martedì, Maggio 13, 2025 Anno XXI


da Rivista Romanista – goal.com

DoniIl portiere della Roma, Doniéber Alexander Marangon ‘Doni’, dopo una stagione deludente, è pronto a rimettersi in gioco e dalle pagine di ‘Rivista Romanista’ chiarisce la sua posizione dopo le tante critiche ricevute: “Sono stufo di tutte le bugie su di me, adesso parlo io: dopo le vacanze tornerò alla Roma e mi metterò a disposizione di Ranieri. L’anno scorso ho sbagliato quando sono entrato in campo perché non ero abituato alla panchina. Ad Atene, ad esempio, non c’ero con la testa. L’allenatore mi ha rimproverato per questo, ma non abbiamo mai litigato e gli ho promesso di migliorare”.

La rivalità con Julio Sergio, che la scorsa stagione si è ritagliato il posto da titolare, sembra andare oltre la sfida sportiva per un posto in campo: “Julio Sergio non è un mio amico, ma non è un problema. Mi ha fatto tristezza l’anno scorso quando ho letto che gli facevo la panchina già in Brasile, non è mai accaduto. Giocare un intero anno con un buco al ginocchio non è stato un sacrificio, ma adesso non lo rifarei. E se sto male mi curo, com’è avvenuto sul finire della scorsa stagione”.

da forzaroma.info

Prima conferenza stagionale a Trigoria di Claudio Ranieri a poche ore dalla partenza per il ritiro di Brunico. Queste le parole del mister che si prepara a vivere, per la prima volta, la stagione in giallorosso fin dall’inizio.

Claudio RanieriCome ha visto i ragazzi e cosa pensa del cambio di società? “Ho trovato i ragazzi vogliosi. Quello che abbiamo seminato l’anno scorso darà i frutti anche quest’anno. I nostri tifosi vogliono vedere i giocatori lottare dall’inzio alla fine e già dalle prime uscite lo stiamo dimostrando. La prima volta che la Roma andò a Brunico io ero giocatore con Scopigno. Proseguiremo lavorando, incrementando i minutaggi con due sedute giornaliere intercalate da giornate di riposo. Mi piace sottolineare la partecipazione che metteranno nelle sedute perché questa è la base del progetto. L’anno scorso sono stati bravissimi e grazie al sacrificio e all’unione di tutti abbiamo riconquistato i tifosi che sono stati orgogliosi di noi. Credo molto nell’approccio, perché il buongiorno si vede dal mattino. La società è ancora in mano ai Sensi e io devo solo ringraziarli. Unicredit, da come ci ha detto la dottoressa Sensi, ha lasciato a loro la gestione ed è stato intelligente farlo. Noi continueuremo a fare il nostro lavoro perché quello che ci chiede il nostro pubblico sono i risultati”.

Come ha visto Adriano e Simplicio? Pensa che si è ridotto il gap con l’Inter? “Il gap lo possiamo ridurre noi con la voglia e la determinazione come l’anno scorso. Dobbiamo continuare così, noi andiamo avanti con le nostrre risorse e dobbiamo essere competitivi. Dobbiamo ripartire con il piede giusto e lo rifaremo. Adriano e Simplicio li ho visti bene e mi fa piacere che siano venuti prima per farsi trovare subito pronti”.

Lunedì ha incontrato la Sensi, c’è stato modo di affrontare il discorso del suo contratto? “Il mio contratto non è un problema. Per me Roma è il massimo, sarò io a capire quando avrò fatto il mio tempo a Roma. Avevo altre richieste ma non le ho prese in considerazione”.

Burdisso sarà confermato? “Se l’Inter rimarrà ancorata a quelle richieste mi dispiace ma, anche se lo ritengo un grande giocatore, non possiamo dare quello che non abbiamo”.

