. Come noto, prima di assumere tali iniziative l’istituto ha per lungo tempo ricercato soluzioni bonarie che, sfortunatamente, non hanno prodotto gli esiti sperati».
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Bari, Parisi: da questa Roma ci si deve aspettare di tutto
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Scritto da Lucky Luke
venerdì, 20 Novembre alle ore 11:00
da asromalive.com
Il difensore del Bari Alessandro Parisi ha parlato della sfida di domenica con i giallorossi sul sito della società pugliese: “Giochiamo contro una Roma che ha individualità superiori alla media e che potrebbe dar fastidio a chiunque. Ci auguriamo che sia una bella gara anche spettacolare. Vado alla ricerca di una crescita personale e spero, inoltre, che la squadra si confermi sui ritmi e risultati delle ultime settimane. Da questa Roma ci si deve aspettare di tutto. Dalla brutta partita alla vittoria contro chiunque. Dal canto nostro dobbiamo scendere in campo concentrati e senza paure. Totti? Anche al 10% può cambiare una gara. Meglio che ci sia, almeno sappiamo a cosa andiamo incontro”.
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Bari, Gillet: Roma grande squadra, preferirei incontrarla senza Totti
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Scritto da Lucky Luke
venerdì, 20 Novembre alle ore 04:00
da laroma24.it
E’ sicuramente uno dei portieri più sottovalutati in Italia e domenica prossima affronterà la Roma all’Olimpico. Proprio la Roma in passato era sulle tracce di Jean-Francois Gillet, che LAROMA24.IT ha avvicinato. Queste le sue parole.
Domenica la Roma: che avversario ti aspetti? “Affrontiamo una delle grandi del campionato, con grandi stimoli e voglia di fare bene. Al di là delle voci su una presunta crisi, credo che la Roma è una grande squadra”.
Cosa pensi di Doni e degli altri portieri della Roma? “Doni per me è un ottimo portiere, fa parte della selezione brasiliana, ha vinto dei trofei, è oggettivamente un gran giocatore. La Roma quanto a portieri è messa bene, sono bravi e non è facile avere un parco giocatori così. Secondo me, anche allenatore e bravo a gestirli”.
Ora gioca Julio Sergio che, come te, è un brevilineo. E’ mai stato un problema per te l’altezza? “Per me no, ma forse in sede di calciomercato sì (ride, ndr). Venivo timbrato ancora prima di giocare. Forse in molti hanno degli standard fisici rigidi e non valutano la bravura o meno di un giocatore”
Pensi di essere pronto per un grande club? “Penso che sia un sogno di qualsiasi giocatore, ma io vivo alla giornata e, se dovesse arrivare una proposta da un grande club, ben venga. Ma io non sono un grande sognatore”.
Chi toglieresti alla Roma domenica? “Totti, che per la Roma è sempre fondamentale. Da sempre è uomo decisivo ed è un fuoriclasse assoluto”.
Invece cosa c’è da temere del Bari? “Il gioco di squadra, l’organizzazione e l’applicazione che ci richiede sempre il mister”.
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Italpetroli, la Sensi al contrattacco: “infondata la citazione sul bilancio”
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Scritto da Lucky Luke
giovedì, 19 Novembre alle ore 10:00
da iltempo.ilsole24ore.com
Il presidente: non serve svilire la Roma se la si vuole comprare
Raccogliamo, in compagnia di «pochi eletti», la replica del presidente della Roma Rosella Sensi in merito alla situazione a dir poco ingarbugliata della società giallorossa e alle ultime indiscrezioni uscite sulla stampa: la richiesta di Unicredit di annullamento dell’ultimo bilancio di Italpetroli che per la banca è un’azienda ormai in default. Uffici romani di Italpetroli, la nomenklatura giallorossa attorno a un tavolo (insieme a Rosella c’è la sorella Silvia e i dirigenti Mazzoleni, Montali, Pradè, Conti e Bendoni), in una stanza così minuscola da «impedire l’accesso a tutto il resto della stampa». E partiamo proprio da qui. «Oggi parliamo perchè questo è un linciaggio mediatico che noi pensiamo non sia giustificato nei confronti del gruppo, della famiglia e di As Roma. Non si posso dare le notizie come se fossero sentenze di tribunale. Non ho nulla contro i giornali, ognuno fa il suo mestiere, ma a volte sentire la controparte sarebbe una cosa carina. Quello che mi ha seccato è un atto a nostro a avviso infondato e per il quale presenteremo nei luoghi opportuni: avrà i tempi di un processo ordinario». E i decreti ingiuntivi? «A noi risulta che la metà di questi decreti sono stati rigettati, o che non sono esecutivi. Se anche l’atra metà dovesse essere rigettata, pensate a quanti danni a questo gruppo e alla As Roma sono stati fatti». Ma la cosa nasce dal vostro socio di minoranza. «Io apprendo che le fonti sono bancarie. Intanto ho avuto dei danni e chiederò conto a chi li creati». I danni a un socio? «Io non ho detto a un socio, ma solo che chiederò i danni: lo valuteremo con i nostri legali, quanti e a chi chiederli». Ha paura che si possa chiedere il fallimento di Italpetroli? «Assolutamente no, perchè sono dati infondati. A mio avviso ci sono dei criteri infondati e lo dimostreremo nelle sedi opportune». Prossime