venerdì, Maggio 09, 2025 Anno XXI


Il MessaggeroE così bisogna difendere Daniele De Rossi. Che fra l’altro si sa difendere benissimo da solo, e non solo in campo. Pare che in Italia si possa tranquillamente spendere parole indecorose sul Tricolore in più occasioni ed essere allo stesso tempo partito di governo; si possa continuare ad essere uomini in divisa anche dopo una condanna per una delle pagine più nere del Paese, quella del G8 di Genova, che umilia la stragrande maggioranza degli uomini in divisa rispettosi delle regole (a volte anche in modo eroico); ma se indossi la maglia azzurra, che magari al ministro leghista non piace come non piace al delfino-trota leghista che ha tranquillamente detto di non tifare Italia, allora non hai diritto di parola. Non puoi criticare uno strumento come la tessera del tifoso: magari è sacrosanto e il migliore del mondo, ciò non significa che non ci sia libertà di non condividerlo e di criticare con una battuta l’operato di alcuni poliziotti. Proprio perché le forze dell’ordine, in una democrazia, servono anche a difendere il diritto di criticare. Ieri il ministro Maroni è tornato alla carica: Daniele De Rossi andava punito. Magari potevano costringerlo a giocare nella “nazionale” della Padania.

Mauro Evangelisti

da corrieredellosport.it

WIND sponsor AS Roma fino al 2013Sulle maglie della Roma campeggerà ancora, fino al giugno 2013, il marchio Wind. La società giallorossa e la compagnia telefonica hanno infatti rinnovato la partnership che fa di Wind lo sponsor principale del club e che riconosce alla società di telefonia il diritto di avvalersi dell’immagine della Roma per fini promozionali. L’intesa raggiunta tra le parti – si legge in una nota – prevede il riconoscimento, alla Roma, di 5 milioni di euro, oltre all’Iva, per la stagione 2010-2011, di 5,5 milioni di euro per la stagione 2011-2012 e di 6 milioni di euro per la stagione 2012-2013. Tale riconoscimento economico si incrementerà per ciascuna stagione sportiva in cui la squadra partecipi alla Champions League, oltre ad un corrispetteivo variabile in base al raggiungimento di risultati predefiniti in ambito nazionale e internazionale. Nel corso della stagione 2010-2011, sulle maglie della Roma comparirà il marchio Wind nelle gare di campionato e Champions League mentre quello di Infostrada nelle sfide di Coppa Italia.

da vocegiallorossa.it

E’ arrivato il giorno della presentazione del nuovo Imperatore romanista Adriano. Quest’oggi, alle 17, la Curva Sud dello stadio Flaminio sarà colorata di giallorosso.
Prima dell’ingresso sul tappeto verde del Flaminio del neo acquisto della Roma, ci sarà la conferenza stampa di presentazione.

Rosella Sensi e Adriano mostrano la magliaOre 16.15: I cancelli sono ancora chiusi ma già tanti tifosi sono in attesa di entrare allo stadio. Curiosità, Adriano starebbe scegliendo il tra 90, il 99 o l’8 come numero di maglia da indossare la stagione prossima.

Ore 16.25: Vengono aperti i cancelli. Finalmente i tifosi iniziano ad entrare nel settore di Curva Sud dello stadio Flaminio. Il caldo (35° gradi circa) non ha frenato l’amore del popolo giallorosso. Fuori il Flaminio tante le bancarelle che vendono maglie celebrative con su scritto “Adriano Imperatore” e “Ave Imperatore, Roma ti saluta”.

Ore 17.02: Adriano fa il suo ingresso nella sala stampa dello stadio Flaminio. C’è anche il presidente della Roma, Rosella Sensi, e il ds Daniele Pradè. L’IMPERATORE HA SCELTO L’8.

La conferenza stampa integrale (a cura di Gianluca Ricci)

La conferenza viene preceduta da una clip video sull’arrivo del brasiliano a Roma. Adriano prima di iniziare a parlare dona la sua prima maglia romanista [avrà il numero 8] al presidente Rosella Sensi.

Rosella Sensi
“Emozione speciale perché dopo tanto tempo posso presentare un grande campione come Adriano. Ringrazio lui, al pari dei suoi manager Rinaldi e Calenda, oltre ai miei dirigenti. Ho letto troppo spesso che Adriano sarà una nuova scommessa. Per me è una certezza. Adriano è stato sempre un mio pallino, lo cercavamo da molto tempo”.