E’ possibile ripetersi vista l’età della rosa e l’impegno della Champions League? “La Champions toglie tantissimi punti. L’anno scorso è stato qualcosa di magico perché inanellare 24 risultati utili non è semplice. Ogni campionato fa storia a se. Noi l’anno scorso siamo stati bravi a inserirci ma non è detto che quest’anno sia lo stesso perché anche altre squadre saranno protagoniste. E’ difficile rifare 80 punti ma noi abbiamo fatto innamorare i nostri tifosi. Noi vogliamo fare il massimo migliorando l’anno precedente. Non so ce la farò ma sono positivo. Voglio illudermi senza illudere e dico che lotteremo perché quello seminato l’anno scorso si continui a ricordare”.

Simplicio potrebbe essere il vice Pizarro? “L’ho preso anche per questo. Abbiamo amalgamato tecnica, con Pizarro e Simplicio, a tenacia, con De Rossi e Brighi. Abbiamo un ottimo reparto centrale”.

La Roma potrà avere un vantaggio nella partita secca in Supercoppa? “Dipenderà dallo stato fisico della squadra in quella serata e da chi starà meglio. La Supercoppa non segna il trend del campionato come dimostra la vittoria della Lazio dello scorso anno”.

Ha una scala di priorità? “Quando si parte no, durante la stagione poi in base agli episodi si può scegliere”.

Che proprietà vorrebbe per la Roma? “Io penso solo al campo, facendo restare estranea la squadra da queste cose. Al tifoso interessa quello e dobbiamo mantenere alta la competitività della Roma”.

Che differenze ha Adriano con Toni? Cosa ha visto nel Mondiale? “La squadra, nel finale dello scorso anno, non aveva lo smalto necessario per supportare al meglio la coppia Totti-Toni. Adriano è un grosso finalizzatore che sa partite anche da lontano. Ora studieremo gli schemi per far rendere al meglio la nostra forza offensiva. Il Mondiale mi ha ricordato la Roma perché le quattro finaliste hanno avuto la nostra stessa compatezza di squadra”.

All’Inter mancherà Mourinho? “Sicuro mancherà a voi giornalisti, a me non lo so. Sono altre le mie priorità (ha detto Ranieri ridendo, ndr). L’avevo detto in tempi non sospetti, Mourinho e Benitez sono due allenatori ‘italiani’. Cambierà la filosofia ma non la cura dei particolari. Sarà un’Inter molto chiusa con gran possesso palla”.

Perché Prandelli dovrebbe riuscire dove ha fallito Lippi? “In un Mondiale ti giochi tutto in poche partite e forse Lippi non è riuscito a farli star bene nel momento giusto. La cosa importante è che le due finaliste sono state due squadre europee e ricordiamoci che l’Italia ha comunque vinto una Champions anche se con pochi italiani”.

Sneijder merita il pallone d’oro? “Credo di sì. Lo merita anche Milito anche se non ha preso parte in maniera continuativa al Mondiale. L’Inter deve ringraziare il Real che gliel’ha dato”.

Se la sente si sperare che il succesorre dei Sensi sia romano e romanista? Cosa manca alla Roma? “Posso solo augurarmi che chi arriverà farà meglio dei Sensi che, anche nelle difficoltà, hanno mantenuto la società a grandi livelli come nessuno ha mai fatto. Questa proprietà è stata offesa sin troppo ma il tempo è galantuomo. Cosa manca alla Roma lo vedremo strada facendo”.

da ansa.it

No comment sui contatti con la famiglia reale saudita

UniCredit BancaNessun dossier sul tavolo per la vendita dell’As Roma. Cosi’ un portavoce di UniCredit dopo le voci di potenziali acquirenti per il club.

In particolare, non e’ stato rilasciato alcun commento in merito all’ipotesi, riportata da alcuni organi di stampa, che la banca e l’advisor Rothschild siano in contatto con la famiglia sovrana saudita per valutare l’eventuale vendita della squadra capitolina.

