venerdì, Maggio 16, 2025 Anno XXI


da romanews.eu

La conferenza stampa integrale di Claudio Ranieri alla vigilia di Roma-Bari.

Claudio RanieriEntrando il tecnico scherza con un cameraman seduto davanti ai microfoni: “Puoi anche restare lì, basta che a fine mese la busta paga la prendo io”.

Che Roma ritrova dopo la sosta per le nazionali? “La squadra ha lavorato bene, la sosta ci ha permesso di recuperare, anche se parzialmente, Totti. Ha permesso a Daniele di recuperare dalla frattura e dai suoi piccoli problemi. Due settimane veramente ottime. Ci siamo preparati bene per questo finale d’anno importante per la Roma”.

Cosa vi siete detti ieri con Rosella Sensi che magari oggi non era sui giornali? “No, se non è scritto sui giornali, mi meraviglio, voi sapete sempre tutto di tutto. No, quando viene ci fa piacere. Ci ha caricato per questo mese importante. Grazie. Grazie…”.

Doni ha possibilità di giocare? “Come no. Tutti quelli che ho convocato hanno le stesse possibilità. Il sabato sera tiro le somme e decido gli undici che vanno in campo e chi viene in panchina”.

Menez potrà realizzare il sogno di giocare con Totti e Vucinic? “Prima o poi lo realizzerà. Per lui è importante continuare a giocare, perchè sta facendo bene. A me sta il compito di decidere quando farli giocare insieme”.

Ma questa di Menez è una fissazione? “Io sono più pragmatico, la cosa che più mi sta a cuore è aiutare la difesa a non subire gol. L’allenatore cerca di mettere giocatori validi tenendo un equilibrio tattico importante. Il Bari sta attraversando un momento bellissimo, gioca il calcio migliore di tutti, un calcio frizzate, come sempre le squadre di Ventura. Gara bella e difficile. dovremo fare un’ottima gara”.

La Roma giocherà quasi in trasferta perché ci saranno tantissimi baresi. Che significa questo? “Significa che sta attraversando un momento dolcissimo e i tifosi la seguono, Noi dobbiamo recuperare la stima e la fiducia dei nostri tifosi e fare bene come sta facendo il Bari”.

Perché solo parzialmente recuperato Totti? È ancora indietro di condizione? “Dietro è dietro, sennò sarebbe un mostro in tutto e per tutto. E’ stato tanto tempo fermo. Ha fatto una settimana completa con noi di allenamento, ma sta indietro. Recuperato è recuperato, dietro sta dietro. Parlavo sotto il profilo della forma fisica. Mentalemnte il ragazzo sta bene. Non può avere i novanta minuti che hanno i compagni”.

La scalata di Julio Sergio può cambiare le gerarchie? “Certo”

Per Doni rimanere fuori potrebbe essere una punizione per il discorso nazionale? “Non ci sono punizioni, un giocatore che deve andare in nazionale perché dovrebbe essere punito? Non vedo il perché”.

Così penalizzante avere giocatori brasiliani nell’anno dei mondiali? “No, significa che sono bravi. Un allenatore vuole sempre avere giocatori bravi. Poi un allenatore vorrebbe sempre tutti i suoi disponibili. Ma se stai in una grande squadra hai giocatori importanti e i giocatori importanti vanno in nazionale. È un tributo che devi pagare”.

Tornando al discorso con la Sensi, avete parlato anche di mercato? “Se dico la verità parlate solo di quello. Non dicendovi niente potete spaziare nelle vostre componenti fantasiose. Meglio così, no?”.

Le hanno garantito che si muoveranno? “So che seguiranno quello che mi hanno detto all’inizio. Sarà un anno di tribolazioni e di lotta e cercheranno di fare il massimo per la Roma”.

Ha detto di voler cercare di recuperare la stima dei tifosi. E la vostra autostima a che punto è? “I ragazzi stanno belli carichi. L’autostima è recuperata, ora servono i risultati positivi che ti fanno diventare tutto più semplice. Come il Bari, che è in un momento molto frizzante e gli riesce tutto. Noi stiamo molto bene. Dobbiamo fare risultati. Con questi staremmo benissimo”.

Cosa la preoccupa di domani? “Il collettivo. Stimo Ventura da tantissimi anni, ci siamo incontrati in tutte le categorie. Il suo collettivo è di prim’ordine, giocano bene, hanno perso solo due partite. Hanno la miglior difesa, sarà una bella partita, avremo bisogno del nostro pubblico. Incontreremo difficoltà, ma con l’aiuto del pubblico le supereremo”

Come sta De Rossi psicologicamente? “Lui è molto carico, nella disgrazia forse gli ci voleva questo riposo, solo così poteva riposarsi questo benedetto ragazzo. Adesso riprenderà con noi e tornerà a fare gli allenamenti”.