Adriano
“Felice di essere di nuovo in Italia, ringrazio il presidente e i miei procuratori che hanno contribuito a mandare in porto l’affare. Sono consapevole delle grandi responsabilità che mi attendono”.
Non ti vediamo da molto tempo, cosa è cambiato?
“Tante cose, sono stato in Brasile dove ho ritrovato la felicità. Sono più maturo, ho equilibrio. Mi hanno proposto un progetto, mi allenerò bene e prima dei compagni. Devo perdere un po’ di chili”.
Perché scelto la Roma?
“Mi hanno cercato in tanti ma ho scelto la Roma perché mi sento un po’ come a Rio. L’accoglienza è stata straordinaria”.
Vicino a Totti come ti troverai?
“Possiamo fare tantissimo bene. Gli ex compagni che ho sentito o i nuovi della Roma? Ho parlato solo con Totti, ho capito che qui è come una famiglia. Non che l’Inter non lo sia stata”.
Quali errori hai commesso?
“Ne ho commessi ma sono ancora qui. Sono tornato in Italia per dimostratre il mio valore”.
Le clausole?
“E’ stata una cosa studiata che ho accettato di buon grado”.
Temi di avere troppe attenzioni addosso?
“No, altrimenti se mi fossi voluto nascondere restavo in Brasile”.
Come ti troverai da avversario dell’Inter?
“Avrò un grande affetto per loro, ma ora penso alla Roma. Alla mia nuova squadra”.
Arrivi a giocare in una squadra arrivata ad un passo dal titolo, come affronterai quest’avventura?
“Sono tranquillo, voglio fare grandi cose per questa squadra”.
Ranieri?
“Ci ho parlato, lui mi voleva già dai tempi del Chelsea. Ha detto che mi vuol vedere sempre sorridente”.
La nazionale brasiliana?
“Guarderò il Mondiale tra Sardegna e Brasile. Non vado in nazionale per gli errori che ho commesso, sono un po’ triste per l’esclusione ma guardo avanti”.

Ore 17.30: Matteo Vespasiani, speaker dello stadio Olimpico, annuncia l’ingresso del nuovo Imperatore Adriano che esordisce con un: “Daje Roma daje!”

Ore 17.40: Dopo il bagno di folla della Sud del Flaminio, l’Imperatore saluta gli oltre 5000 tifosi presenti e lascia la scena.

da romacalcionews.it

Inchiesta RCN: i trasferimenti di Thiago Motta e Milito irregolari?

Il 23 aprile 2007, vale a dire circa tre anni fa, la Commissione Disciplinare della Lega Calcio inflisse ad Enrico Preziosi presidente del Genoa, cinque anni di inibizione in seno alla Figc, con proposta di radiazione.
Ciò che conta è che, da allora, anche se la sua costante presenza quando c’è di mezzo il Genoa non lo lascerebbe intendere, il sig. Preziosi ha l’obbligo di rimanere completamente fuori dal mondo calcistico. Di fatto, la sua posizione è identica a quella di Luciano Moggi: per farci un’idea della situazione, è bastato che Secco ammettesse di avere intrattenuto qualche telefonata con l’ex-Direttore Generale della Juve perché scattassero anche per lui provvedimenti disciplinari.
Come tutti ricorderanno, due importanti rinforzi interisti, parliamo di Milito e Thiago Motta, sono arrivati a Milano l’estate scorsa proprio dal Genoa. A dare l’annuncio del trasferimento dall’Inter al Genoa fu lo stesso Enrico Preziosi, che il 20 maggio 2009 all’emittente TeleNord raccontò: «Ci siamo privati di due pedine importanti. Mi sono incontrato a colazione con il presidente Moratti e abbiamo raggiunto l’accordo ». Strano a dirsi, la procura sportiva, tanto solerte quando c’era da punire Secco per avere conversato al telefono con l’inibito Moggi, nulla trovò da eccepire sul fatto che Moratti si trovasse con l’ugualmente inibito Preziosi a discutere di mercato.
Ma c’è di più. Il Codice di Giustizia Sportiva (art. 10 comma 1) recita: « Ai dirigenti federali, nonché ai dirigenti, ai tesserati delle società, ai soci e non soci di cui all’art. 1, comma 5 è fatto divieto di svolgere attività comunque attinenti al trasferimento, alla cessione di contratto o al tesseramento di calciatori e tecnici, salvo che avvengano nell’interesse della propria società. È fatto altresì divieto, nello svolgimento di tali attività, di avvalersi di soggetti non autorizzati e di avere comunque contatti con tesserati inibiti o squalificati. In questi casi gli atti, anche se conclusi, sono privi di effetto ».
Insomma, il codice parla chiaro: è assolutamente vietato svolgere attività di “mercato” con soggetti inibiti. Nel caso in cui questo avvenga, eventuali trasferimenti concordati sono privi di effetto. In parole povere, questo cosa significa? Significa che i trasferimenti di Milito e Thiago Motta non sono validi.
Quali effetti potrebbe comportare tutto ciò nell’attuale stagione? Milito è stato schierato in campionato 31 volte (19 reti), nelle coppe nazionali (Supercoppa e Coppa Italia) 5 volte (una rete) e in Champions League 9 volte (4 reti). Thiago Motta è stato schierato in campionato 22 volte (3 reti), nelle coppe nazionali 5 volte e in Champions League 6 volte.
Per quanto riguarda il solo campionato, vale l’art. 17 comma 5, che così dispone: «La punizione sportiva della perdita della gara è inflitta, nel procedimento di cui all’art. 29, commi 7 e 8, alla società che fa partecipare alla gara calciatori squalificati o che comunque non abbiano titolo per prendervi parte». Quindi, essendo il tesseramento di questi due giocatori evidentemente irregolare, è logico attendersi che in ogni partita in cui anche solo uno dei due sia stato schierato (anche per pochi minuti) scatti la sconfitta a tavolino.
Per la Champions League, le regole sono analoghe: qualsiasi partita che abbia visto in campo Milito o Thiago Motta deve essere considerata persa a tavolino.