mosse? «Oggi ho molte famiglie di nostri dipendenti che erano in crisi per questa cosa. Ho dovuto rassicurare le persone, io devo tutelare tutti, anche i calciatori e non a caso ho qui con me i miei dirigenti». Ma questa guerra non fa altro che complicare la situazione. «Il nostro riserbo e atteggiamento è stato pacato finché non abbiamo ricevuto degli attacchi. E questo lo è in piena regola e chi lo ha messo in atto dovrà renderne conto. Abbiamo un collegio di professionisti che valuteranno il da farsi sotto tutti i profili. Anche nei confronti dei mezzi di comunicazione che hanno sbagliato». Non crede che così facendo il vostro azionista di minoranza vi sta indebolendo? «I loro comportamenti valutateli anche voi, per noi ci pensano i nostri legali». Avrà ripercussioni sulla squadra? «Quando girano certe voci inevitabilmente le cose si complicano. Indubbiamente il nostro ultimo mercato si è complicato a causa delle voci, non vorrei che succedesse così anche a gennaio». Già, e la gente si chiede cosa sta succedendo? «Non sta succedendo niente! La Roma sta andando avanti: ha un organico che non si è indebolito, i giocatori non sono diventati ad un tratto dei brocchi. Il problema è la mancanza di risultati e non è detto che le due cose siano necessariamente sovrapponibili. Anzi, il farlo è motivo per non andare avanti e fare arrabbiare i tifosi». Lei ha detto che qualora si palesasse un interlocutore serio sarebbe disposta a vendere la Roma: certo questa situazione non fa che sminuire il marchio. «Sì, e questa cosa non avvantaggia nessuno, neanche il tifoso. Perché indebolire la Roma avvantaggia solo possibili…». Aquirenti? «Lo dite voi… Io dico solo che un imprenditore importante che ama la Roma non ha bisogno di vederla svilita se vuole fare un investimento importante» C’è un grande imprenditore pronto? «Ad oggi non esiste o magari c’è e non lo conosco». Le dà fastidio che bussino ad altre porte? «Sì, le persone a cui si deve rivolgere siamo noi, la famiglia Sensi. Se vogliono venire a comprare la Roma devono venire qui, perché noi abbiamo sempre messo la Roma al primo posto della nostra attività». I tifosi si lamentano per un mercato concluso con Lobont e Zamblera. «Se io avessi avuto una liquidità finanziaria, i problemi mediatici li avrei superati, ma andare a parlare con procuratori, società, giocatori che non sanno e ti chiedono se resterai lì il prossimo anno non è il massimo. Non vorrei che tutta questa cosa andasse ad inficiare il mercato di gennaio, perchè non ho la liquidità necessaria per fare stravolgimenti importanti, però vorrei farlo un mercato nella legittimità delle mie possibilità». Le inchieste Consob che fine hanno fatto? «Chiedetelo a loro. Noi siamo sereni sulle nostre posizioni, credo stiano ancora lavorando». Si dice che voi riusciate a tenere la Roma grazie anche a forti appoggi politici? «Falso, se guardate l’assetto mediatico della questione… dove stanno? Se invece di andare da Letta andavo da qualche altro amico di papà non se ne sarebbe accorto nessuno: eppoi non è che sto tutti i giorni da lui». Vie di uscita? «Noi il nostrio debito lo vogliamo onorare, siamo solo persone per bene e vogliamo essere trattati da persone per bene. Io non mi posso sentire dire dai tifosi, che evidentemente non conoscono bene le cose, cose brutte ed essere trattata come una delinquente. La mia famiglia vuole onorare il debito, però io non ho ucciso nessuno, sono sette mesi che giro con la scorta… da quando è nata mia figlia: mi hanno fatto un regalo e abbiamo ricevuto minacce». Ma non siete preoccupati del debito? «Noi vogliamo essere messi in condizione di restiruire il debito. C’è una grande confusione attorno ai nostri asset». Lo stadio? «Non dico nulla, aspettiamo la legge». Ma intanto parla il mondo intero: sul si fa o non si fa… «Lasciateli parlare. A Roma sono diventati tutti economisti, urbanisti, esperti di Consob e altro». Eppure la contestazione arriva anche dalle frange più tranquille allo stadio. «È per i risultati negativi della squadra. Ho visto contestare in tutta Italia e non è sano. Accetto le critiche sane, quelle le ascolto». Ma i mercato a gennaio con quali solodi lo farete? «Vedremo quello che riusciremo a fare: ci vuole fantasia, idee» Cercate partner? «Mi dispiace questo è Price Sensitive… Cerchiamo invece di riportare l’attenzione alla squadra. Perché io sono buona, buona, buona, e se divento cattiva? Chi vivrà vedrà». Eppure tutte le querele da voi minacciate non hanno mai avuto seguito «È vero, ma avremo tempo e modo: le stiamo predisponendo». Com’è la situazione con Mediobanca? «Loro sono advisor di Italpetroli». È vero che stanno cercando una banca negli Emirati Arabi dove traferire il debito? «A me non risulta questa cosa». Le dà fastidio quando si parla dei vostri stipendi? «Zero». Prova rammarico per non aver accettato la candidatura politica offerta da Veltroni? «Non me l’ha mai offerta: io nella vita faccio altro». Magari poteva sfruttare l’immunità parlamentare per non adanre in galera. «Ma io non ci vado in galera».
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