da iltempo.it

La caccia all’acquirente della Roma sta dando i primi frutti

aabarNei giorni scorsi esponenti di altissimo livello di Unicredit hanno incontrato in un lussuoso albergo romano dei rappresentanti del fondo sovrano saudita. Tema centrale di discussione la vendita del club giallorosso. Tanto per farsi un’idea, la banca centrale saudita detiene attività per circa 500 miliardi di dollari. Si attendono conferme e dettagli sull’effetivo interesse per la Roma. Di sicuro Unicredit ha canali preferenziali con il mondo arabo. Tra i suoi azionisti spiccano la banca centrale della Libia (controlla il 4,613%) e il fondo sovrano di Abu Dhabi, Aabar Investments (4,991%). Banca Rothschild, l’advisor incaricato di trovare un acquirente, ha già raccolto diverse manifestazioni d’interesse. Ma prima del 26 luglio, giorno della ratifica dell’accordo Italpetroli-Unicredit in sede di arbitrato, il mandato a vendere la Roma non sarà «operativo». Gli avvocati delle parti si stanno incontrando tutti i giorni e il presidente del collegio arbitrale Ruperto li ha invitati ad accelerare la scrittura dell’accordo per concludere il lavoro entro luglio. Intanto ieri si è rivista a Trigoria Rosella Sensi, che continua a gestire in la fase di transizione. Unicredit vuole un successore che presenti un progetto a medio o lungo termine. Quale interlocutore migliore di un ricchissimo sceicco? Gli imprenditori romani restano sullo sfondo. Il «re delle cliniche» Giampaolo Angelucci ha parecchi «sponsor» politici (Alemanno in primis) ma si attendono ancora suoi passi concreti.

Ale. Aus.


da Gazzetta dello sport – forzaroma.info

Quando parla il Divo Giulio, bisogna leggere tra le righe. Nel 1965, dopo la rovinosa gestione Marini Dettina, ci mise il più fedele della sua corrente, Franco Evangelisti.

Nel 1983, convinse Dino Viola a farsi senatore dc. Nel 1991, dopo la morte di Viola, affidò la società a Giuseppe Ciarrapico, altra creatura sua.

Oggi, troppo saggio e navigato per mischiarsi ai salotti romani, il senatore a vita Giulio Andreotti guarda con sereno distacco alla sua Roma, mala sa sempre lunga. «Dobbiamo essere ottimisti per il futuro della nostra squadra— dice —, ora non bisogna lasciarsi andare a facili fanatismi».

Sogni e resistenze Ecco. Tutta questa paura del futuro potrebbe di colpo trasformarsi in entusiasmo alla lettura di questa notizia: due giorni fa, in un lussuoso albergo romano, rappresentanti di UniCredit hanno incontrato rappresentanti della famiglia reale saudita, interessati a investire una parte del loro immenso patrimonio nel calcio italiano e nel club che porta il nome e il simbolo della città eterna.

Già accostata in passato a Mohammedbin Rashid Al Maktum, primo ministro degli Emirati e sceicco di Dubai (che poi ha tentato seriamente col Milan) e recentemente associata al fondo di Abu Dhabi Aabar (azionista di UniCredit), ora la Roma può arricchirsi con i petroldollari dell’Arabia Saudita.

Difficile ancora dire chi della numerosa e ricca famiglia reale saudita (dal 2005 il re è Abdullah bin Abdul Aziz) sia interessato all’oggetto. E se l’eventuale investimento sarà fatto con un fondo sovrano (il più ricco, il Sama Foreign Holdings Arabia Saudita, gestisce oltre 2.000 miliardi) o con i soldi del principe Al-Waleed bin Talal, nipote del re, socio storico di Berlusconi, 19?nella lista Forbes con 19,4 miliardi di dollari.

Di sicuro, la mossa di due giorni fa dimostra che UniCredit e l’advisor Rothschild (che ha cospicui interessi proprio nei paesi arabi) dicevano sul serio quando parlavano di valorizzazione della Roma. La banca vuole affidare il club ad un progetto ricco, serio e duraturo, per rilanciarlo possibilmente già dalla prossima stagione.

Per questo sta esplorando quasi unicamente il mercato estero, ignorando per ora il chiacchiericcio romano, che vorrebbe il discusso Giampaolo Angelucci pronto a investire centinaia di milioni e sostenuto trasversalmente da Massimo D’Alema e dal sindaco Alemanno. Ecco, riuscirà UniCredit a smarcarsi dalla famigerata politica romana?

A. Catapano