da marione.net

Inter e Moratti deferiti per violazione del Codice di Giustizia Sportiva

Il presidente dell’Inter Moratti è stato deferito per violazione dell’articolo 1, comma 1, e dell’articolo 10, comma 1, del Codice di Giustizia Sportivo. Per avere avuto contatti con il Presidente del Genoa Enrico Preziosi, soggetto inibito, nel maggio 2009, per l’acquisto dei giocatori Milito e Motta.
L’Inter è stata deferita per responsabilità diretta ex art. 4 comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva, per i comportamenti antiregolamentari posti in essere dal suo Presidente Dott. Massimo Moratti.

Per lo stesso motivo sono stati deferiti il Presidente del Genoa Enrico Preziosi e per responsabilità oggettiva il Genoa Cricket & Football Club.

A titolo informativo:

Articolo 1, comma 1:
Le società, i dirigenti, gli atleti, i tecnici, gli ufficiali di gara e ogni altro soggetto che svolge attività di carattere agonistico, tecnico, organizzativo, decisionale o comunque rilevante per l’ordinamento federale, sono tenuti all’osservanza delle norme e degli atti federali e devono comportarsi secondo i principi di lealtà, correttezza e probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva.

Articolo 10, comma 1:
Ai dirigenti federali, nonché ai dirigenti, ai tesserati delle società, ai soci e non soci di cui all’art. 1, comma 5 è fatto divieto di svolgere attività comunque attinenti al trasferimento, alla cessione di contratto o al tesseramento di calciatori e tecnici, salvo che avvengano nell’interesse della propria società. È fatto altresì divieto, nello svolgimento di tali attività, di avvalersi di soggetti non autorizzati e di avere comunque contatti con tesserati inibiti o squalificati. In questi casi gli atti, anche se conclusi, sono privi di effetto.

Articolo 17, comma 5:
La punizione sportiva della perdita della gara è inflitta, nel procedimento di cui all’art. 29, commi 7 e 8, alla società che:
a) fa partecipare alla gara calciatori squalificati o che comunque non abbiano titolo per prendervi parte;

Articolo17, comma 8:
Alla società che fa partecipare a gare calciatori ai quali, per effetto di irregolarità imputabile alla stessa società, la FIGC abbia successivamente revocato il tesseramento, è applicata la penalizzazione di un punto in classifica per ciascuna gara cui abbiano partecipato i predetti calciatori.


da goal.com

PANICO all’Inter, gli acquisti di Milito e Motta sono IRREGOLARI! E’ fortissimo il RISCHIO revoca dei titoli, la Roma attende lungo la riva del fiume…

Il procuratore Palazzi ha deferito Moratti e Preziosi.