Quando tornerà ad allenarsi? “Non lo so. Un’idea non ce l’ho. Prima facciamo rientrare con noi, poi vedremo”

Juan come sta? Dopo questa querelle… “Non c’è stata querelle. Non era idoneo a giocare. Ha detto a me che non se la sentiva. Ha questo problema. Quando forziamo nell’allenamento sente molto carico il muscolo. Spero, piano piano, si possa recuperare. Spero di poterlo recuperare anche quando faremo le tre partite a settimana. Ma finchè lui non mi dice che sta bene e che non sente il suo muscolo sovraccaricato dobbiamo andarci molto cautamente”.

Lei si è fatto un’idea del perché questo ragazzo si allena con i compagni, fa la partitella in allenamento durante la settimana e poi, quando arriva al punto di giocare, non si sente pronto. Secondo lei perché? “Perché non sta pronto. È un professionista serio e un conto è fare allenamenti personalizzati e un conto è giocare la partita: la partita è uno sforzo supremo, tu puoi allenare i giocatori al 100%, ma la partita è un’altra cosa. Lui è un professionista serio, perciò non vuole entrare per 10 minuti e poi riuscire, allora sta attento e sente il suo muscolo per cui mi mette al corrente di ogni sua difficoltà”

Soprattutto nell’ultima settimana si è parlato molto del discorso societario e poco del campo, volevo sapere se all’interno dello spogliatoio è arrivato qualcosa. “No, noi pensiamo soltanto ad allenarci e a far bene il nostro lavoro. Noi facciamo parte della Roma, ma facciamo parte della Roma che gioca, non della Roma che deve chiacchierare, parlare, discutere. Noi cerchiamo di fare il nostro lavoro al meglio di quello che possiamo fare, perciò non sono entrate minimamente tutte le voci che ci sono state fuori.”

Quindi nessun alibi. “No, assolutamente. Guai. A me non piacciono giocatori che cercano alibi, ma in nessuna maniera quando si parla di arbitri, di qualsiasi cosa, i responsabili siamo noi.”

Nel suo modo di concepire calcio, nel 4 4 2, per lei è più coppia Totti-Vucinic o Totti-Menez? Visto che è ancora prematuro pensare al tridente in quanto la squadra è ancora convalescente e bisogna sistemare alcuni meccanismi difensivi. “Valide entrambe le coppie, cono complementari”.

Anche Vucinic-Menez? “Beh… L’hanno fatto vedere, a San Siro hanno giocato molto bene. Gli ha dato subito dopo 3 minuti una palla gol, l’altra ha portato al gol, hanno giocato molto bene, per cui sono complementari, si aiutano, si cercano e questo per me è importante”

Pizarro sta meglio? Aveva avuto delle difficoltà. “Sì, lo sappiamo,  con la schiena. Per questo alcune volte lo preservo, ha fatto la settimana completa e speriamo bene, domenica sera avevo sia lui che Perrotta col mal di schiena a San Siro, per cui ero molto preoccupato, ma questa settimana l’hanno fatta molto bene tutti e due”

Sulla fascia destra teoricamente ci sono tre soluzioni: Motta, Cassetti e Cicinho. Uno dei tre lo considera come alternativa a Riise sulla corsia opposta, visto che il norvegese ha giocato molte partite? “L’unico che gioca anche a sinistra, da quel che so io, è Cassetti, insomma quando c’è stato bisogno di lui a sinistra ha giocato, per cui…”

Prima di uscire dalla sala stampa, un cameraman carica il tecnico: “Mister, domani dobbiamo vincre”. Ranieri sorride facendo un cenno di assenso.

da asroma.it

Serie A Tim – Stagione 2009/2010
13a giornata
AS ROMA-BARI
Stadio Olimpico di Roma
Domenica 22 novembre 2009, ore 15.00
Arbitro: sig. Gava

  • Andreolli
  • Baptista
  • Bertagnoli
  • Brighi
  • Burdisso
  • Cassetti
  • Cerci
  • Cicinho
  • Doni
  • Faty
  • Guberti
  • Menez
  • Mexes
  • Motta
  • Okaka
  • Perrotta
  • Pizarro
  • Riise
  • Taddei
  • Totti
  • Vucinic
A.S. Roma