Aver acquistato Milito e Motta dal Genoa la scorsa estate ha permesso all’Inter di ottenere un’incredibile messe di successi, ma ora quella trattativa rischia di pesare tantissimo sulle spalle della società di corso Vittorio Emanuele. Il procuratore Stefano Palazzi, infatti, ha inviato un deferimento a Massimo Moratti, Enrico Preziosi, all’Inter e al Genoa per aver trattato la cessione del Principe e del centrocampista brasiliano mentre il presidente rossoblù era (ed è ancora) squalificato per 5 anni con richiesta di preclusione.

Un colpo di scena, come fa notare ‘Tuttosport’, che potrebbe stravolgere l’esito dell’ultimo campionato: sono in molti a paventare l’ipotesi di scudetto e Coppa Italia alla Roma (società che ora aspetta fiduciosa alla finestra) e Palermo in Champions League, in un effetto domino che cambierebbe di netto tutti i verdetti sportivi.

Le difese di Genoa e Inter, ovviamente, sono già al lavoro per far rientrare il caso e magari cavarsela con una multa, ma risuonano minacciose le parole di un illustre esperto di diritto sportivo e amministrativo come il professor D’Onofrio, che ha sentenziato senza mezzi termini: “Per Preziosi e Moratti questo de­ferimento determinerà una squa­lifica e un’ammenda. Il Codice, però, prevede, obbligatoriamente, che l’oggetto dell’illecito accordo, ovvero il contratto di trasferimen­to dei calciatori, sia da considerar­si privo di effetto, dal momento della sua conclusione, anche se l’accertamento della violazione sia, ovviamente, avvenuta solo successivamente. Ritengo che l’applicazione della norma com­porti, dunque, l’accertamento dell’illegittimo impiego da parte del­l’Inter dei due calciatori in ogni partita dagli stessi disputata, con automatica applicazione delle re­lative sanzioni, consistenti nella sottrazione di punti in classifica, con ogni conseguenza del caso in ordine ai risultati sportivi conse­guiti”.

Si apre il sipario sul processo dell’estate, si prospetta un luglio caldissimo con richieste di retrocessioni e titoli tolti, sempre nell’attesa che Palazzi si muova anche sul secondo filone legato a Calciopoli. Di certo non inizia nel migliore dei modi la nuova era nerazzurra targata Rafa Benitez…


da Il Romanista – asromalive.com

Deferimento Inter-Genoa, Grassani-Stigliano: “Anomalie, ma le sanzioni saranno lievi”

«Perchè il deferimento è stato firmato il 31 maggio quando i fatti risalgono all’anno prima? Non lo chiedete a me… Non ne ho proprio idea». È perplesso Mattia Grassani, uno dei massimi esperti in Italia di giustizia sportiva. Avvocato, ha pubblicato il “Dizionario giuridico dello sport dalla A alla Z” ed è stato docente di diritto, legislazione ed economia dello sport nelle università di Bologna, Milano, Roma, Firenze e Cagliari. Nessuno meglio di lui, quindi, può avere un quadro preciso della situazione. Contattato dal “Romanista” per cercare di capire incontro a quali sanzioni potrebbero andare Inter e Genoa, e di conseguenza i loro presidenti, Moratti e Preziosi, Grassani non sa spiegarsi come mai la procura federale solo adesso, a campionato concluso, li abbia deferiti. L’avvocato, però, esclude provvedimenti severi: «Semplicemente perché – spiega – non è mai successo che ci siano state penalizzazioni o cose del genere per questa particolare fattispecie». Al massimo i protagonisti della vicenda, secondo Grassani, rischiano «un’inibizione di 15 o 20 giorni e un’ammenda». Da un esperto all’altro. Anche l’avvocato Mario Stagliano pensa che le sanzioni saranno minime. «Dalle carte che ho potuto vedere devo pensare che il deferimento nei confronti di Moratti, Preziosi, Inter e Genoa sia solo per i rapporti intrattenuti dal primo con il secondo, nonostante l’inibizione ancora in atto del presidente del Genoa (che andrà a scadere a luglio prossimo). È certo – aggiunge Stagliano – che il modulo di trasferimento di Milito e Thiago Motta sia stato sottoscritto (nell’interesse del Genoa) da soggetto non inibito: pertanto il tesseramento dei due calciatori non è in alcun modo revocabile, restando cristallizzato alla data in cui i moduli sono stati depositati in Lega».