da iltempo.ilsole24ore.com

In sei anni di Roma si è sentito dire di tutto

Simone PerrottaPrima brocco poi fenomeno, quindi è diventato «bollito» prima di tornare indispensabile. Mentre l’altalena dei giudizi continua a girare, Simone Perrotta è diventato campione del mondo ed è rimasto un punto fermo della squadra giallorossa. Ora, fresco di un rinnovo contrattuale in cui non credeva più neanche lui, punta la Champions. E il Sudafrica. Intanto domani arriva il Bari. «Sarà una partita molto dura contro la squadra che gioca il miglior calcio in Italia in questo momento. Per me è una sfida di ricordi: belli quelli del mio primo anno in Puglia, brutti se ripenso alla stagione successiva in cui siamo retrocessi nonostante fossimo molto più forti». Al Bari giocava da esterno, come adesso. «Sì, ma lì coprivo tutta la fascia e finivo per fare il terzino e marcare l’ala destra avversaria. Se devo essere sincero l’esterno non è un ruolo che si addice alle mie caratteristiche. Però lo faccio volentieri e non mi sono mai tirato indietro: in quella posizione ci ho vinto un Mondiale. Il ruolo che esalta di più le mie qualità è il trequartista atipico che si butta negli spazi. Ma deve esserci un attaccante che mi viene incontro, tipo Totti. Se invece ho una punta davanti che va negli spazi mi trovo in difficoltà perché mi costringe ad andare a prendere la palla e fare la giocata: non è roba per me». L’addio di Spalletti è stata una brutta botta? «All’inizio ci sono rimasto male, in ritiro l’avevo visto sereno e motivato. Però riflettendoci su devo ammettere che la squadra aveva perso qualcosa nell’ultimo periodo e serviva una scossa. Spalletti ha capito che non rispondevamo più alle sue sollecitazioni e ha preso questa decisione. Dopo tanti anni insieme subentra una confidenza tra allenatore e giocatori che non sempre fa bene». Come va con Ranieri? «È completamente diverso, l’ha spiegato appena arrivato: vuole una squadra compatta, non spettacolare, però in questi primi due mesi con lui abbiamo continuato a creare tante palle gol. Durante la settimana è un martello, così come i suoi collaboratori. Non mollano di una virgola e Ranieri ci inizia a parlare dell’avversario dal primo allenamento». La davano per finita, invece ora è tornato un titolare della Roma. «Non devo prendere rivincite con nessuno. Cerco di isolarmi dal contesto esterno anche se poi allo stadio i fischi li senti. Però essendoci passato al mio primo anno – e ci stavo molto peggio – so a cosa vado incontro e se le situazioni rigirano nel verso giusto questa piazza te lo riconosce». L’obiettivo di questa Roma? «Se vinciamo la partita con il Bari possiamo rientrare nella lotta per il quarto posto, che resta il traguardo da raggiungere: io ci credo». Si può giocare con Totti, Menez e Vucinic insieme? «Sì, ma loro tre davanti devono collaborare alla fase difensiva altrimenti andremmo in difficoltà». Il rinnovo di contratto è stata una sorpresa? «Non sapevo nulla perché avevo chiesto al mio procuratore di informarmi soltanto su cose concrete. È venuto la sera dopo la partita col Napoli e mi ha presentato il contratto. L’offerta mi è andata bene e l’ho firmato». Perché soltanto un anno in più? «Quello mi hanno proposto. Se mi avessero offerto 25 anni di contratto li avrei firmati, inutile girarci intorno. Ma sono contento e so che se farò bene magari alla fine di quest’anno lo posso prolungare. Spero di chiudere la carriera qui a Roma, una città in cui potrei continuare a vivere anche dopo aver smesso con il calcio. Mio figlio ha 5 anni ed è praticamente romano, ora ne sta arrivando un altro». Si dice spesso che siete un gruppo «spremuto». «È un marchio che hanno dato soprattutto a me, ma noi non ci sentiamo così. Personalmente ho risolto i miei problemi fisici che non sapevo di avere e ora ho ritrovato la voglia di correre che sinceramente avevo perso». Il suo segreto? «Mi alleno come se stessi giocando una partita e mi trattengo a tavola: non sono uno di quelli che mangia due cornetti con la nutella la mattina, ma non sono neanche uno che va a guardare i 50 grammi di pasta». Nessuno parla più di lei in chiave Mondiale. «Nelle “proiezioni” non c’ero nemmeno quattro anni fa, può essere di buon auspicio. Ci sono ancora dei posti liberi, Lippi ha qualche dubbio e da qui a marzo proverò a metterlo in imbarazzo». Il ct non andrà mai d’accordo con Cassano? «Non conosco la situazione, senza dubbio Antonio sta facendo grandi cose e per Lippi è sicuramente un bel dilemma. Come per Totti, anche se è una questione diversa. Bisogna capire Francesco cosa abbia in testa: se dirà pubblicamente che vuole andare al Mondiale, Lippi sarà sicuramente in “crisi” perché un giocatore come lui è difficile lasciarlo a casa». Amauri sì o no? «Mi sarebbe piaciuto che lui avesse deciso in quale nazionale giocare non adesso, ma qualche tempo fa. Invece è rimasto in sospeso tra Italia e Brasile per troppo tempo. Anch’io potevo scegliere la nazionale inglese visto che sono nato lì ma ho subito scelto l’Italia». Ha fatto benissimo.

da romagiallorossa.com

Unicredit BancaUnicredit ha nominato il professionista per l’arbitrato tra l’Istituto di bancario di piazza Cordusio e il gruppo Italpetroli: sarà l’avvocato Enrico Gabrielli, professore all’Universita’ di Roma ‘Tor Vergata’, Facolta’ di Giurisprudenza, dipartimento di diritto e procedura civile.

E’ componente del Consiglio Direttivo della Società Italiana degli Studiosi di Diritto Civile (S.I.S.DI.C), della quale è stato tra i soci fondatori. E’ anche componente del Consiglio direttivo della Scuola di specializzazione per le professioni legali della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma “Tor Vergata”.